La biologia delle credenze, come il pensiero influenza la biologia
Cosa racconta il dottor Lipton in "Biologia delle credenze"? Come i pensieri positivi e negativi influenzano la nostra biologia.

Cosa racconta il dottor Lipton in "Biologia delle credenze"? Come i pensieri positivi e negativi influenzano la nostra biologia.
Un tipo buffo Bruce Lipton, sempre con il sorriso e una parlata sbiascicata (in americano), ma anche un biologo serissimo che ha contribuito a far conoscere delle scoperte molto interessanti e rivoluzionarie di biologia cellulare e nel campo dell’Epigenetica.
Perché vi parlo di lui oggi? Perché il mio blog vuole sì offrire informazioni e aprire una finestra sulla nascita, sulla violenza ostetrica, sulle fasi della vita della donna, ma anche, e soprattutto, andare nella direzione della salute e della connessione con se stess@ attraverso la divulgazione di letture e informazioni stimolanti e ancora non abbastanza conosciute.
Cosa racconta il dottor Lipton in Biologia delle credenze? Che le cellule sono “intelligenti”, che i geni non controllano la biologia, che il vero cervello delle cellule non è il nucleo ma la membrana (come stiamo anche capendo che il nostro cervello forse è meno importante del nostro intestino per molti versi), il collegamento tra le nuove scoperte della fisica quantistica e le loro implicazioni sulla gestione della malattia, come i pensieri positivi e negativi influenzano la nostra biologia, perché abbiamo bisogno di vivere in uno stato di “crescita” e come la paura blocchi tutto ciò, il ruolo che ognun@ di noi ha nel programmare le convinzioni dei nostri figli e l’impatto che queste convinzioni avranno sulla loro vita.
Leggere questo libro per me è stato come incontrare un amico esperto con cui condividere intuizioni e pensieri che già avevo ma non riuscivo a rendere “scientifici” per vederli chiariti in modo semplice e sorprendente.
Vi faccio un esempio: quando Lipton parla di crescita si riferisce al fatto che il nostro sistema corpo-mente è sempre in continuo rinnovamento e che la paura e lo stress alterano questo bisogno. Se lo stress è acuto, come quello che come specie siamo ben adattati a superare, lo stop ai sistemi di crescita è temporaneo e non crea danno a lungo termine di solito. Quando la paura e lo stress diventano cronici i sistemi di crescita e rinnovamento (in particolare il sistema immunitario) vengono inibiti a lungo termine creando il terreno fertile per la malattia e il decadimento.
Riprendo un esempio che fa sempre Lipton e che credo sarà molto chiaro per tutt@. Ricordatevi che il nostro sistema biologico funziona ancora come quello dei nostri antenati cacciatori raccoglitori e immaginate di trovarvi in una caverna con una bella dissenteria, il vostro corpo è molto provato e non riuscite neanche ad alzarvi, il sistema immunitario sta lavorando alacremente per risolvere.
A un certo punto vi rendete conto che un predatore sta per entrare per cercare di mangiarvi e il vostro sistema attacco-fuga si mette istantaneamente in moto. In pochi centesimi di secondo si attiva una cascata ormonale fondamentale che vi porterà a poter combattere, o più probabilmente fuggire, a scapito del funzionamento del sistema immunitario perchè la priorità è sopravvivere. Se ciò avviene in modo cronico il sistema immunitario smette letteralmente di funzionare. E sapete qual è la cosa più incredibile? Non è necessario che il pericolo sia reale, può essere anche solo immaginato. Come è possibile? Leggete questo libro e lo capirete!