Il cervello ricorda ogni pasto (ma solo se siamo presenti). Un recente studio ha rivelato un aspetto sorprendente del nostro rapporto con il cibo e il mangiare: il cervello memorizza ogni pasto come un’esperienza completa, e lo fa per regolare fame e sazietà.

Questa “memoria del pasto” è formata nella zona dell’ippocampo ventrale (HPCv), un’area cerebrale legata alla memoria e alle emozioni. Qui si creano dei veri e propri engrammi, cioè tracce fisiche nel cervello che registrano cosa abbiamo mangiato, quando e dove.

Queste informazioni sono fondamentali per il cervello: se manca la memoria del pasto, potremmo sentire fame anche subito dopo aver mangiato.


Distrarsi mentre si mangia compromette il senso di sazietà

La memorizzazione del pasto avviene durante le pause tra i morsi, quando il cervello ha il tempo di registrare l’esperienza. Ma se mangiamo distratti – ad esempio guardando Netflix o scrollando Instagram – questo processo si interrompe.

Lo studio mostra che, in assenza di questo ricordo, il cervello non invia correttamente il segnale di sazietà, portandoci a cercare altro cibo anche poco dopo aver finito di mangiare.

 Guardare lo smartphone durante i pasti può compromettere la memoria del pasto e portarci a mangiare di più.

Memoria, fame e il ruolo dell’ipotalamo

I neuroni che registrano i pasti comunicano con un’altra area del cervello: l’ipotalamo laterale (LHA), responsabile della regolazione della fame. Se questa connessione viene interrotta – come dimostrato su modelli animali – si perde la capacità di ricordare dove si è mangiato, e si tende a mangiare di più.

Inoltre, questi neuroni sono ricchi di recettori della serotonina 2a (5HT2aR), suggerendo un collegamento tra memoria, emozioni e comportamento alimentare.

Conseguenze per la salute: obesità, demenza, disturbi alimentari

Questa scoperta potrebbe cambiare il nostro approccio a disturbi come:

  • Obesità: se il cervello non memorizza correttamente il pasto, si può mangiare eccessivamente senza sentirsi sazi.
  • Demenza e Alzheimer: pazienti con deficit mnemonici potrebbero dimenticare di aver già mangiato.
  • Disturbi del comportamento alimentare: comprendere il ruolo della memoria può aiutare a sviluppare strategie terapeutiche più efficaci.

5 consigli per mangiare con consapevolezza

Ecco alcuni suggerimenti pratici per migliorare la memoria del pasto e ridurre il rischio di fame “falsa”:

  1. Spegni TV, computer e smartphone durante i pasti.
  2. Mangia lentamente, facendo pause tra i bocconi.
  3. Siediti sempre nello stesso luogo per mangiare, se possibile.
  4. Presta attenzione ai sapori e all’ambiente.
  5. Evita spuntini fuori orario: creano confusione nella memoria alimentare.

Conclusione: mangiare è anche un atto mentale

La scienza ci ricorda che mangiare non è solo una questione di nutrizione, ma anche un’esperienza cognitiva. Se vogliamo davvero sentirci sazi e in equilibrio con il nostro corpo, dobbiamo imparare a essere presenti anche a tavola.

Fonte scientifica

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