Nella trilogia di New York di Paul Auster la verità è un lusso
Questa trilogia di Paul Auster mette in luce una New York così allucinata da mischiare perfettamente verità e finzione.
Questa trilogia di Paul Auster mette in luce una New York così allucinata da mischiare perfettamente verità e finzione.
Se cercate una narrazione equilibrata, con una trama lineare e una scrittura semplice, la Trilogia di New York non fa per voi. Città di vetro, Fantasmi e La stanza chiusa sono un tuffo nell’incertezza.
Città di vetro è la storia di uno scrittore di gialli che, dopo una telefonata nel pieno della notte, si finge un detective e si imbatte in un caso che lo trascinerà nel caos più totale. Da Marco Polo a Erodoto, da Cristoforo Colombo a John Milton, dalla Bibbia a Don Chisciotte: in questo romanzo niente è come sembra.
Fantasmi è la storia di un pedinamento così noioso e statico da alterare progressivamente i ruoli della contesa. Chi è il detective? Chi è il pedinato? Cosa si nasconde dietro tutto questo? La verità è un miraggio.
La stanza chiusa è la storia di uno scrittore scomparso e di un suo amico di infanzia che si immedesima talmente tanto nella sua persona che sposa sua moglie, adotta suo figlio e porta al successo la sua produzione letteraria. Ma questo scrittore scomparso è morto o no? Se è vivo, perché è fuggito? E se ritornasse? Questo romanzo vive alla ricerca di un equilibrio che in realtà non esiste.
Paul Auster in questa trilogia fonde mirabilmente molti generi, ambientando le sue storie in una New York così allucinata da mischiare perfettamente verità e finzione.