«Era un continuo, troppi clienti chiedevano altro» è quello che ha raccontato Tang Mo, donna thailandese che vive in Italia da ormai 10 anni e che lavora come massaggiatrice in un centro massaggi ad Alba: «Tanti uomini entrano chiedendo se faccio massaggi erotici. Oppure facevano avances durante i trattamenti. A volte tornavo a casa sconvolta e schifata». Per questo, Tang Mo ha appeso un cartello con scritto “No sesso”.

Una piccola oasi rovinata

Pornsawan Noimuen, anche conosciuta come Tang Mo, è sposata con un imprenditore piemontese del Roero, con cui ha una figlia di 5 anni, e vive da 10 anni in Italia. Il suo sogno era proprio quello di vivere in Italia con il marito e mettere a frutto i suoi studi come operatrice del benessere. A luglio 2024 ci è riuscita: ha aperto il centro massaggi «Sabai» (Bene o Benessere in italiano) ad Alba, nel piemontese. Una piccola oasi di relax per Tang Mo e per i suoi potenziali clienti, ma non per molto.

Fin dall’apertura del centro, l’esperienza di Tang Mo come massaggiatrice in Italia è stata segnata da continue richieste di prestazione erotiche da parte di clienti maschi:

«Fin dalle prime settimane erano numerosi gli uomini che entravano e chiedevano esplicitamente se si effettuassero massaggi erotici. In alcuni casi si è arrivati a vere e proprie avances durante i massaggi».

Questo andava a gravare su Tang Mo, che ha dovuto imparare ad avere a che fare con queste richieste rivoltevoli:

«A volte tornavo a casa sconvolta e schifata, ma ho imparato, giorno dopo giorno, a rispondere in modo deciso e determinato per far capire che certe richieste non solo erano inopportune, ma costituivano una vera e propria violenza nei confronti di una professionista che stava semplicemente chiedendo di poter lavorare».

Ormai stanca di queste perpetue richieste, Tang Mo decide di farsi aiutare da alcuni commercianti di via Manzoni – dove è situato il centro massaggi della donna – per scrivere i italiano il famoso cartello “No sesso” che ha poi affisso alla vetrina del suo centro. Questo sembra aver messo fine a questa spiacevole situazione, e non solo: «Sono triplicate le clienti donna», afferma Tang Mo.

Il cartello “No sesso” e gli stereotipi

Anche se la situazione sembra risolta, il problema di fondo rimane: gli stereotipi. Tang Mo ha sofferto dello stereotipo della donna thailandese che offre, oltre ai soliti massaggi, anche prestazioni erotiche nel suo centro massaggi. Questo è quello che l’uomo pensa nella sua mente, e la situazione non si è risolta per un cambio di pensiero che ha sradicato questo stereotipo, ma perché Tang Mo, ormai stanca, si è sentita obbligata ad affiggere un cartello con scritto “No sesso, per favore smettetelo di chiedere”.

Lisa Pagotto e Alberto Voci spiegano bene il pregiudizio con il loro libro Il pregiudizio. Che cosa è, come si riduce

“il pregiudizio è sempre più diffuso e diversificato, e gli individui continuano a essere giudicati in modo negativo semplicemente sulla base della loro appartenenza a un gruppo sociale“. 

La situazione si è risolta per Tang Mo, ma il pregiudizio nella mente rimane, e gli uomini che hanno richiesto questi servizi a Tang Mo li chiederanno ancora alle prossime donne thailandesi che apriranno centri massaggi.

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