Significato: L’omertà è il cosiddetto “codice del silenzio” che impedisce di riportare le attività criminali in quanto considerate un affare delle sole persone che ne sono coinvolte. Questa pratica è largamente diffusa in caso di delitti gravi e nell’ambito mafioso dove un testimone o una delle persone coinvolte preferisce rimanere in silenzio temendo rappresaglie o per proteggere i colpevoli. Nella cultura mafiosa rompere il giuramento dell’omertà implica la morte.

In Italia il primo a rompere il muro dell’omertà fu Tommaso Buscetta che fu arrestato nel 1983 in Brasile e fu estradato in Italia su richiesta del giudice Giovanni Falcone. Negli Stati Uniti fu Joe Vacchi il primo a diventare collaboratore di giustizia, rivelando i segreti di Cosa Nostra.

Il codice: Il codice omertoso prevede l’assoluto divieto di collaborazione con le autorità statali o l’utilizzo dei loro servizi, anche quando si è vittime di un crimine. Le persone che seguono il codice devono evitare categoricamente di interferire negli affari altrui e di informare le autorità dell’avvenimento di un delitto. Anche nel caso in cui a essere condannato sia un innocente è proibito dare informazioni riguardo il vero colpevole, anche se questo non fa parte della propria associazione mafiosa. Il codice fu adottato per la prima volta dai siciliani e da alcuni italiani a partire dal XVI secolo, molto prima dell’apparizione di Cosa Nostra.

Origini del termine: L’origine del termine “omertà” risulta essere incerta. Si trovano tracce del suo uso già nel 1800. La teoria generalmente accettata collega il termine alla parola latina humiltas che nei dialetti meridionali avrà come esito umirtà per arrivare poi all’italiano omertà. Il principio alla base dell’omertà è che non è “da uomini” cercare l’aiuto delle autorità e che il solo sospetto di essere un informatore costituisce una macchia nera indelebile. Questa maniera di agire risulta dunque essere una forma estrema di lealtà e solidarietà di fronte al potere delle autorità legalmente costituite. Un altro dei suoi principi è che è estremamente umiliante perfino tradire un proprio nemico consegnandolo alla giustizia. Ancora si discute se l’omertà sia una forma di tacito consenso verso la mafia o se sia semplicemente una naturale reazione dovuta alla paura. Colui che rompe l’omertà collaborando con le autorità statali viene definito pentito.

Sulla lotta alla mafia consiglio l’interessantissimo video pubblicato da Cesare Biasini Selvaggi all’interno della rivista Rewriters (https://rewriters.it/dalla-lotta-alla-mafia-dei-pascoli-alla-cultura-come-scelta-di-campo-per-rilanciare-il-proprio-paese-lintervista-a-fabio-venezia-sindaco-di-troina/).

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