Cos’è: Il termine poliginia sta ad indicare la relazione formata tra un individuo di sesso maschile e due o più individui di sesso femminile. La poliginia si differenzia dalla poligamia in quanto quest’ultima prevede la possibilità di avere sia più partner femminili che maschili.

A livello biologico la poliginia si realizza quando tra gli insetti vi è la presenza di una femmina fertile e in grado di riprodursi. Per esempio, tra le vespe più fondatrici possono dar vita ad un nido, tuttavia potrebbe stabilirsi una gerarchia che permette solamente alla femmina alfa di svolgere il ruolo di deposizione delle uova.

A livello di società umane il caso di poliginia più famoso è quello dell’Islam, in cui gli uomini possono avere fino a quattro mogli contemporaneamente.

Ebrei poliginici prima del kherem: poliginia veniva utilizzata per far fronte alla mancanza di figli. La proibizione sortì effetto solo nelle aree dominate dal cristianesimo, mentre gli ebrei che si ritrovavano in aree islamiche continuarono a praticare la poliginia.

Poliandria: La poliandria è il tipo di poligamia che si instaura tra un individuo di sesso femminile e due o più individui di sesso maschile.

In etnologia il termine si riferisce anche ad una femmina che si accoppia con più maschi i quali la aiuteranno con l’allevamento dei cuccioli.

Questa pratica è vietata dalla maggior parte delle confessioni religiose cristiane e induiste e risulta inoltre proibita in molti stati dove la poliginia è legale.

Il caso più frequente di poliandria è quello chiamato “poliandria fraterna”, in cui una donna si sposa con un gruppo di fratelli. Una delle popolazioni più famose a praticare la poliandria sono i cosiddetti Nyimba del Tibet, la cui cultura è basata su una profonda solidarietà tra fratelli. La poliandria viene inoltre adottata da questa popolazione come inibitore della crescita demografica, in quanto l’ambiente in cui vivono dispone di poca terra coltivabile e dunque viene fatto convergere il potere riproduttivo di più uomini su un’unica donna al fine di limitare le nascite.

Su questi temi consiglio l’articolo di Eugenia Romanelli, direttrice della rivista Rewriters (https://rewriters.it/lettera-aperta-ai-monogami/).

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