Cos’è: Il termine stalking indica un insieme di comportamenti messi in atto da una persona allo scopo di perseguitarne un’altra, causandole ansia e paura e compromettendone la quotidianità. Il termine deriva dall’inglese “to stalk”, ossia “camminare con circospezione”.

Come funziona: Solitamente lo stalking è caratterizzato o da continui tentativi di aggressione o da attività come appostamenti, pedinamenti e in generale intrusioni nella vita dell’altra persona. Lo stalking può inoltre verificarsi per via postale o via elettronica con internet. Tutte queste azioni compiute in maniera continuativa e persistente contribuiscono a creare paura e malessere psicologico nell’individuo che le subisce, facendolo sprofondare in uno stato di perenne allerta. Ciò che differenza lo stalking dalla molestia sessuale è il suo carattere persecutorio e continuativo. Alcune volte lo stalking è praticato da persone con problemi relazionali che cercano, attraverso l’imposizione della loro presenza, di stabilire un legame affettivo nonostante abbiano più volte ricevuto risposte negative.

In Italia il fenomeno è seguito e controllato dalla CPA (Centro Presunti Autori – Unità Analisi Psico Comportamentale dell’Osservatorio Nazionale sullo Stalking), che ha contribuito a creare un profilo dello stalker e delle sue condotte, partendo ovviamente dal presupposto che qualsiasi categorizzazione e standardizzazione del fenomeno può risultare riduttiva. Secondo l’organizzazione nel 50% dei casi lo stalker è una persona che ha subito almeno una volta nella vita l’abbandono, la separazione o il lutto e non è riuscito a razionalizzare gli eventi.

Secondo il Reparto Analisi Criminologiche dei Carabinieri gli stalker possono essere suddivisi in 5 categorie:

  • Il risentito: colui o colei che porta rancore per i traumi ricevuti
  • Il bisognoso d’affetto: questo individuo pratica atteggiamenti persecutori in maniera insistente con lo scopo di attirare l’attenzione della persona e di convincerla a stare insieme.
  • Corteggiatore incompetente: pratica solitamente uno stalking di breve durata causato da una non conoscenza degli schemi relazionali.
  • Il respinto: una persona che una volta respinta pratica uno stalking che mira sia alla vendetta che alla costruzione di una relazione.
  • Il predatore: colui che si converte in stalker per motivi di natura sessuale e si eccita nel riferire le sue intenzioni alle vittime.

Sulle pratiche di manipolazione e persecuzione dell’altro online consiglio l’interessantissimo articolo di Eugenia Romanelli, direttrice della rivista Rewriters (https://rewriters.it/relazioni-abusanti-la-manipolazione-dellaltro-attraverso-luso-perverso-dei-social-network/).

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