Cornell University: lo studio di Sapienza sul Manifesto ReWriters.it finanziato da ReWorld
Il primo studio italiano in grado di promuovere un indice di sostenibilità sociale per misurare il comportamento delle organizzazioni
Il primo studio italiano in grado di promuovere un indice di sostenibilità sociale per misurare il comportamento delle organizzazioni
“Finalmente è uscito“,
dichiara uno dei tre firmatari dello studio scientifico, Alessandro Annarelli, ricercatore al Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale Antonio Ruberti di Sapienza Università di Roma, diretto dalla prof.ssa Tiziana Catarci, co-firmataria insiema alla prof.ssa Laura Palagi. Lo studio, appena uscito su Cornell University, è stato finanziato dall’impresa sociale ReWorld, startup innovativa femminile a vocazione sociale fondata dalla scrittrice, giornalista e innovatrice culturale Eugenia Romanelli, oggi CEO della società.
Si tratta di una ricerca internazionale sulla sostenibilità sociale, a partire dal Manifesto di ReWriters, Associazione culturale e testata di advocacy journalism con la mission di fare divulgazione, informazione e sensibilizzazione in Italia sulla S degli ESG. Il Manifesto, infatti, declina i punti Social dell’Agenda ONU 2030 trattando i temi in ottica di uniqueness o cultura dell’unicità, al fine di superare il concetto di Diversity&Inclusion versus Maggioranza e rilanciare invece la valorizzazione di ogni singola persona e del suo talento.
Da questo studio è nato, grazie all’ottimizzazione di Eikon Strategic Consulting Società Benefit, l’S-Assessment, il primo indice italiano in grado di misurare l’impatto S delle organizzazioni, in vista dei parametri europei che prevedono a breve obblighi non più solo per la E (Environment, ambiente), dunque per la sostenibilità ambientale, ma anche per la S di sostenibilità sociale.
Di seguito la traduzione integrale dello studio, a cura di Sara Caratozzolo.
ABSTRACT
Il perseguimento dello sviluppo sostenibile è diventato un imperativo globale, sottolineato dall’adozione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dei suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Al centro di questa agenda c’è il riconoscimento della sostenibilità sociale come componente fondamentale, che sottolinea la necessità di società inclusive in cui ogni individuo possa prosperare.
Nonostante la sua importanza, la sostenibilità sociale rimane un pilastro dimenticato, spesso messo in ombra dalle preoccupazioni ambientali. In risposta a ciò, il presente documento presenta lo sviluppo e la validazione dell’S-Assessment Tool for Social Sustainability, un questionario completo progettato per valutare le prestazioni delle organizzazioni attraverso dimensioni critiche come la salute e il benessere, l’uguaglianza di genere, il lavoro dignitoso, la crescita economica, la riduzione delle disuguaglianze e la produzione e il consumo responsabili.
Il questionario è stato costruito sulle dimensioni critiche identificate attraverso un approccio ibrido, sistematico e narrativo, all’analisi della letteratura scientifica. Il quadro è stato strutturato intorno ai valori degli SDGs. L’obiettivo è quello di mettere le organizzazioni in condizione di comprendere e affrontare meglio il proprio impatto sociale, promuovendo un cambiamento positivo e contribuendo allo sforzo collettivo verso un futuro più equo e sostenibile.
Grazie a partnership collaborative e a una metodologia rigorosa, questa ricerca sottolinea l’importanza di integrare la sostenibilità sociale nelle pratiche organizzative e nei processi decisionali, facendo avanzare la porzione più ampia dell’agenda dedicata allo sviluppo sostenibile.
INTRODUZIONE
Nel 2015, la comunità globale ha compiuto un enorme passo avanti nello sviluppo di un percorso verso un mondo sostenibile ed equo adottando l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questo storico accordo, approvato da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, ha definito 17 ambiziosi Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) volti ad affrontare problemi urgenti come la povertà, la disuguaglianza e il degrado ambientale. Questi obiettivi dettano una tabella di marcia per un’azione collettiva, che guidi le nazioni, le organizzazioni e gli individui verso un futuro in cui la prosperità è condivisa, la giustizia prevale e il nostro pianeta prospera.
Al centro di questa agenda c’è il riconoscimento che la sostenibilità non è solo una preoccupazione ambientale, ma un concetto multiforme che comprende dimensioni sociali, economiche e ambientali (Fox e Stallworth, 2015). Sebbene gli sforzi per mitigare il cambiamento climatico e proteggere la biodiversità siano cruciali, la vera sostenibilità richiede anche attenzione alle intricate dinamiche sociali che danno forma al nostro mondo (Abu-Ghaida e Klasen, 2004). In questo contesto, il concetto di sostenibilità sociale emerge come una componente fondamentale del più ampio discorso sulla sostenibilità (Fujimoto e Härtel, 2017).
La sostenibilità sociale, spesso definita il pilastro dimenticato della sostenibilità, sottolinea l’importanza di promuovere società inclusive in cui ogni individuo possa prosperare, indipendentemente dal suo background, dalla sua identità o dalle circostanze (Fischer et al., 1993). Comprende un’ampia gamma di questioni interconnesse, tra cui, ma non solo, i diritti umani, la giustizia sociale, la parità di genere, la diversità e la salute mentale (Gaard, 2001; Acker, 2012; Boimabeau, 2009; Boudiny, 2013). Riconoscere e affrontare queste sfide non è solo un imperativo morale, ma anche una necessità strategica per le organizzazioni che operano nell’attuale panorama globale complesso e interconnesso (Berman e Paradies, 2010; Fuller e Young, 2022).
Nell’intraprendere questo viaggio verso un futuro più sostenibile, è imperativo che le imprese svolgano un ruolo centrale nel guidare i progressi verso gli SDG. Con le loro vaste risorse, la loro influenza e il loro raggio d’azione, le imprese hanno il potenziale per catalizzare un cambiamento significativo e accelerare la transizione verso un mondo più giusto e sostenibile. Tuttavia, per svolgere efficacemente questo ruolo, le imprese devono innanzitutto comprendere il loro impatto sulla società e sull’ambiente, e ciò richiede solidi quadri di valutazione e misurazione (Flammer e Luo, 2017).
È in questo contesto che prende forma il progetto di ricerca. In collaborazione con ReWorld e ESG Culture Lab (Eikon Strategic Consulting ), ci siamo proposti di sviluppare un questionario completo per valutare le prestazioni delle organizzazioni nel campo della sostenibilità sociale. Ispirandosi ai 16 punti del manifesto di ReWriters, che ricalca le SGD, il nostro questionario cerca di valutare le organizzazioni attraverso una serie di dimensioni critiche, tra cui la giustizia intergenerazionale, la diversità, l’inclusività e la salute mentale.
Attraverso questo impegno, ci proponiamo di mettere le organizzazioni in condizione di comprendere e affrontare meglio il loro impatto sociale, contribuendo così allo sforzo collettivo per il raggiungimento degli SDG. Fornendo alle organizzazioni uno strumento pratico per misurare e migliorare le loro prestazioni nel campo della sostenibilità sociale, speriamo di catalizzare un cambiamento positivo e di aprire la strada a un futuro più equo e sostenibile per tutti.
Nelle sezioni successive di questo documento, forniremo una descrizione dettagliata della nostra metodologia di ricerca e presenteremo il questionario sviluppato come risultato della nostra collaborazione con ReWorld.
METODOLOGIA
Da un punto di vista metodologico, la revisione della letteratura è stata condotta con un approccio ibrido. Infatti, abbiamo impiegato elementi tipici dell’approccio sistematico per la ricerca e la selezione dei documenti e dell’approccio narrativo per la successiva analisi. Per ogni punto e sottopunto del manifesto di ReWriters è stata definita una specifica chiave di ricerca, che può coinvolgere gli operatori logici.
L’obiettivo, almeno nella fase iniziale del lavoro, è stato quello di condurre una revisione della letteratura separata per ogni elemento rilevante. La ricerca della letteratura è stata condotta su Scopus4 utilizzando un approccio sistematico basato sulla ricerca per parole chiave. Per ogni chiave di ricerca, gli articoli sono stati filtrati secondo i seguenti criteri:
L’intento è stato, quindi, quello di prediligere articoli pubblicati su riviste scientifiche peer- reviewed, per ragioni principalmente di rigore scientifico. Successivamente, è stato seguito un approccio narrativo e un’ulteriore selezione basata sull’analisi del titolo e dell’abstract degli articoli appartenenti al primo quartile in termini di numero di citazioni ricevute, privilegiando, ove possibile, gli articoli più recenti.
Il risultato della ricerca e della selezione è riportato nella Tabella 1, dove per ogni argomento degli SDGs (ARGOMENTO), viene riportata la parola chiave utilizzata (PAROLA CHIAVE), il numero complessivo (TOTALE) di articoli recuperati e di quelli selezionati (FILTRO. Data la varietà di argomenti trattati da ciascun punto del manifesto ReWorld sopra citato, abbiamo deciso di de-strutturarli in più argomenti, in modo da garantire un’analisi più completa e approfondita.
È stato così ottenuto un campione di 366 articoli, che sono quelli riportati nella sezione Riferimenti. Gli articoli selezionati sono stati poi analizzati per individuare le caratteristiche e le dimensioni di interesse per la costruzione del questionario. L’analisi degli articoli scientifici pubblicati su vari argomenti di interesse ha quindi portato alla creazione di un quadro concettuale, con l’obiettivo di fornire una visione onnicomprensiva suddivisa in Macroaree di tutti i parametri di interesse. Le dimensioni del quadro sono state poi convertite in domande componenti il questionario.
L’utilizzo di una revisione sistematica della letteratura scientifica ha quindi garantito una visione il più possibile completa sui temi di interesse, con l’obiettivo di rendere esplicita e comprensibile la complessità intrinseca che caratterizza la sostenibilità, e in particolare la dimensione sociale di quest’ultima.
STRUTTURA DEL QUESTIONARIO
Il quadro risultante dalla revisione e dall’analisi della letteratura ha portato allo sviluppo di un questionario denominato strumento di S-Assessment per la sostenibilità sociale. L’S-Assessment è disponibile ed è già stato testato su un campione di aziende.
Questo strumento di valutazione è strutturato in cinque sezioni, corrispondenti agli SDGs30 e ai valori associati del Manifesto ReWriters. I criteri di valutazione sono stati determinati per consentire l’identificazione delle migliori pratiche portate avanti dalle organizzazioni leader nella sostenibilità e per suggerire percorsi di sviluppo per diventare agenti di cambiamento, coinvolgendo le persone in un percorso di trasformazione sostenibile.
Il questionario inizia con una sezione introduttiva volta a raccogliere informazioni descrittive, ovvero numero di dipendenti, fatturato, settore, forma societaria e mercati di riferimento (B2C, B2B, B2G).
La prima sezione, denominata Salute e benessere, raccoglie gli indicatori relativi alle dimensioni Cultura bioetica, Educazione affettiva e Salute mentale e Body Positivity. Questa sezione contiene una serie di sette domande (più una facoltativa) volte principalmente a valutare se l’organizzazione ha introdotto misure specifiche relative agli aspetti sopra citati, come ad esempio i programmi di sostegno alla salute mentale o il contrasto alle discriminazioni basate sull’aspetto (ad esempio Sullivan e Lewis, 2001; Scott et al., 2012; Schmidt e Cohn, 2021; Smith et al., 2023).
La seconda sezione, Uguaglianza di genere, si concentra su Equità di genere, Antisessismo, Lotta alla violenza contro le donne, Femminismi, insieme a Linguaggio inclusivo, Comunicazione non violenta ed Etica dei media. Queste dimensioni sono misurate attraverso una serie di sedici domande (più quattro facoltative).
Come nella sezione precedente, la maggior parte delle domande funge da strumento di controllo per azioni specifiche che le organizzazioni dovrebbero intraprendere, come sostenere l’uguaglianza di genere, i diritti delle donne o contrastare l’uso eccessivo di termini di genere maschile nel discorso italiano. Inoltre, questa sezione contiene anche domande per valutare la percentuale di donne ai diversi livelli gerarchici dell’organizzazione e la distribuzione dei compensi medi per uomini e donne ai diversi livelli gerarchici (ad esempio, Taylor e Walker, 1998; Tausig e Fenwick, 2001; Tatli et al., 2011; Seron et al., 2016; Smith et al., 2023).
La terza sezione è denominata Lavoro dignitoso e crescita economica e affronta aspetti chiave che riguardano le seguenti dimensioni: contrasto all’abilismo, all’ageismo, al bullismo, Intelligenza collettiva e cooperazione come chiave dello sviluppo, Responsabilità digitale e Conciliazione vita-lavoro.
L’insieme di quindici domande (più tre facoltative) riprende l’approccio spiegato per le precedenti, valutando se l’organizzazione ha messo in atto misure per sostenere le caratteristiche positive e/o per contrastare quelle negative, ed eventualmente quali sono state sviluppate e adottate (ad esempio, Shields e Price, 2002; Spar e La Mure, 2003; Truxillo et al., 2015, Tombleson e Wolf, 2017).
La quarta sezione si concentra sulla Riduzione delle disuguaglianze e raccoglie il maggior numero di indicatori, riguardanti i Giovani e Giustizia intergenerazionale, i Diritti civili e umani, i Diritti delle minoranze, le Pari opportunità e la Giustizia sociale, la Diversità, l’Inclusione e l’Uguaglianza, l’Antirazzismo, il Contrasto alle discriminazioni BIPOC, l’Educazione interculturale, la Queerness e i Diritti LGBTQI+, l’Intersezionalità (ad esempio, Tracy e Alberts, 2006; Trudel e Cotte, 2009; Triana et al., 2015; Tatli et al., 2017).
Inoltre, prende in considerazione anche aspetti di altri indicatori che sono stati parzialmente affrontati nelle sezioni precedenti, ovvero Contrasto all’abilismo, all’ageismo, al bullismo, Linguaggio inclusivo, Comunicazione non violenta, Etica dei media. L’approccio valutativo per questa sezione è lo stesso esposto per le precedenti, strutturato in ventitré domande (più undici facoltative)
L’ultima sezione è denominata Produzione e consumo responsabile e si concentra su aspetti e dimensioni che riguardano soprattutto la sostenibilità ambientale. Le sei domande (più cinque facoltative) mirano infatti a indagare come l’organizzazione promuove la sostenibilità ambientale tra i suoi dipendenti e gli stakeholder, quali politiche ambientali vengono messe in atto e se e come sostiene i diritti degli animali, se rilevanti per lo specifico business considerato (ad esempio Vuontisjärvi, 2006; Windsor, 2006; Vachhani e Pullen, 2019; Valente et al., 2020). Le risposte fornite in ciascuna sezione fungeranno da input per condurre una valutazione dell’azienda. I punteggi di ogni sezione sono calcolati come somma dei singoli punti attribuiti a ciascuna risposta; il punteggio ottenuto viene confrontato con il massimo ottenibile in ogni specifica sezione.
Inoltre, alcune domande sono soggette a convalida da parte dei ricercatori e il punteggio viene assegnato solo in caso di esito positivo. Alla fine di ogni sezione, le aziende possono descrivere esperienze e iniziative relative agli obiettivi e caricare materiali di supporto. Questi contributi hanno un impatto diretto sulla definizione del punteggio finale della sezione in termini di potenziale bonus da raggiungere.
Sono state stabilite soglie progressive che consentono di classificare le aziende in quattro diverse categorie, in base al punteggio ottenuto, e di offrire corsi di consulenza e formazione specifici. Queste categorie sono state etichettate come: Pioneer (punteggio inferiore o uguale al 30% del massimo raggiungibile), Builder (punteggio tra il 31% e il 60%), Transformer (punteggio tra il 61% e l’80%), Leader (con un punteggio superiore all’81%).
CONCLUSIONI
Attraverso una metodologia meticolosa che combina la revisione sistematica della letteratura e l’analisi narrativa, abbiamo sviluppato lo strumento S-Assessment Tool for Social Sustainability. Questo strumento, strutturato intorno alle dimensioni del Manifesto di ReWriters e degli SDGs, funge da solido quadro di riferimento per la valutazione delle prestazioni delle organizzazioni nel campo della sostenibilità sociale.
Fornendo alle organizzazioni un questionario pratico e completo, ci proponiamo di metterle in condizione di comprendere e affrontare meglio il loro impatto sociale. Attraverso l’identificazione delle migliori pratiche e dei percorsi di sviluppo, le organizzazioni possono diventare agenti di cambiamento, coinvolgendo attivamente le persone in un percorso di trasformazione sostenibile.
Il questionario strutturato comprende un’ampia gamma di dimensioni, tra cui la salute e il benessere, la parità di genere, il lavoro dignitoso e la crescita economica, la riduzione delle disuguaglianze e la produzione e il consumo responsabili. Affrontando queste dimensioni, le organizzazioni possono promuovere l’inclusività, la diversità e l’uguaglianza all’interno delle loro attività e delle loro comunità.
Attraverso l’implementazione dello strumento di valutazione S, le organizzazioni possono contribuire al raggiungimento degli SDG delineati nell’Agenda 2030. Allineando le loro pratiche ai valori del Manifesto ReWriters e ai principi della sostenibilità sociale, le organizzazioni possono svolgere un ruolo fondamentale nella promozione di un mondo più giusto, equo e sostenibile per tutti.
Per andare avanti, è essenziale continuare a perfezionare e convalidare lo strumento di valutazione S, incorporando il feedback delle organizzazioni e degli stakeholder e adattandolo alle sfide sociali e ambientali in evoluzione.
Inoltre, ulteriori ricerche potrebbero esplorare l’impatto degli sforzi di sostenibilità sociale delle organizzazioni sulla loro performance finanziaria, sul coinvolgimento degli stakeholder e sulla resilienza complessiva di fronte alle sfide globali. Nel complesso, lo sviluppo dello strumento di valutazione S rappresenta un passo significativo verso la promozione della sostenibilità sociale e l’avanzamento dello sforzo collettivo verso un futuro più equo e sostenibile per tutti gli stakeholder.