“Tale Padre”, un podcast vero e magico
Il podcast "Tale Padre" esplora temi profondi come le radici familiari e l’identità personale, raccontando la storia di Maria Sole Mansutti.

Il podcast "Tale Padre" esplora temi profondi come le radici familiari e l’identità personale, raccontando la storia di Maria Sole Mansutti.
Ho ascoltato un nuovo podcast, mi è piaciuto perché è magico (ma non voglio svelarvi il perché) ed al contempo vero (perché è vita vissuta). Si chiama Tale Padre ed è un podcast originale di RaiPlay Sound, ideato da Mauro Pescio, con la regia e il sound design di Leonardo Carioti e la direzione artistica di Andrea Borgnino.
Il podcast è stato presentato il 9 dicembre 2024 durante l’evento Più Libri Più Liberi a Roma, con la partecipazione dell’autore Mauro Pescio e di Maria Sole Mansutti, attrice e protagonista della storia narrata.
Tale Padre esplora temi profondi come le radici familiari e l’identità personale, raccontando la storia di Maria Sole, cresciuta nella pedemontana friulana tra l’orto del nonno e il negozio da parrucchiera della nonna.
Il podcast è disponibile per l’ascolto su RaiPlay Sound (clicca qui) e da poco anche fruibile tramite Spotify (clicca qui)
Mauro Pescio è un attore, autore e podcaster italiano, diplomato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Dopo una carriera teatrale e cinematografica, ha ampliato la sua attività nel campo della narrazione audio, collaborando con diverse emittenti e piattaforme. 
Tra i suoi lavori più significativi nel mondo dei podcast, evidenzio (e caldeggio!):
• “Io ero il milanese”: un podcast in 14 puntate prodotto da RaiPlay Sound, che racconta la vita di Lorenzo S., un ex rapinatore che ripercorre la sua esistenza tra crimine e redenzione. Questo podcast ha ottenuto un notevole successo, superando 1,5 milioni di ascolti grazie al passaparola.
• “Un uomo chiamato Diabolik”: realizzato in collaborazione con Giovanni Bianconi e prodotto da Chora Media, questo podcast esplora la figura di un uomo con una vita controversa, narrata da Francesco Acquaroli.
• “La piena”: un resoconto sul traffico di cocaina, prodotto per Audible, che evidenzia l’abilità di Pescio nel trattare temi complessi attraverso la narrazione audio.
Oltre a questi, Pescio ha lavorato a progetti come “Genova per tutti” e “La cattura”, consolidando la sua reputazione nel panorama dei podcast italiani. 
La sua capacità di raccontare storie reali con profondità e sensibilità ha reso Mauro Pescio una figura di spicco nel mondo della narrazione audio in Italia.
Per un’anteprima del suo nuovo podcast Tale Padre, potete guardare il video:
Maria Sole Mansutti, nata il 27 marzo 1980 a Cividale del Friuli, in Friuli-Venezia Giulia, è un’attrice italiana con una carriera che abbraccia cinema, televisione e teatro. Dopo il diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma, ha esordito nel 2007 nel film “La ragazza del lago” di Andrea Molaioli. Nel corso della sua carriera, ha partecipato a diverse produzioni cinematografiche, tra cui “Scusa ma ti chiamo amore” (2008) di F.Moccia, “Il ragazzo invisibile” (2014) di G. Salvatores e “Alaska” (2015) di C. Cupellini.
In televisione, è apparsa in serie come “R.I.S. 5”, “Medicina generale”, “Don Matteo”, “La scelta di Laura”, Ha interpretato l’agente Marta Balestra in “Distretto di Polizia 10” e ha recitato in “C’era una volta la città dei matti”, “Non mentire”,”Summertime”, ” I fiori sopra l’inferno”, ” Blocco 181″ e ora è in onda su Canale cinque con ” Le onde del passato” serie prodotta da Banijay e diretta da Giulio Manfredonia.
In teatro, ha lavorato in spettacoli come “Una vita importante”, diretto da Paolo Civati, “Siamosolonoi” con Michele Riondino. Ha interpretato Gertrude nell’“Amleto” diretto da Ninni Bruschetta e ha partecipato a “Antigone non abita più qui” con la regia di Michele Di Mauro. 
Nel podcast “Tale Padre”, Maria Sole Mansutti offre una performance intensa, esplorando temi legati alle radici familiari e all’identità personale, arricchendo ulteriormente il suo già variegato percorso artistico.
Nel podcast Tale Padre racconti una storia molto personale, legata alle tue radici familiari. Come hai vissuto il processo di riportare alla luce ricordi e momenti così intimi?
Lavoro da tempo su me stessa, sono da anni alla ricerca di pace, di una serenità duratura che non dipenda dalle cose o dalle persone che mi stanno accanto che per loro natura vanno e vengono. Ben prima del podcast mi sono messa in gioco affrontando più terapie, che mi hanno chiesto di indagare sui miei ricordi e mi hanno aiutata a vedere la mia vita da più punti di vista. Sapere da dove vengo per me è stata un’epifania, sapere chi sono è stata la terapia più grande. Raccontare una storia che per anni è stata nascosta ha liberato energia e così ha fatto mettere insieme le parole, mettere in fila i miei ricordi, sicura e protetta dall’amicizia e dalla professionalità di Mauro che sentivo non era lì accanto per giudicare me o altri, era lì perchè genuinamente meravigliato dal magico intreccio delle cose che mi sono accadute.
E’ stato dolce il verbalizzare i pensieri, emotivamente richiedente certo, abbiamo riso molto e pianto anche, è stato importante e giusto raccontare per la prima volta io stessa la mia storia, dopo una vita in cui mi è stata raccontata da altri.
La tua infanzia nella pedemontana friulana ha influenzato il tuo percorso artistico?C’è un momento o un insegnamento che ti ha segnato particolarmente?
Tutto influenza tutto, ogni cosa che i miei occhi hanno visto dal concepimento ad ora, ogni sapore, odore sentito, ogni parola ascoltata e persona incontrata ha cesellato quella che sono ora. Il mio immaginario artistico è sempre indissolubilmente collegato alla natura ad esempio, ai boschi della Friuli, ai suoi ruscelli, alle sue montagne, ai suoni della sua lingua che amo sopra ogni altra, io sono in tanta parte dove e con chi sono cresciuta. Sono i miei nonni materni e i miei nonni putativi, loro mi hanno insegnato ad amare e a essere amata. Sono Friuli, sono Roma, sono Berlino e sono India. Fare l’attrice significa interrogarsi sull’animo umano e sulle relazioni tra i personaggi, il proprio vissuto è la propria cassetta degli attrezzi. Poi nessuno della mia famiglia mi ha mai portata a teatro, questo no, era una famiglia scientifica, non umanistica. Con loro ho potuto indagare il regno della ragione, da sola dai vent’anni in poi ho esplorato il sentimento.
Nel tuo percorso di attrice hai spaziato tra cinema, televisione, teatro ed ora podcast.Cosa ti ha colpito di questo nuovo mezzo espressivo e cosa lo rende unico rispetto ad altri?
Dunque, io vedo vergognosamente pochi film, ma sballo per il teatro e vado matta per i libri, quindi il mio immaginario relativo alla mia storia era o teatrale o narrativo su pagina.
Quando ho cominciato ad ascoltare i podcast, ancora di più dopo aver sentito “Io ero il Milanese”, quindi grazie a Mauro, mi sono resa conto che questo sarebbe stato il giusto primo approccio. Dico primo approccio perchè questa storia si puo’ raccontare in diversi modi e usando più mezzi, ma il podcast era perfetto, non esponeva il mio corpo però svelava la mia voce, lasciando libero lo spettatore di fantasticare e di immergersi con il suo personale vissuto. E dando a me la protezione di non essere guardata mentre raccontavo cose così intime.
Poi io adoro i podcast perchè in questo mondo dove tutto è immagine, video o foto essere ascoltatori mi sembra un atto rivoluzionario.
Qual è il messaggio principale che speri arrivi al pubblico attraverso “Tale Padre”? E c’è qualcosa che questa esperienza ti ha insegnato su di te?
Credo sia un messaggio che ha a che fare con il coraggio e con il desiderio. Alleniamoci a conoscere i nostri desideri per filo e per segno, controlliamo se sono cambiati negli anni, prendiamoci la responsabilità delle nostre vite e agiamo per conquistare quello che ci manca.
Dobbiamo essere felici, se non lo siamo di sicuro non è responsabilità di altri, ma è perchè dobbiamo cambiare qualcosa in noi e nella nostra vita e solo noi possiamo farlo.
Poi io sono fortunata, ho una grandissima fiducia nell’Universo e anche quando le cose non vanno come desidero ci trovo insegnamenti profondi e sono grata per averli incontrati.
Questo podcast a me ha portato l’abbraccio che cercavo, centinaia di sconosciuti hanno capito il mio bisogno di sapere da dove venissi e i loro messaggi quotidiani mi fanno sentire giusta ed accolta. Tra i conosciuti si è svelato ancora di più quello che da sempre c’era, ha acuito i dissapori di alcuni che preferivano che questa storia restasse nascosta e montato a neve fino al cielo il bene di tutti gli altri.
Ma questa è una storia d’amore, con l’odio e la cattiveria non avrà mai niente a che fare.