L’edizione 2021 del festival “A veglia – Teatro del Baratto” diretto da Elena Guerrini, questo anno dedicato ai Paradisi Terrestri, fa tappa a Grosseto. Tre giorni di performance, tra arte e filosofia, con “Paradisi terrestri – Paradisi contemporanei”, evento ideato e curato da Manuela Gandini – docente alla Naba di Milano e giornalista de La Stampa – in collaborazione con Creature Creative e Fondazione Grosseto Cultura. (è già possibile prenotarsi scrivendo una mail a terzoparadisogrosseto@gmail.com).
Incontriamo Manuela Gandini:

Michelangelo Pistoletto a Grosseto in forma performativa, parlaci del tuo meraviglioso progetto.
Beh, il cielo solo sa quanto bisogno abbiamo di meraviglia in tempi tanto cupi e difficili. L’arte è un veicolo straordinario di vitalità, apre spazi siderali alla coscienza, è terapeutica. Per tre sere di seguito porterò a Grosseto il Paradiso, elaborato laicamente da tre figure capitali dell’arte e del teatro contemporaneo. E non si tratterà soltanto di una presentazione frontale ma del coinvolgimento attivo della cittadinanza. Il 5 agosto terrò la Lectio Magistralis, intitolata “Paradisi Terrestri Paradisi Contemporanei”, raccontando il percorso di Joseph Beuys, del quale ricorre quest’anno il centenario, del Living Theatre e di Michelangelo Pistoletto autore del “Terzo Paradiso”. Il Terzo Paradiso è il simbolo dell’infinito con un nuovo cerchio più grande al centro e indica la capacità/necessità di armonizzare gli opposti come natura e artificio e trasformando un “io” e “te” in un “noi”. Tale simbolo viene replicato e interiorizzato, in tutto il mondo, da migliaia di persone che ne entrano in contatto e decidono di assumersi responsabilità etiche. Il 6 agosto terrò un workshop con la cittadinanza per elaborare la performance che andrà in scena la sera seguente ossia il 7 agosto. Tengo in particolare a sottolineare che il simbolo nascerà dalle istanze del territorio, dalle idee di coloro che parteciperanno al workshop. Con loro discuteremo e vaglieremo le proposte poiché – come dice sempre Pistoletto – il Terzo Paradiso è una scelta e appartiene a ciascuno. Sono grata a Elena Guerrini direttrice del Festival A Veglia Teatro del Baratto e a Mauro Papa del Polo Culturale le Clarisse e Fondazione Grosseto Cultura, per avermi invitata a realizzare questo evento per Grosseto.

In che senso per te l’idea di Paradiso si combina con questa performance?
Nel senso che il Paradiso non è un luogo lontano dove approdare dopo la nostra esistenza terrena, ma è qui sulla terra ed è raggiungibile anche in questo momento di emergenza sanitaria e di disastro umanitario. Gli artisti dei quali parlerò inducono le persone a fare un percorso interiore di trasformazione. Ciascuno di loro fornisce strumenti, dona simboli, indica la strada per il paradiso. E il paradiso è nel riallacciare una relazione profonda con la Terra, con l’Altro, con la Madre, con il regno Animale, Vegetale e Minerale, che non sia puramente predatorio. Banalmente detto: “il battito d’ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”. Ciò significa che è assolutamente e urgentemente necessario percepire il legame che esiste tra tutti gli esseri viventi. Saggezza, amore, libertà e responsabilità sono i sentieri che conducono al paradiso inteso originariamente come “giardino protetto”.

La tua conoscenza del Living Theatre quanto informa questa iniziativa e come?
Il Living Theatre, gruppo di avanguardia e ribellione degli anni Sessanta e Settanta, è l’incarnazione fisica del paradiso, è l’urlo di rigenerazione, il desiderio di riprendersi la vita sottraendosi agli estremi dettami del consumo. I corpi si incontrano, diventano scultura, rompono gli argini e sgretolano i muri che separano gli attori dal pubblico. Crollano i condizionamenti e si liberano le energie. “Paradise Now” è la catarsi, è un rito collettivo, tribale, è una nuova forma di linguaggio. Mentre Joseph Beuys, in Italia, a Bolognano, fece piantumare 7000 specie arboree in via di estinzione nella tenuta di Lucrezia De Domizio e suo marito Buby Durini. Chiamò l’operazione – già sperimentata a Documenta nel 1982 con la piantumazione di 7000 querce – “Difesa della Natura”. Il terreno piantumato si chiama invece “Piantagione Paradise”. 

Cosa hanno da dirsi oggi arte e teatro?
La trans-disciplinarietà unisce la performing art, gli eventi digitali, le mostre, gli spettacoli, gli incontri con la cittadinanza… tutte parti di un’unica forma culturale con vari linguaggi, espressioni e modalità. La funzione oggi dell’arte e del teatro è importantissima. Siamo in un’era di impoverimento dell’intelligenza umana e di avanzamento di quella artificiale: se non riusciremo a coniugare armonicamente queste due forme di intelligenza impedendo l’impigrimento di quella umana, saremo finiti. Come si evince dal Terzo Paradiso, occorre creare equilibrio tra gli opposti. Aggiungerei anche che è necessario relazionarsi con le intelligenze dei mondi animale, minerale e vegetale. Il teatro è partecipazione, scambio e dono, come il festival A Veglia, Teatro del Baratto, eredità contemporanea delle avanguardie. E’ un teatro che nutre e si nutre di prodotti scardinando la ferrea logica del danaro. Io porto una bottiglia d’olio o di vino e non compro un biglietto, dunque penso agli attori, agli organizzatori, alle persone ed entro in contatto con loro ancora prima di vedere lo spettacolo. Sono a mia volta attore e attrice.

Questa immagine di Unione che stai creando che valenza ti auguri acquisti in tempi così complessi e come vi state regolando per le misure richieste?
Tutti gli incontri si svolgeranno all’aperto, in stretta osservanza delle regole anti-Covid. Occorre perciò prenotarsi ed essere provvisti della documentazione ufficialmente richiesta. Cosa ci aspettiamo dall’evento? Una significativa partecipazione di cittadini curiosi, creativi e desiderosi di poter coltivare il proprio paradiso interiore. Ci auguriamo che possa per la città essere un momento rigenerante nella condivisione di un’esperienza importante.

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