Ma una persona che ha perso la vista può lavorare in polizia? Certo che sì: può essere brava nel suo lavoro, può avere una vita affettiva piena, può essere allegra, può essere autonoma. E una fiction ben fatta come Blanca può raccontare tutto questo e far passare un messaggio importante: una persona con diverse abilità è una persona come tutte, con la sua unicità e il suo potenziale capace di fiorire in tante direzioni.

“Blanca”, una serie premiata dal pubblico

Due stagioni premiate dal pubblico, una protagonista alle prese con le difficoltà della vita quotidiana, più o meno le stesse che viviamo noi: il lavoro, i sentimenti. Una giovane donna determinata, positiva e ironica, di professione consulente di polizia, al centro di una fiction che oltre a raccontare storie crime racconta anche e soprattutto questo suo essere sé stessa.

Aver perso la vista, infatti, porta con sé delle differenze nel modo in cui la protagonista interagisce con il mondo, ma non rappresenta mai un ostacolo insormontabile: perché lei, Blanca, arriva comunque dove vuole e afferma ogni volta, nelle piccole e grandi situazioni, non solo la sua competenza professionale ma anche, soprattutto, la sua autonomia personale. E spesso ricorda ai normodotati che non sanno servirsi appieno dei loro sensi perché li danno per scontati, mentre lei riesce a percepire a fondo le cose e le situazioni. 

Ce ne parla la nostra esperta di visioni in rete e cultura pop Carolina Pandimiglio. Per chi l’ha persa, da recuperare.

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