Anzitutto è d’obbligo la presentazione. Che bellezza! Oggi ho il piacere di presentarvi Silvana Ceruti, una donna speciale, una di quelle donne che nella propria esistenza, oltre al quotidiano, si è dedicata e si dedica all’aiuto attivando significativi laboratori di lettura e scrittura creativa in carcere.

Toscana di nascita, milanese d’adozione Silvana Ceruti è nata a Monte San Savino, in provincia di Arezzo, nel 1944. Laureata in Pedagogia e in Filosofia, ha pubblicato molti libri scolastici con diverse case editrici, è formatrice e docente in corsi sulla comunicazione e soprattutto sull’insegnamento della scrittura poetica.

All’annuncio di Silvana dell’uscita del suo nuovo libro intitolato Evviva la punteggiatura!, illustrato da Elena Maricone, edito da Mondadori per la Collana Oscar Primi Junior e dedicato ai lettori a partire dai sei anni, le ho proposto un’intervista perché, benché questo non sia il mio specifico campo d’azione, da critica e riscrittrice di un movimento culturale, ho sempre ritenuto l’insegnamento dell’uso della punteggiatura di fondamentale importanza: uno dei segreti della lingua.

L’importanza della punteggiatura

Per insegnare a rendere i periodi più fluidi e armoniosi la punteggiatura è importantissima dato che il punto fermo, la virgola, il punto e virgola, il punto esclamativo, il punto interrogativo, i due punti e i puntini appartengono a quel sistema che ha la funzione di separare correttamente le parti di cui si compone il testo scritto con i propri segni convenzionali: i segni d’interpunzione.

Ma è proprio vero che la punteggiatura sia così difficile da imparare?
Nel testo, per rispondere a questo interrogativo, Silvana Ceruti farà incontrare le bambine e i bambini con l’entusiasmante Signor Punto Esclamativo, un Signore con cui partiranno per un’avventura, tra le righe di un foglio, per conoscere i suoi amici. Con il Professore dei sentimenti dell’animo, le lettrici e i lettori, incontreranno la Virgola, che separa e mette in ordine, gli inseparabili Due Punti, utilizzati per spiegare e fare elenchi, le Virgolette, a cui piace fare da cornice, e tutti gli altri amici.

A raccontare la ricchezza dei contenuti di questo libro, scritto per offrire uno strumento in più alle bambine e ai bambini affinché imparino a che cosa serve la Punteggiatura, saranno le parole di Silvana Ceruti.

Perché hai scritto un libro sulla punteggiatura?
Sono una insegnante, ormai in pensione, dopo 40 anni di scuola elementare. Ci tengo a dirlo perché questo libro nasce dalla mia esperienza di maestra.

Sono laureata in pedagogia e filosofia, ma non ho mai cercato di passare alle scuole superiori perché ho sempre ritenuto la scuola elementare il fondamento di ogni conoscenza e di ogni autovalutazione positiva. La scuola elementare è la prima scuola che si affronta, così può far innamorare le bambine e i bambini del sapere, della lettura, della scrittura, della matematica ecc. o può disamorarli, far pesare loro la cultura o addirittura farli sentire inadeguati, incapaci e provocare rifiuti.

Ma per tornare alla domanda sul perché ho scelto di scrivere un libro proprio sulla punteggiatura, ecco il motivo: nella lettura i segni di punteggiatura permettono di trovare le pause giuste di un testo, sollecitano una lettura più espressiva, ma soprattutto aiutano a trovare il senso di un testo scritto. Senza ascoltare il ritmo che danno i segni di interpunzione a un testo, non se ne comprende neppure il significato. Ugualmente scrivere un testo senza usare segni di interpunzione non gli si permette di passare facilmente il suo messaggio.

La punteggiatura è presentata all’interno di una storia, non in modo classico, come lezione di ortografia. Perché?
Questo piccolo libro “Evviva la punteggiatura!”, nasce proprio da questa consapevolezza dell’importanza di presentare in modo ludico e fantasioso anche questi piccoli “segnetti” che sono la punteggiatura, che aiutano a scrivere e poi a leggere con senso un testo e a esprimere sentimenti. La conoscenza dovrebbe essere sempre una scoperta gioiosa. Soprattutto negli anni della scuola dell’obbligo, quando è il gioco il vero fattore che suscita interesse e quindi apprendimento.

I segni della punteggiatura di questo libro sono personaggi: c’è il punto esclamativo, sempre entusiasta o, quando spaventato, pronto a riprendere il sentimento della meraviglia e della contentezza. Il punto di domanda, curioso e indagatore. E la curiosità, il porre domande, sono le basi della conoscenza, della scoperta. C’è la virgola, umile radichetta ai piedi delle parole, o stringa delle scarpe, come viene nominata, che permette di fare piccole pause, di comporre elenchi, è paziente e precisa…

Vi sono tutti gli altri segni con il loro carattere: il punto e virgola, i due punti, la lineetta, le parentesi, le virgolette, i tre puntini di sospensione, il punto fermo, che mette fine ad ogni discussione: lui è il re della punteggiatura, il più antico segno.

Questo modo di presentare i segni di interpunzione come personaggi suscita anche immedesimazione, simpatia, accoglienza.

Il modo in cui procede la storia, oltre a insegnare il corretto uso dei segni di interpunzione, mi pare miri a sviluppare anche altre abilità. Ce ne parli?
Sì, oltre a presentare in modo giocoso questi “piccoli segnetti” che accompagnano le parole e facilitarne l’apprendimento, questo libro è un aiuto a sviluppare altre attitudini.

Quando entra in scena un nuovo personaggio, gli altri segni di punteggiatura lo osservano, lo descrivono, cercano di indovinare qualcosa di lui dal suo aspetto. Penso che sollecitare lo Spirito di Osservazione sia un altro pregio di questo piccolo libro. 

I segni della punteggiatura sono sempre presentati con paragoni,“sembra questo, sembra quello”, cioè con similitudini e metafore. Questo modo di presentarli è sicuramente un aiuto a sviluppare La Fantasia. Ad esempio, per le parentesi si ipotizza che siano delle mezzelune (e ci si domanda se siano crescenti o calanti), o culle dismesse di una coppia di gemellini riposte in verticale, o delle canoe, appoggiate ad un albero, in attesa di scivolare nell’acqua…

E poi, perché no? Con la creazione continua di similitudini e di metafore il libro può diventare un avvio al Linguaggio Poetico.

Oltre ai segni di punteggiatura, vi sono dei protagonisti umani in questa storia?
I segni della punteggiatura sono appunto inseriti in una Storia: una pagina, strappata da un libro svolazza per l’aria, suscitando dapprima lo sgomento del punto esclamativo e, una volta che la pagina è lasciata cadere dal vento in un prato, dà modo al punto interrogativo di esplorare l’ambiente e di porre le prime domande. 

Dopo l’ingresso di tutti i segni della punteggiatura, la storia si conclude con l’arrivo di due bambini che “salvano” la pagina e la portano a casa. Un finale che vede coinvolti da salvatori i piccoli.

Alla fine della storia vi sono altre sezioni. Quali sono?
Alla fine della storia ho inserito due sezioni:

Un Sommario dei segni di punteggiatura, una specie di sintesi sul loro uso, per consultarli più facilmente, fuori dalla storia.

E c’è un piccolo eserciziario giocoso: Un Gioco da Attore in cui si invitano i bambini a esprimere con l’intonazione della voce i sentimenti espressi da alcuni punti: meraviglia, domanda, informazione… Si sottolinea anche come una stessa frase può cambiare funzione a seconda del segno di punteggiatura che la accompagna. Come ad esempio: domandare, esclamare, informare: Piove? Piove! Piove.

Un altro contributo di questo piccolo libro è quindi anche quello di sottolineare e sperimentare l’importanza dell’Intonazione nella lettura e nell’espressione orale, perché l’intonazione produce senso…

A chi consiglieresti questo libro?
Certamente ai bambini delle prime classi elementari, per far loro scoprire questi misteriosi segnetti tra le parole, come li chiama Roberto Piumini nella filastrocca iniziale che apre il libro e la storia. Alcune maestre hanno messo questo volumetto nell’elenco dei libri di testo per i loro alunni. Ma la mamma di un bambino di 4 anni mi ha raccontato che suo figlio si è affezionato a questi personaggi e li disegna, soprattutto il punto esclamativo e quello di domanda, e li utilizza oralmente così che conosce la punteggiatura prima ancora della scrittura!

I libro è definito di “alta leggibilità. Quali sono le sue caratteristiche?
Le caratteristiche della scrittura sono così specificate:

  • l’uso della “font leggimi”, appositamente studiata per chi ha difficoltà di lettura, ma che risulta più facilmente leggibile per chiunque;
  • l’interlinea e le spaziature tra le lettere sono più ampie del normale;
  • il testo è sempre allineato a sinistra e le parole non vengono mai spezzate;
  • vi sono spaziature che segnalano la divisione dei paragrafi o di alcune sequenze narrative, per facilitare la comprensione e dare obiettivi raggiungibili al lettore.

E dopo l’ultima apparizione del Re della Punteggiatura, il Punto Fermo, a conclusione di questa presentazione, ringrazio Silvana per avermi concesso un’intervista ma soprattutto per essersi dedicata al prezioso Evviva la punteggiatura! Un giardino rigoglioso per imparare in allegria a collocare il Segno, tra le parole nuove che scrivono e riscrivono il quotidiano, attraverso cui comprendere, capire, intuire dove si ferma un cuore che racconta desideri più grandi di un sogno.

L’autorizzazione per l’utilizzo delle immagini per questo articolo su ReWriters è di Silvana Ceruti.

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