A Orvieto il gruppo internazionale Vetrya, quotato alla Borsa Italiana, sta riscrivendo l’immaginario dell’innovazione digitale del post-pandemia, tra piattaforme digitali, cloud, intelligenza artificiale e big data. Ecco la nostra intervista a Luca Tomassini, presidente e amministratore delegato di Vetrya.

Se oggi in Italia tutti utilizziamo uno smartphone il merito è anche suo. 
Luca Tomassini è considerato uno dei padri della telefonia mobile italiana, inventore della prima mobile TV su tecnologia 2.5G per TIM, di CuboVision (oggi TIM Vision) e del primo servizio al mondo di video streaming multi view su tecnologia 5G. È presidente e amministratore delegato del Gruppo Vetrya (fondato nel 2010 a Orvieto insieme alla moglie Katia Sagrafena), definito la Silicon Valley dell’Umbria e diventato negli anni una multinazionale operativa in tutto il mondo.

Con Luca Tomassini parliamo di Internet, intelligenza artificiale e machine learning, che hanno determinato nuovi modi di agire, sperimentare, innovare e pensare; ma anche dell’imminente avvento del 5G che offrirà nuove e infinite possibilità di sviluppo in settori fondamentali per la vita di ogni giorno, come il lavoro, la scuola e la sanità. 

Quello che fa di Vetrya una bella impresa non è solo la spiccata attitudine all’innovazione, ma la cura dei propri dipendenti, oltre 150, che passa da un corporate campus di 40.000 mq con aree verdi, un centro sportivo, spazi museali e per l’arte contemporanea, una biblioteca, una fondazione (la Fondazione Luca e Katia Tomassini), un work café e un tech shop all’insegna dell’ecosostenibilità e del welfare aziendale che fa di Vetrya un Best Workplace.

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