Vulvodinia. Video intervista alla dottoressa Cinzia Pajoncini
L’incidenza della vulvodinia è più alta di quanto si pensi, colpendo dal 9% al 16% delle donne, una malattia invisibile ma invalidante.

L’incidenza della vulvodinia è più alta di quanto si pensi, colpendo dal 9% al 16% delle donne, una malattia invisibile ma invalidante.
La vulvodinia è una patologia poco conosciuta ma altamente invalidante per molte donne. La dottoressa Cinzia Pajoncini, ginecologa, spiega come questo disturbo si manifesti con dolore vulvare, bruciore e difficoltà nei rapporti sessuali, spesso compromettendo la qualità della vita e delle relazioni.
Il dolore può essere spontaneo o provocato da semplici gesti quotidiani come sedersi o indossare indumenti aderenti. Non si tratta di un fastidio passeggero, ma di una condizione cronica che può portare ansia, depressione e isolamento sociale.
La diagnosi è complessa e spesso tardiva, rendendo ancora più difficile il percorso di guarigione, che prevede trattamenti multidisciplinari, dalla terapia del dolore alla riabilitazione del pavimento pelvico, fino al supporto psicologico. L’incidenza della vulvodinia è più alta di quanto si pensi, colpendo dal 9% al 16% delle donne, ma la scarsa informazione e il pregiudizio ne ritardano la diagnosi. Affidarsi a un medico esperto è fondamentale per una terapia efficace. Il messaggio è chiaro: riconoscere i sintomi e agire tempestivamente è essenziale per evitare che la patologia diventi ancora più debilitante.
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