Wicked non è solo la riscrittura di una fiaba nota, è un’indagine emotiva sulla natura delle relazioni profonde, ci accompagna dentro amicizie imperfette, gelosie non dette e trasformazioni interiori. Mostra come ciò che nasce come rivalità possa diventare uno specchio in cui riconoscere parti di sé.

Quando l’altro diventa ciò che vorremmo essere

Nel mondo scintillante di Oz, il primo incontro tra Elphaba e Glinda non ha nulla di magico, ma è uno scontro tra due identità opposte, due modi di vivere il mondo, due insicurezze che si toccano senza comprendersi.

Glinda, luminosa e popolare, incarna ciò che tutti sembrano desiderare, bellezza, sicurezza, popolarità, incarnando un po’ il classico stereotipo, il classico canone che la società reputa come importante. E poi abbiamo Elphaba, intelligente, intensa, inascoltata, reagisce con diffidenza a quella perfezione sociale che la mette costantemente in ombra, un po’ fuori dagli schermi convenzionali.

Il loro rapporto nasce come una rivalità, che pian piano diventa un’amicizia intensa. Wicked ci insegna che la rivalità più forte nasce quando vediamo nell’altro ciò che crediamo di non avere, l’invidia, qui, non è un sentimento maligno, ma un segnale, un richiamo interno che ci spinge a confrontarci con le nostre fragilità. È l’emozione che ci fa guardare l’altro come modello o come avversario, ma sempre come punto di riferimento. Tra battute affilate, un po’ velenose, piccoli dispetti e sguardi trattenuti, emerge un meccanismo umano universale, spesso non odiamo davvero chi ci sta davanti, odiamo la parte di noi che vorremmo cambiare. La competizione diventa così un campo di battaglia emotivo, dove si cresce non grazie alla vittoria, ma al riconoscimento delle proprie insicurezze.

L’alchimia segreta che trasforma l’invidia in affetto

Il cuore psicologico di Wicked inizia quando le protagoniste smettono di guardarsi come avversarie e iniziano a riconoscere la complessità l’una dell’altra. La gelosia si scioglie nel momento in cui l’altro diventa umano, vulnerabile, imperfetto, ed è lì che nasce l’amicizia, non come somma di qualità, ma come incontro tra due mancanze.

Questo musical ci mostra un percorso emotivo raro due persone che imparano a sostenersi pur restando profondamente diverse. Elphaba insegna a Glinda a guardare oltre l’apparenza; Glinda insegna a Elphaba a credere nella possibilità di essere amata. È uno scambio silenzioso, un’alchimia nascosta, in cui ciascuna diventa il catalizzatore della crescita dell’altra, la loro relazione diventa così un laboratorio psicologico, l’invidia iniziale si trasforma in ammirazione, la rivalità in collaborazione, l’insicurezza in consapevolezza. Ed è proprio questa evoluzione a renderle indimenticabili, non sono amiche perché simili, ma perché capaci di vedersi davvero. In Wicked, l’altro non è più minaccia, ma possibilità.

Guardate Wicked e provate a riconoscere quali emozioni si accendono dentro di voi quando incontrate qualcuno che vi sfida, vi irrita o vi intimorisce. Forse, proprio come Glinda ed Elphaba, scoprirete che dietro la rivalità si nasconde un’occasione di crescita. E chissà!!! Magari anche un’amicizia che non sapevate di meritare

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