Il cantante e membro degli One Direction Liam Payne è deceduto il 16 ottobre scorso, ecco perché la sua scomparsa ha sconvolto l’intera GenZ.

Se dovessi pensare a un gruppo che meglio possa descrivere la mia generazione, la Generazione Z, sarebbero sicuramente gli One Direction. Andando oltre ai personalissimi gusti musicali, Harry, Niall, Liam, Louis e Zayn – tra il 2010 e il 2016 – erano sulla bocca di tutti.

Gli One Direction hanno fatto così tanto parte della mia adolescenza, che, da ragazzina, i miei familiari e amici più stretti mi chiamavano solo One Direction perché potessero ottenere la mia attenzione. Anche la mia professoressa di Inglese, durante gli anni della scuola media, sapeva che, con loro e la musica in generale, avrebbe fatto breccia nel mio cuore. È proprio grazie a lei e alle loro canzoni che, oggi, conosco l’inglese.

La band e le sue canzoni mi hanno accompagnata in tutti i momenti più bui della mia adolescenza: ricordo di aver ascoltato What Makes You Beautiful – una delle loro hit – nel 2011, a un solo di distanza dal loro debutto e da quel momento, non se ne sono più andati.

One Direction, le origini

I cinque ragazzi anglo-irlandesi partecipano alle audizioni del talent musicale X-Factor UK nel 2010, qui, sono notati per il loro carisma, i loro visi puliti e la loro umiltà. Vengono selezionati da Nicole Scherzinger e Simon Cowell – rispettivamente la guest star del programma e il giudice – e messi insieme a formare un gruppo. Nonostante il primo periodo pieno di alti e bassi, visti i differenti caratteri, i cinque ragazzi diventano, pian piano, una famiglia.

Da quel momento, tutto è storia: cinque album in studio, film, tour mondiali, milioni di biglietti venduti, un successo che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Più di cinquanta premi vinti e altrettante candidature, gli One Direction sono stati l’unico gruppo ad avere quattro dei loro album primi in classifica al momento del loro debutto nella Hot 200 di Billboard. Sono stati un fenomeno dalla portata mondiale, tra lacrime di gioia dei fan e tanto odio gratuito ricevuto dagli haters. Insomma, se si vuole studiare la GenZ, gli One Direction non possono essere dimenticati.

Una data che, sicuramente non possiamo dimenticare, è il 25 marzo 2015, giorno in cui il membro Zayn Malik ha preso la decisione di lasciare la band. A questa data, purtroppo, se ne aggiunge un’altra – ben più triste – il 16 ottobre 2024, giorno della scomparsa di Liam Payne a soli 31 anni. Le cause sono, al momento della scrittura di questo articolo, ancora poco note. Payne, inoltre, era stato recentemente protagonista di un turbine di accuse di azioni moleste, dalle quali mi dissocio completamente.

Il mio intento è, infatti, quello di ricordare l’artista per la sua musica e per l’inestimabile ruolo che egli ha avuto nella vita dei fan.

One Direction e Directioners”

Sicuramente, il punto forte del gruppo è stato l’immenso fandom, da sempre molto presente e vicino ai membri, con i lati positivi e quelli più tossici.

Ora, il gruppo e il fandom sono chiamati a riunirsi per porgere l’ultimo saluto a Liam. Ciò che più fa male è che lə Directioner stessero aspettando una reunion della band a breve – sembravano evidenti gli indizi – tanto è vero che, pochi giorni prima della sua tragica morte, Liam era passato a salutare il suo collega Niall in occasione del suo concerto durante il tour in Argentina.  

In This is Us, film-documentario diretto da Morgan Spurlock (per intenderci, il regista di Super Size Me) del 2013, è presente un interessante intervento da parte del Prof. Stefan Koelsch, professore di Psicobiologia e Psicologia della Musica all’Università di Bergen in Norvegia. Egli, infatti, afferma:

Quando le Directioner ascoltano la musica e la trovano gradevole, nel loro cervello viene rilasciato un neurotrasmettitore chiamato dopamina, il quale produce una sensazione di contentezza e felicità, come brividi, pelle d’oca, piacere intenso. Queste ragazze non sono pazze, sono solamente estremamente felici”.

Ed eravamo esattamente così: estremamente felici. I fan erano totalmente coinvolti, anima e corpo, nelle vite di questi cinque ragazzi, in un rapporto molto speciale, che traspare perfettamente nei live del gruppo. Essenziali erano i momenti in cui i fan stessi organizzavano le cosiddette fan action, una sorta di flash mob organizzati per dimostrare ai membri l’affetto da parte dei fan. La più famosa è, sicuramente, quella che i fan hanno allestito in occasione del concerto a San Siro il 28 giugno 2014, che aveva visto commuoversi i membri stessi.

Liam Payne, quel tragico
pomeriggio di ottobre

Era il pomeriggio del 16 ottobre quando il corpo di Liam Payne è stato trovato in fin di vita in un hotel di Buenos Aires, precisamente, nel quartiere Palermo della capitale argentina. Da subito, il fandom si è sentito completamente spiazzato dalla notizia, completamente inaspettata.

Le notizie a riguardo sono ancora poco chiare, ciò che è certo è che Liam, da tempo, facesse abuso di alcol e sostanze stupefacenti, ma era in via di guarigione. Necessitava, sicuramente, di terapia e di un grande lavoro su sé stesso, che la vita non gli ha permesso di portare a compimento, nonostante i suoi sforzi.

Il fandom ha immediatamente cercato di fare qualcosa per ricordare Liam nel modo adeguato. In tutto il mondo, infatti, sono stati organizzati dei memoriali in suo onore. Anche tutti i capoluoghi italiani si sono tinti di rosso per cantare un’ultima canzone – degli One Direction e da solista – con lui.

Liam Payne, il memoriale a Bergamo

Domenica 27 ottobre, si è tenuto il memoriale nella città di Bergamo, al quale non avrei potuto mancare, in memoria di tutti i bei ricordi che ho condiviso con loro.

Ho avuto la possibilità di intervistare altre fan, in modo che il ricordo di Liam potesse rimanere per sempre sul mio blog.

Prima fra tutti, G., 18 anni, “Liam è stata una delle persone più importanti della mia vita, negli ultimi cinque anni. Io ho conosciuto gli One Direction tra il 2019 e il 2020. Sono stati tutti e cinque fondamentali per me e lo ricorderò sempre con il suo sorriso fantastico e per il suo altruismo verso qualunque persona. Gli One Direction mi hanno insegnato la gratitudine verso gli altri. Amavo Liam come cantante e come persona, amavo le sue canzoni e mi mancherà”.

M., 20 anni “Ho conosciuto gli One Direction nel 2012, mi ricordo che fossi rimasta imbambolata davanti alla tv durante le Olimpiadi di Londra a guardare, in particolare, Louis e Liam. Da quel momento, ho iniziato ad ascoltarli e ad assillare mia madre perché mi comprasse tutto del gruppo. Nel 2014, sono andata al concerto di Milano e da lì ho iniziato a rendermi conto dell’impatto che la loro musica avesse su di me. Ascoltarli, soprattutto ascoltare Liam, mi rendeva felice. Nella fase dell’adolescenza, ho iniziato a comprendere sempre di più il significato dei testi. Dopo la pausa, ho continuato a seguire di più proprio Liam, perché avevo capito quanto tenesse alla band, lui voleva un ritorno della band. Ammiravo Liam soprattutto perché ogni volta che lui avesse un problema, si è sempre rialzato e non ha mai mollato, ha sempre aiutato gli altri, è andato in riabilitazione ed è finita così. Lui per me è il simbolo della forza, lui mi ha insegnato che, davanti agli ostacoli non mi devo fermare. L’ho imparato da lui”.

K., 25 anni: “Ho ascoltato per la prima volta gli One Direction nel 2010. Louis mi ha subito colpita per il suo sorriso contagioso e la sua allegria. Pian piano, mi sono avvicinata a tutti gli altri membri. Ringrazio tutti loro per essere stati parte della mia adolescenza, per aver rappresentato un porto sicuro, delle compagnie che mi apprezzassero esattamente così come sono. È grazie a loro che ho conosciuto la mia migliore amica ed è per questo che oggi sono qui, per ricordare ciò che per me sono stati”.

I., 20 anni: “A 12 anni ho acceso la tv e mi è apparso il video di Live While We’re Young in tv, mi ha subito colpita proprio Liam. È stato amore a prima vista, anche quando compravo i giornali di gossip, ho trovato un suo poster gigante e quindi ho capito di essere destinata [ride] l’ho seguito anche nella sua carriera da solista. Durante il Covid-19, è sempre stato presente con le sue live, mi faceva ridere, mi ha aiutata in un momento molto difficile della mia vita”.

M., 16 anni: “Guardando la serie TV iCarly, ho visto il gruppo per la prima volta… verso il 2019/2020 e da quel momento, ho ascoltato tutte le loro canzoni, ma ho scoperto molto più tardi che fossero andati in pausa. Harry mi ha subito colpita, ma ho seguito sempre tutti anche da solisti. Loro hanno contribuito a legarmi ancora di più a mia nonna… mi portava sempre dei regalini inerenti agli One Direction e sono grata di aver potuto vivere questo gruppo con lei”.

A. 28 anni: “Ho sentito parlare di loro inizialmente a 16 anni, tra i banchi di scuola, ho iniziato a comprare i Cioè e da lì è iniziata la mania. Ho fatto moltissime pazzie per loro, li ho visti un po’ ovunque, anche al red carpet di x-Factor Italia a Milano. Tutto ciò è stato possibile grazie a quattro figure fondamentali della mia vita, mia madre, i miei nonni e mia zia. Due di loro, oggi, non ci sono più, ma hanno vissuto con me delle esperienze indimenticabili… compravo i biglietti, organizzavo i viaggi e partivo. Ho seguito Liam anche da singolo, non vedevo l’ora di vederlo in concerto. Quello che posso dire è che tutti, ma Liam soprattutto, mi hanno sempre aiutata nei momenti più bui della mia vita, è un rapporto che in pochi riescono a comprendere. Liam è stata la mia luce nel buio”.

Dopo questa commossa e sentita testimonianza, un caldo abbraccio, nonostante ci fossimo conosciute solo pochi minuti prima.

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