È mezzogiorno ma tutto intorno 

Sulla pianura che pare un forno

(È il territorio della tribù

Cochìs Geronimo e Manitù)

Sotto quel sole che non perdona,

a Paternò, in Arizona,

C’è un giovinotto che guarda e tace,

Solo sul poggio: Leonardo Apache.

Questa è l’usanza della tribù

Fino dai tempi di Manitù:

Quando il destino si mette contro,

Si resta immobili pancia in dentro

A pancia in dentro fermi nel sole,

Finché il destino fa quel che vuole.

Nella elegante giubba d’orbace

Sta fermo e tace, Leonardo Apache.

Fermo a cavallo sul motorino,

Col bel profilo indio latino.

Sente volare un odorino:

Una salsiccia dentro un panino?

Quella salsiccia molto gli piace,

Move le froge Leonardo Apache;

Però lo guarda la sua tribù,

Deve star fermo col naso in sù.

E sente come un presentimento 

Di qualche cosa che va nel vento:

Viene da lungi, dai tempi bui,

E chissà come riguarda lui:

E il vento caldo trascina in volo

Come un grandissimo cetriolo.

Sarà il destino che non dà pace?…

Rabbrividisce Leonardo Apache.

Ma resta fermo, eroicamente,

Giovin guerriero dell’Occidente:

lo guarda tutta la sua tribù,

Cochise Geronimo e Manitù.

Scende una lacrima sulla gota,

Pensa: “speriamo che non si nota”…

Ma di fermarla non è capace.

Piange silente Leonardo Apache.

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