Anna Barberini è una donna vitale, determinata e sognatrice che è riuscita a realizzare il suo progetto di bambina: ridare vita al vecchio rudere del nonno, questo che vedete, rosso, in foto. In epoca etrusca il relais fungeva da vedetta, da qui deriva il suo nome, con l’estensione anglo-simbolica del “Be“: sii la vedetta (di te stesso). Barberini ha inventato un tipo di ospitalità basata sul travel emotion design, cioè sul disegnare l’emozione di chi arriva.

Come? Per cominciare, si dorme in tende da deserto arredate con un design shabby chic, e tutti i comfort del lusso: fuori però non ci sono leoni ma cinghiali, non le acacie ma gli ulivi, non la Savana ma il Parco archerominerario delle colline metallifere patrimonio Unesco, in piena Maremma.

La piscina non è una piscina ma un laghetto in pietra con profondità variabili che ricorda le oasi sahariane. Al tramonto Scarlino si accende di luci sulla collina di fronte e tutto diventa un presepe. Ci vogliono tanti soldi, è vero, ma l’esperienza che si vive immergendosi in questa natura autentica ed amata e attraverso l’empatia naturale con i vicini di lodge è un dono a se stessi a cui aspirare, almeno una volta nella vita.

Sarebbe da ringraziare, Anna, per averci creduto: abbiamo bisogno di sognatori, visionari e Game-changer. Tutto è partito con un basta!, e l’addio alla carriera ascensionale da dirigente in Sky, con vari successi alle spalle, come l’avere inventato i pacchetti Sky Sport per i bar: diventava prioritaria la storia di famiglia, dargli un seguito, realizzare i sogni del nonno, fare di Scarlino una meta internazionale dove tutto il mondo potesse sorprendersi.

E così è andata: oggi il relais BeVedetta, sopra Follonica, nella Maremma grossetana, composto da una struttura principale con ristorante e 6 strutture glamping (è Barberini la prima ad aver portato in Toscana il glamping, nel 2015) è arrivata seconda in una competizione non facile.

La novità di questa stagione è però lo chef Remo Maestrini, che governa una cucina da 30 mila euro, con alta tecnologia che permette cotture a basse temperature, capaci di conservare proteine e vitamine degli alimenti e di farli insaporire nei propri umori, senza aggiunte particolari di sale e grassi: “Applichiamo alla cucina tradizionale della Maremma le nuove tecnologie – spiega Maestrini – come il nuovo forno Rational, oppure la serra idroponica, in cui crescono i pomodori che usiamo“.

Barberini è entusiasta: “Sono riuscita a dare vita ai sogni: qui arrivano da tutto il mondo, pronti a lasciarsi guidare in un percorso emotivo che ha bisogno solamente di aprire le antennel la pelle, il cuore. Questo terreno, da generazioni, è un luogo dove fiorisce la bellezza, tra gli ulivi, con il mare in lontananza, il cantare delle cicale, il grufolare dei cinghiali, di notte, insieme ai grilli. Ho bisogno di bellezza, e di offrirne, e sono felice che questo angolo di paradiso intatto sia una fonte di pace in un mondo così dolorante“.

Intanto, è in arrivo un tavolo sociale di 35 metri, interamente in mezzo agli ulivi (da cui proviene il prezioso olio usato in cucina, rigorosamente tutta a chilometro zero e bio), prenotabile una volta al mese.

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