Il 20 agosto cade l’anniversario della morte di Papa Pio X, avvenuta 109 anni fa, il papa ricordato per la difesa intransigente della ortodossia della dottrina cattolica ma anche per aver previsto la prima guerra mondiale con la frase rimasta storica “verrà il guerrone”.

In occasione di questo anniversario il suo corpo tornerà nella sua città natale, Riese, in provincia di Treviso, dove sono da tempo in corso grandi preparativi e la realizzazione di straordinarie opere in grado di accogliere decine di migliaia di pellegrini, tra cui la ristrutturazione della casa natale, il museo e una pista ciclabile. Sarà realizzato anche un tour virtuale.

I pellegrini potranno prenotare la loro visita sul portale dedicato al papa, e l’evento diventa l’occasione per rileggere e sottolineare la modernità, la contemporaneità e la complessità di questa grande figura ecclesiastica e storica (al secolo Giuseppe Sarto), uno dei più grandi e profondi riformatori nella storia della Chiesa cattolica.

La sua peregrinatio corporis sarà celebrata dal 6 al 15 ottobre, con il trasporto dell’urna, che oggi è a San Pietro in Vaticano, per 545 chilometri in un mezzo ristrutturato ad hoc per impedire che le vibrazioni possano danneggiarla.

Dopo un giorno in cattedrale a Treviso la salma sarà accolta per più di una settimana a Cendrole, borgo riesino che ospita la chiesa mariana nella quale Bepi Sarto sviluppò la sua fede.

La casa natale di Papa Pio X

L’aspettativa per l’evento dedicato a Papa Pio X sta crescendo a Riese. Nell’attesa delle celebrazioni di ottobre, a settembre è programmato un grande evento per l’inaugurazione della ristrutturata casa Natale di Pio X

A seguito delle indagini e dei saggi effettuati negli anni scorsi presso la casa natale di Papa Pio X, si erano riscontrati alcuni aspetti di criticità conservativa.

“È stato perciò deciso di recuperare tutti gli elementi architettonici, costruttivi e decorativi presenti nell’edificio”, spiega Matteo Guidolin, presidente della fondazione Giuseppe Sarto e sindaco di Riese Pio X. “Il progetto, realizzato dallo Studio Scattola e approvato dalla Soprintendenza di Venezia prevede azioni conservative, di salvaguardia e di protezione, con una visione più ampia di recupero dei valori e testimonianze materiali presenti nel territorio, restituendole alla collettività”.

La casa natale di Papa Pio X

È stato anche previsto un intervento di ritinteggiatura e manutenzione degli oscuri di Casa Maggion, immobile di proprietà della Fondazione, sede della stessa e del bookshop legato alla casa natale, che in futuro ospiterà l’archivio di Papa Pio X e spazi per esposizioni temporanee e permanenti.

In occasione della peregrinatio corporis il Museo di Papa Pio X sarà peraltro reso accessibile al mondo intero tramite un virtual tour sul web. Le attività di restauro e di rinnovo del complesso saranno infatti oggetto di un intervento di digital storytelling da parte di Wow Textura.

“L’obiettivo è rendere accessibile e fruibile in modo virtuale la visita del museo, con particolare attenzione alla resa fotorealistica e all’inserimento di contenuti arricchiti di esperienzialità, come approfondimenti testuali e multimediali”, spiega ancora Guidolin.

La straordinarietà dell’evento

L’evento di peregrinatio corporis è quasi unico nel suo genere: nella storia recente della Chiesa, infatti, solo un’altra volta è stato organizzato il ritorno a casa di un Papa. Era accaduto a maggio del 2018 nel Bergamasco, dove le spoglie di Giovanni XXIII (che quando era Cardinale, col nome di Roncalli, era stato tra i grandi sostenitori del ritorno del corpo di Pio X a Venezia) hanno generato un movimento di massa senza precedenti. Quasi mezzo milione di pellegrini si sono prenotati per la visita, non sono noti i dati di quanti invece siano passati per il territorio senza registrarsi, solo a scopo turistico. 

L’arrivo di Papa Pio X sarà una festa popolare che coinvolgerà tutto il Veneto: tutte le parrocchie del Nord Italia sono state coinvolte dai propri vescovi nell’organizzazione di pullman e trasferte.

Ma l’evento sarà anche un’occasione per esplorare nuovamente la figura di questo papa attraverso il film del 1952 Gli uomini non guardano il cielo, diretto da Umberto Scarpelli, che ripercorre gli ultimi drammatici giorni di un papa che tenta, senza riuscirci, di fermare lo scoppio della prima guerra mondiale.

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