Il brano di cui vi parlo oggi, Black Parade, è uscito nel giugno 2020, subito dopo il primo lock-down mondiale ed ha vinto ha vinto il Grammy Award alla miglior interpretazione R&B. Un trionfo per Beyoncè ma anche per le tematiche del brano, uscito 15 giorni dopo la morte di George Floyd: la brutalità della polizia nei confronti della comunità afro-americana.

Oltre quattro minuti di musica a sostegno del Black Lives Matter, movimento di attivisti afroamericani impegnati nella lotta al razzismo, che in particolare protestano contro gli omicidi delle persone nere da parte delle forze dell’ordine e le discriminazioni nel sistema giuridico, nato nel 2013 in seguito all’assoluzione di George Zimmerman, responsabile di aver sparato al diciassettenne afroamericano Trayvon Martin.

Beyoncé è da tempo un’attivista su questo tema, e già prima delle proteste del 2020 aveva più volte utilizzato le sue piattaforme contro la disuguaglianza razziale. Subito dopo la morte di Floyd, aveva usato i suoi social per invitare i follower a firmare la petizione Justice for George Floyd e il 14 giugno 2020 aveva pubblicato una lettera aperta al procuratore generale del Kentucky Daniel Cameron, sul caso Breonna Taylor, una donna di colore uccisa dalla polizia tre mesi prima.

Cinque giorni dopo, il 19 giugno, giornata commemorativa della liberazione degli schiavi, simbolo dell’orgoglio afroamericano (Juneteenth), Beyoncé lanciò il sito Black Parade Route per dare visibilità ad artistə e imprenditorə nerə e devolvere i ricavati a BeyGOOD Black Business Impact Fund, gestita dalla National Urban League.

Forbes accolse il brano con esultanza, mentre Jon Pareles del New York Times scrisse che

«Beyoncé sfoggia nuove idee melodiche in ogni verso. Le voci si riuniscono intorno a lei, mentre il suo assolo si trasforma in una parata, o in una marcia decisa».

Il brano parla esplicitamente dell’uso delle armi da parte della polizia durante le proteste e dell’attivista Tamika Mallory, ma cita anche Malcolm X e Martin Luther King Jr.

Adoro questa artista, pronta a spendersi per tutti i temi di giustizia sociale, cause umanitarie e diritti civili, a cominciare dalla povertà (col marito, il rapper Jay Z, attraverso la sua fondazione BeyGood, ha donato oltre 500.000 dollari per le persone a rischio di sfratto a causa della pandemia di covid 19), fino al contrasto al sessismo e al supporto alla comunità LGBTQ+.

Prima artista donna a ricevere l’International Artist Award, ha vinto 28 Grammy Awards, vanta il maggior successo mondiale della decade 2000-2010 secondo Billboard ed è la 15ª nella lista dei migliori artisti R&B/Hip-Hop degli ultimi 25 anni.

Condividi: