Cos’è: Per buco dell’ozono si intende un assottigliamento ciclico dello strato di ozono presente nella stratosfera. Questo fenomeno avviene presso le regioni polari ed è un fenomeno molto più forte e marcato rispetto alla semplice riduzione dell’ozonosfera iniziata negli anni Ottanta, che vede un lento e regolare calo dell’ozono stratosferico.

Conseguenze: Lo strato di ozono presente nella stratosfera ha il compito di assorbire la quasi totalità delle radiazioni ultraviolette (in particolare quelle che causano maggiori danni all’epidermide). Dunque, la conseguenza di una sua riduzione è l’aumento della quantità di radiazioni dannose in grado di raggiungere il pianeta. Queste radiazioni in quantità minime non risultano dannose per l’essere umano, al contrario apportano benefici come la formazione di vitamina D, quando però il dosaggio aumenta le radiazioni ultraviolette hanno effetti negativi sulla vita di piante, animali e perfino sostanze plastiche. Per quanto riguarda gli esseri umani, i raggi ultravioletti possono avere conseguenze molto gravi, come danni agli occhi, alterazioni del sistema immunitario, aumento dei tumori e accelerazione dell’invecchiamento cutaneo.

Storia: La scoperta del fenomeno è abbastanza recente, risale infatti agli anni Ottanta e fu effettuata da Joseph Charles Farman. A seguito della scoperta i governi di tutto il mondo ritennero necessario intervenire riducendo la produzione gas Clorofluorocarburi (gas che causano l’assottigliamento dello strato di ozono). Così nel 1987 venne firmato il protocollo di Montréal che obbligava i firmatari alla riduzione di gas CFC. Inizialmente il fenomeno si presentò solo in Antartide, ma, a partire dal 1990, iniziò ad essere notato anche al Polo Nord. Questo fatto convinse quasi un centinaio di paesi a sospendere totalmente l’emissione di gas CFC. Negli anni Duemila si è scoperto che la causa del fenomeno non è solo artificiale. Infatti, secondo gli studiosi, i clorocarburi sono sempre esistiti in natura e sarebbero prodotti dalla superficie terrestre e dagli oceani in seguito a determinati fenomeni biologici e chimici.

A dicembre del 2020 l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia ha annunciato la chiusura del buco dell’ozono antartico e David Riondino ha pensato bene di dedicare una poesia all’evento pubblicandola sulla rivista Rewriters (https://rewriters.it/poesia-per-lannunciata-chiusura-del-buco-nellozono/).

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