Il 3 Giugno 2022 il regista francese Alain Resnais avrebbe compiuto cent’anni e la domanda è sempre la medesima: che pellicole ci avrebbe proposto attraverso la sua feroce intelligenza?

Quesito che certamente resterà senza risposta, ma almeno il centenario ci permette non di ricordarlo con nostalgia ma semplicemente di ritualizzarne il pensiero.

La Nouvelle Vague francese lo aveva indicato come un maestro, la pellicola che lo rese famoso, Hiroshima mon amour, contiene già tutte le ossessioni e le tematiche della sua intera produzione.

Il suo cinema è più vicino al romanzo e alla letteratura e pone l’attenzione ai tempi morti come ricorda lui stesso:

”Credo a una forma di cinema che si avvicini al romanzo senza averne le regole; in breve, una espressione nuova, specifica, perché il cinema è lontano dall’aver trovato la propria sintassi. Quello che cerco sono i tempi morti, quelli stessi della vita”.

Oscurando la narrazione e l’intreccio il regista francese pone l’accento sul concetto, sul pensiero, le sue pellicole sono dense e corpose e ognuna affronta temi importanti, vitali: la memoria, l’oblio, il tempo ecc.

Come ricorda Roberto Zemignan nel volume Alain Resnais, L’avventura dei linguaggi:

“ […] il cinema di Resnais è considerato in primis, a giusto titolo, un cinema umanista (è l’essere umano a occupare il centro del suo universo, seppure costantemente sottoposto a forze divergenti centripete/centrifughe), quello che egli mette in scena è il magma delle esistenze, con le loro infinite possibilità, ancora in parte, se non tutte, da giocare”.

Resnais attraverso i suoi personaggi ci svela concetti e pensieri complessi: le vite e le infinite possibilità degli uomini e delle donne, che vivono nelle sue pellicole, ci giungono attraverso l’emotività.

Ritualizzare il pensiero di Resnais significa riportare il suo cinema nella vita d’oggi: il mio consiglio, se non lo avete ancora fatto, è di partire con Hiroshima mon amour, sarà un esperienza intensa, vigorosa e coglierete appieno la differenza tra il cinema e il semplice intrattenimento.

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