Dopo l’annuncio avvenuto quasi un decennio fa – nell’ormai lontanissimo 2012 – e tanti anni di silenzio, Cyberpunk 2077 di CD Projekt Red è sbarcato sul mercato videoludico globale nei panni di un rpg futuristico che ha fatto ciò che doveva: creare scompiglio nel pubblico.

Proprio così, perché nonostante il tanto hype generatosi nei confronti del titolo prima della sua uscita, oggi il popolo di gamers del web è totalmente spaccato in due. Da una parte ci sono i fan più comprensivi, consapevoli che un gioco di questa portata (e peso, la versione digitale pesa circa 118 gb dopo la prima patch d’aggiornamento) sia di difficilissima realizzazione soprattutto dopo un anno totalmente atipico come quello della pandemia da Coronavirus. Dall’altra, ci sono i severissimi fan che sognavano un mondo virtuale e futuristico che sapesse emulare perfettamente l’esperienza della realtà. I tanto agognati 60 FPS, infatti, non sempre vengono raggiunti da Cyberpunk 2077 durante l’esecuzione del gioco, o meglio, non su tutte le console.

Cyberpunk 2077 Players Are Seemingly Getting Refunds After Complaining  About Performance - IGN

Cyberpunk 2077, infatti, è uno di quei titoli chiamati crossgen, arrivati per l’appunto tra una generazione e l’altra di tecnologia videoludica. Il titolo è fruibile su tutte le console e piattaforme, compreso Google Stadia (dove, tra l’altro, i bug riscontrati sono davvero pochi). Proprio per questo motivo questo titolo presenta prestazioni assai differenti a seconda dello strumento con cui lo si gioca.

Su PlayStation 4 Slim, a modesto parere di chi scrive questa recensione, nulla vieta al giocatore di godersi l’esperienza di gioco e l’estrema profondità della trama. Certo, la risoluzione non raggiunge i livelli delle sorelle maggiori, e nemmeno dei PC più performanti, ma non è nella grafica che si devono ricercare i più grandi pregi di questo titolo – o, per lo meno, non per la versione old gen!

Cyberpunk 2077 è un mondo alternativo, futuristico, lontano da ogni nostra concezione attuale della realtà. Allo stesso tempo, però, ci parla di una società assai vicina alla nostra, marcia fino al midollo e colma di contraddizioni. Dire che a Cyberpunk 2077 ci si giochi potrebbe essere considerato un modo per sminuire l’esperienza di gioco che realmente questo titolo riesce a regalare. Cyberpunk 2077 lo si vive, con tutto ciò che si ha in corpo; forse è per questo che lo si ama e lo si odia, proprio come si fa con la vita stessa: fatta di alti e bassi, mai perfetta ma, comunque vada, fatta per godersela al massimo.

Cyberpunk 2077 at 4K max details is a strain for even the Nvidia RTX 3090 |  TechRadar

Night City è l’ambientazione di tutto il gioco; una città enorme, in ogni senso possibile. La mappa di gioco è talmente grande che per percorrerla interamente da un estremo all’altro ci vuole molto tempo, rendendo l’esplorazione uno dei passatempo principali di tutto il prodotto. A Night City ci sono tantissime cose da fare, il giocatore può perdersi allegramente (ed in piena libertà) nelle più disparate missioni secondarie tanto da arrivare quasi a dimenticare quale fosse la main quest che muove la narrazione centrale del titolo.

Proprio sulla libertà si basa il punto cardine di tutta l’esperienza-Cyberpunk 2077. A Night City è vietato per legge mettere l’ananas sulla pizza (non è uno scherzo, giuro!), ma chiunque ha totale libertà di esprimere se stesso. Ogni forma dell’umana essenza è accettata, anzi, convive con le altre in una sinergia talmente naturale da sembrare quasi utopistica. In questo gioco c’è davvero spazio per tutti: punk, rocker, gay, trans, cyborg, asessuati, robot e… chi più ne ha, più ne metta. La cosa davvero bella? La diversità non viene mai presa in considerazione, in nessun caso.

Questo non avviene perché non viene dato alcun genere di importanza alla diversità, anzi, è tutto il contrario! Alla bellezza della diversità è conferito il massimo grado di importanza, poiché questa non fa altro che arricchire il mondo di gioco delle più svariate forme e colori immaginabili. Non è minimamente contemplata, a Night City, la discriminazione legata al genere, all’orientamento sessuale, alla propria classe sociale o alle proprie origini. Tutti gli abitanti di questa enorme città convivono in un mix multiculturale pressoché perfetto. Girando per le strade ultra tecnologiche della mappa di gioco viene spontaneo immaginare un mondo che sia realmente così coeso e colorato.

Questa libertà d’espressione non la si evince, però, unicamente una volta che ci si è addentrati nel mondo di gioco; già, perché nel momento della creazione e personalizzazione del proprio personaggio ci si trova davanti una più che vasta gamma di varianti, particolari e dettagli per poter arricchire il protagonista. Si parte chiaramente da una base a scelta tra sembianze maschili e sembianze femminili, ma dopo di ciò si può dare ampio respiro alla propria personalità. Ha fatto scalpore tra il pubblico la possibilità di decidere la lunghezza del pene del proprio personaggio, cosa che non dovrebbe in realtà stupire più di tanto: stiamo parlando di un videogame che fa della libertà sessuale una delle sue tematiche principali, è quasi ovvio che si possa sindacare sull’importanza dei propri genitali, ma non finisce qui; oltre a scegliere le proprie misure, si può decidere di incrociare i generi, creando donne dotate di organi genitali maschili e viceversa oppure, ancora, si può scegliere di dar vita ad un individuo completamente sprovvisto dei genitali. Una componente davvero fondamentale per la personalizzazione, che la farà da padrona, poi, durante tutta l’esperienza-Cyberpunk 2077.

Non solo sessualità e libertà, in questo gioco si parla anche del rapporto – sempre più stretto – tra umano e tecnologia (in pieno stile Cyberpunk, per l’appunto). Gli individui che popolano Night City sono quanto più vicini possibile ai cyborg della fantascienza classica, possiedono componenti elettroniche che li rende complementari alla tecnologia che li circonda, in uno scambio continuo d’informazioni che va a creare un ecosistema completamente nuovo e lontano dalla natura per come la conosciamo. Cyberpunk ci fa scoprire una nuova natura, una nuova naturalezza, quella che ci rende esseri che vivono in piena simbiosi con componenti non organiche, che però ci completano e ci aiutano a massimizzare le nostre capacità comunicative.

Questo gioco non è esente da problemi, assolutamente presenti. I bug riscontrati il giorno del lancio sono stati moltissimi (in alcuni casi anche gravi) ma, come detto, non così rilevanti da rovinare addirittura l’esperienza di gioco al proprio pubblico. Dopo un lancio scricchiolante, insomma, Cyberpunk 2077 si prepara a mostrare tutta la sua grandiosità con due patch in arrivo a gennaio ed a febbraio che, a detta degli sviluppatori, andranno a mettere a posto tutte le problematiche estetiche del titolo.

Cyberpunk 2077' guide: the best weapons and where to find them

Cyberpunk 2077 è un diamante grezzo, che riesce ugualmente a mostrare la sua lucentezza. Si vede che si tratta di un prodotto venuto fuori da uno sviluppo difficile, travagliato e sotto fin troppe pressioni, ma nonostante ciò si riesce ad intravedere ugualmente il tratto distintivo del capolavoro. Perdersi per Night City a bordo di una macchina (appena rubata), sfoggiando la propria affilatissima katana in un mondo multiculturale ed aperto ad ogni diversità e personalità è davvero un’esperienza unica. Questo titolo riesce a catturarti ed assorbirti, portandoti quasi a farti sentire una reale fatica dopo una battaglia, dopo una missione o dopo tante ore di camminata frenetica in giro per la città. Nonostante sia estremamente godibile (in fatto di mondo circostante, cose da fare e trama), questo piatto va consumato poco alla volta; un consumo eccessivo porta talvolta ad una saturazione di informazioni che snatura l’esperienza di gioco. C’è davvero tanto da seguire (con la massima attenzione), godetevi Night City con la massima calma: non ve ne pentirete.

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