Stiamo parlando di uno sport decisamente spettacolare per l’aspetto acrobatico delle sue performance: tra le varie discipline col frisbee, infatti, il freestyle si basa su abilità e gesto atletico ma anche su fantasia ed estro artistico, capaci di impattare emotivamente sul pubblico.

Mix tra sport di squadra e performance in solitaria, all’aperto o indoor, con coreografia o improvvisazione, può facilmente diventare show, esondando dal rigore codificato in tornei in tutto il mondo, tra cui Mondiali ed Europei, classifiche internazionali e parametri di esecuzione, con tanto di giuria.

E mentre il gioco comunemente chiamato Frisbee (dalla marca più celebre), giocato da sempre e da tutti improvvisando da coperchi di fustini di detersivi o dai sotto-torta in cartone, si struttura sempre di più e tra gli anni ’50 (in Italia ’70) e oggi diventa sport internazionale, disciplinato in categorie e seguitissimo (la notizia è di luglio scorso: finalmente inseriti nel regolamento i tesseramenti specifici per gli atleti agonisti e per i tecnici federali del Flying Disc Freestyle, a deciderlo, i risultati del confronto tra l’Ufficio di Presidenza della Federazione Italiana Flying Disc FIFD – da indicazione della World Flying Disc Federation WFDF, dovrà sempre di più rappresentare tutto il movimento degli sport con il Flying Disc – e il Comitato Italiano del Freestyle), non perde la sua caratteristica democratica e inclusiva.

Il frisbee dog

E infatti, oltre al freestyle, la disciplina urban per antonomasia, nata dal basso, nelle periferie delle metropoli (le altre 9 sono l’Ultimate, il Beach Ultimate, il Disc Golf, il Guts, il Distance, l’Accuracy, il Discathon, il Double Disc Court e il Self Caught Flights), oggi si pratica anche la cosiddetta undicesima disciplina, con molteplici Campionati Internazionali attivi, fra cui AWI Ashley Whippet Invitational: il frisbee dog. E non finisce qui, perchè appunto stiamo parlando di una pratica che nel suo DNA ha inscritta una cultura democratica.

Grande sensibilità anche per la gender equity, anche perchè il numero di giocatrici è cresciuto dal 29,2% al 33,9% tra il 2014 e il 2019 (leggi il WFDF Gender Equity Toolkit italiano) e per Wheelchair Flying Disc, ossia il frisbee da seduti, accessibile soprattutto per le persone con varie disabilità:

«Il Wheelchair Flying Disc è un’attività interessante per migliorare una serie di abilità in carrozzina che i pazienti, soprattutto in fase acuta, hanno solo parzialmente, tra cui ad esempio l’equilibrio e la rotazione del tronco e di conseguenza l’attivazione di diversi muscoli per la gestione del proprio equilibrio»,

spiega Roberta Vannini, coordinatrice della Terapia occupazionale di Montecatone, struttura nell’imolese diventata punto di riferimento nazionale per la riabilitazione intensiva di persone colpite da lesioni midollari e per le lesioni cerebrali acquisite dove da luglio è in sperimentazione la terapia con il Wheelchair Flying Disc.

Riabilitazione a Montecatone con il Wheelchair Flying Disc

Già a marzo, la Commissione Medica e la Commissione Sviluppo e Scuola avevano approntato un progetto dedicato alle persone con disabilità motoria con un piano strutturato a livello nazionale per proporre il Wheelchair Flying Disc (ma anche l’Ultimate, il Disc Golf e l’Accuracy) alle persone con disabilità fisica, così da offrire una serie di opportunità sportive a persone in carrozzina. Grazie alla collaborazione con A.S.D. AUSportiva Niguarda, il progetto aveva debuttato con successo all’ospedale milanese.

Adesso – ha detto il Dott. Andrea Sambruni, Presidente della Commissione Medica della Federazione Italiana Flying Disc FIFD – vogliamo portare il progetto anche all’interno dei gruppi sportivi a livello nazionale, per incentivare lo sviluppo della disciplina del Wheelchair Ultimate. Abbiamo anche iniziato a prendere contatti con la responsabile della WFDF per poter avviare il processo di riconoscimento e verifica della disciplina all’interno del CIP. Sarebbe bello in futuro poter organizzare veri e propri tornei dedicati a tale disciplina” (leggi l’intervista completa).

Per gli appassionati, ecco un documentario del 2018, il primo in Italia, sull’Ultimate Frisbee, diretto da Daniele Lince e Elena Beatrice, alle calcagna della squadra di Torino durante gli allenamenti, nel Campionato italiano e in alcuni tornei: ecco il trailer.

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