Quella di Giovanni De Lisi, 36 anni, palermitano, è probabilmente la startup italiana più conosciuta nel mondo, di cui hanno già parlato le più importanti testate economiche dall’India alla Cina. In sette anni Greenrail ha raccolto circa 5 milioni di euro tra premi e fondi europei, solo in ricerca ne ha investiti quasi 3,5.

È l’unica italiana tra le migliori 50 scaleup selezionate dall’European startup prize for mobility 2020, il programma di accelerazione che sostiene ogni anno le migliori soluzioni innovative per la mobilità.

Sì perché innovazione e mobilità sono i driver dell’invenzione di Giovanni de Lisi brevettata in oltre 80 Paesi nel mondo, ovvero una traversa ecosostenibile.

Con un’anima di calcestruzzo e una con rivestimento di plastica, rispetto a quelle tradizionali, le traverse Made in Greenrail consentono un risparmio fino al 50% nei costi di manutenzione delle linee ferroviarie, contribuiscono ad abbattere fino al 40% le vibrazioni dei treni e a riciclare fino a 35 tonnellate tra plastica da rifiuto urbano e gomma da pneumatici per ogni chilometro di linea.

E poi ci sono l’abbattimento delle emissioni (-38%) e del consumo di energia (-20%). Al modello base è stata poi aggiunta Solar, la traversa che, oltre a quanto già detto, produce anche energia solare. Eppure per Giovanni De Lisi non è stato tutto rose e fiori. “In Italia abbiamo avuto difficoltà a ottenere un supporto reale. Per fortuna ho impostato da subito la startup con una visione internazionale, altrimenti avremmo chiuso dopo sei mesi”.

Qui nella videointervista Giovanni De Lisi ci svela il segreto del suo successo.

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