Significato: La diaspora (in greco antico: διασπορά [diaspora] “dispersione”) implica la dispersione di gruppi etnici o religiosi che hanno lasciato il loro luogo di origine e sono sparsi per il mondo. Sebbene il termine sia stato usato soprattutto per riferirsi all’esilio ebraico dalla Terra d’Israele e alla successiva dispersione del popolo ebraico nel mondo, il suo significato è stato esteso a tutte le persone disperse al di fuori del loro Paese d’origine.
Diaspora ebraica: La diaspora del popolo d’Israele è nota in ebraico come galut (גלות-‘esilio’) o tefutsot (תפוצות-‘diaspora’).
Nella storia del popolo d’Israele, dopo la divisione del regno di Salomone, le dodici tribù formarono due regni ebraici: Giuda e Israele. La casa di Giuda incorporò la tribù di Beniamino e i due formarono la Casa di Giuda. Oggi è conosciuto come popolo ebraico e si trova sia in Israele che in altri 80 Paesi del mondo. Le restanti dieci tribù sono ancora tutte disperse e non sono riuscite a conservare le loro radici ebraiche. Il primo esilio, che ha comportato una certa diaspora ebraica, è avvenuto a causa delle successive conquiste subite dalla nazione ebraica. Furono esiliati prima dagli Assiri, nel 722 a.C., e poi dai Babilonesi, nel 607 a.C., quando il re dei Babilonesi, Nabucodonosor II, conquistò il Regno di Giuda, distruggendo il Primo Tempio di Gerusalemme e trasferendo i capi ebrei a Babilonia, in quella che è nota come la Cattività babilonese. Nel 537 a.C., quasi cinquant’anni dopo e dopo aver conquistato i Babilonesi, il re persiano Ciro II il Grande permise agli ebrei di tornare in Terra d’Israele. Tuttavia, alcuni ebrei rimasero in Mesopotamia, dando origine a un’importante comunità ebraica a Baghdad.
Un numero ancora maggiore di ebrei fu espulso dalla Giudea dopo che la ribellione di Bar Kohba fu repressa nel 135 d.C. Da quel momento gli ebrei si dispersero in tutto l’Impero romano e, successivamente, in tutto il mondo, trovandosi in quasi tutti i Paesi. Tuttavia, ci sono sempre stati ebrei che non hanno mai lasciato la regione mediterranea levantina.
La dispersione degli ebrei nel mondo li ha resi una minoranza religiosa e culturale in molti Paesi, il che ha portato a secoli di convivenza e sviluppo pacifico, ma anche a scontri che sono sfociati in persecuzioni, massacri ed espulsioni collettive.
Nella seconda metà del XIX secolo, pensatori come Theodor Herzl e Leon Pinsker proposero di porre rimedio a questa situazione ristabilendo uno Stato nazionale per il popolo ebraico. Questo portò alla nascita del movimento sionista e alla Dichiarazione Balfour del 1917. La Shoah è stata un fattore decisivo per la successiva creazione dello Stato di Israele nel 1948.
Sulla diaspora consiglio la meravigliosa foto di Carlotta Perfili, pubblicata all’interno della rivista Rewriters (https://rewriters.it/diaspora/).