L’essere umano si considera l’animale tecnologico per antonomasia e non v’è dubbio che la tecnica e la tecnologia nella nostra specie abbiano raggiunto un vertice e una pervasività non riscontrabile nelle altre specie.

Indubbiamente esistono specie più portate all’utilizzo di arnesi, anche in virtù delle loro caratteristiche innate, come: il possedere degli organi di manipolazione, la tendenza a giocare o a esplorare, il poter godere di buona memoria. Per tale motivo notiamo che alcuni animali, come gli imenotteri nel mondo degli insetti, i cefalopodi in quello dei molluschi, i corvidi in quello degli uccelli e i primati tra i mammiferi sono tra gli animali che con più facilità si avvalgono di strumenti

Non tutti gli individui di una popolazione hanno la stessa predisposizione nell’individuare una possibile soluzione attraverso l’arnese, in base all’abitudine a interagire con gli oggetti o a livello di curiosità e creatività.
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Sulla base degli studi intrapresi e delle più recenti scoperte scientifiche, il biologo Karsten Brensing, nel suo saggio Cosa pensano gli animali: un viaggio sorprendente alla scoperta dei segreti del regno animale, ci rivela che gli animali hanno sistemi comportamentali e cognitivi di alto profilo

Nel mondo animale in genere sono i giovani a inventare nuovi strumenti, ma sono i soggetti adulti quelli in grado di utilizzarli meglio. Anche la complessità o la difficoltà dell’ambiente di vita ha una sua influenza: per esempio, si nota che, in cattività, alcuni animali tendono a manifestare una maggiore predisposizione all’uso di strumenti. 

In natura rileviamo situazioni di utilizzo canonico di arnesi, come nel caso dei sassi per aprire i molluschi nelle lontre marine, cosicché questi comportamenti fanno parte a tutti gli effetti del repertorio di specie.

Come scrive Benjamine Beck nel saggio Animal Tool Behavior, nella maggior parte dei casi in cui un animale adopera uno strumento lo fa per estendere la propria capacità di raggiungere un oggetto distante o per intensificare la forza meccanica che può esercitare sull’ambiente circostante o, ancora, per incrementare l’efficacia dei suoi comportamenti di esibizione. 

Spesso lo scopo è quello d’intimidire un avversario, come: lasciar cadere o scagliare dall’alto bastoni, sassi o altri oggetti; lanciare in modo diretto verso un avversario; usare un bastone per percuotere; brandire e sventolare un oggetto come manifestazione di minaccia; trascinare o rotolare qualcosa verso un avversario; percuotere un oggetto allo scopo di fare rumore.

In tutte queste attività l’arnese può essere un’arma oppure più semplicemente uno strumento dimostrativo. Nelle antropomorfe è frequente l’utilizzo di foglie come spugne per raccogliere i liquidi o per contenerli, altre volte si utilizzano dei recipienti per tenere l’acqua o, al contrario, foglie come una sorta di ombrello per evitare di bagnarsi quando piove.

Non sempre è facile distinguere l’utilizzo proprio di uno strumento da altri comportamenti di modificazione della nicchia, basati sulla costruzione di strutture utili per la realizzazione di particolari attività, come le ragnatele o i nidi degli uccelli. Anche il dono nuziale che riscontriamo nei ragni del genere Pisaura, ma che ritroviamo anche in alcuni delfini o nei cormorani delle Galapagos (Phalacrocorax harrisi) hanno un’incerta attribuzione.

Uno studio dell’Aarhus University’s Spiderlab ha dimostrato che i ragni maschi del genere Pisaura mirabilis che portano alle femmine un regalo hanno il 90% di possibilità in più di accoppiarsi. Ma di che omaggio parliamo? Generalmente di un bozzolo di seta con all’interno una preda.
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Che dire poi dell’utilizzo di oggetti ingeriti per svolgere funzioni particolari? Anche il comportamento dell’anting, il porsi sopra un formicaio per farsi irrorare di acido formico con funzione disinfestante o addirittura prendere con il becco le formiche depositandole poi sul corpo, un comportamento presente i moltissimi uccelli, ha un’incerta collocazione.

Molti uccelli si lasciano letteralmente lavare dall’acido formico, prodotto in grande quantità dalle formiche, assicurandosi un’eccellente azione antiparassitaria.
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L’uso particolare di uno strumento può dar origine a tradizioni culturali tipiche di una popolazione. Gli scimpanzé dell’Africa occidentale aprono le noci schiacciandole con le pietre, mentre gli scimpanzé di Gombe aprono frutti simili battendoli contro gli alberi.

I coniugi Boesch (1983) studiando il comportamento degli scimpanzé nella foresta Tal in Costa d’Avorio, hanno potuto registrare casi in cui la madre era intervenuta attivamente per insegnare ai figli il corretto modo di operare.

Gli scimpanzé sono in grado di portare i propri strumenti dal luogo di reperimento a quello di utilizzo, spesso anche molto distanti tra loro. La pesca delle formiche da parte degli scimpanzé di Gombe si svolge in modo differente da quelle delle termiti, considerandone la differente pericolosità: nel caso delle formiche ci si sistema in un posto più elevato per evitare i loro morsi. 

Nel mondo degli uccelli rileviamo un gran numero di utilizzo di arnesi: pezzi di corteccia per dipingere il pergolato negli uccelli giardinieri; ramoscelli tenuti nel becco per spostare le foglie secche e cercare insetti nel tordo americano (Tordus migratorius); sassi per spaccare le grosse uova nel capovaccaio e nel nibbio pettonero (Hamirostra melanosternon); pezzi di guscio di mitilo per aprire altri bivalvi nei gracchi alibianche; rametti da infilare nei buchi degli alberi nei fringuelli-picchio (Comarhynchus pallidus); bastoncini per grattarsi nei pappagalli del genere Cacatua; pagliuzze da usare come esca in molte specie di aironi.

Capovaccaio che rompe le uova di plastica con le pietre.
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Per concludere, possiamo dire che l’uso degli strumenti rappresenta uno dei tanti modi in cui il comportamento animale può manifestare versatilità e creatività. Detto questo, ritengo altresì scorretto pensare che solo gli animali che usano strumenti dimostrino una mente in azione, perché in realtà l’intelligenza tecnica non è altro che una delle molteplici forme d’intelligenza presenti nel mondo animale.

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