Il mondo della musica elettronica, in coerenza con il mondo in generale, è stato un po’ lento e restio nel lasciare spazio d’emersione a figure femminili. Si tratta di una realtà tradizionalmente dominata da uomini, ma, per fortuna, i venti stanno girando e, anche qui, si sta iniziando ad intraprendere la strada della parità di genere.

Stando ai dati rilasciati dal 2021 IMS (International Music Summit) Business Report, il gap di disparità di genere si sta colmando, a passo di lumaca, ma si sta colmando. L’analisi condotta da questo ente privato è basata sulla lista di DJ Mag Top 100 DJs, che viene stilata ogni anno a partire da una votazione da parte di lettori e utenti. La lista di quest’anno, in cui a primeggiare è David Guetta, mostra una grande maggioranza di figure maschili, soprattutto ai primi posti, ma anche qualche bella novità. Sono 13 le dj presenti, 5 di più rispetto al 2019, e alcune occupano dei posti in classifica niente male: le gemelle Nervo sono al n° 20 e Charlotte de Witte al n° 32.

Bisogna sottolineare che la lista sopraindicata abbraccia ogni ambito dell’elettronica, ma ogni anno è dominata da dj EDM e trance, che indovinate un po’… sono maschi per lo più. Per dare visibilità a generi dell’elettronica meno rappresentati, ma sempre più ballati e ascoltati, come l’house, la techno, la drum & bass e molti altri, DjMag in collaborazione con Beatport ha stilato una seconda lista, chiamandola Alternative Top 100 Djs 2021… ed è tutta un’altra storia.

Forse a causa degli ambienti più underground in cui sono sorti, i generi meno commerciali risultano più inclusivi. Al primo posto della lista Alternative Top 100 Djs 2021 c’è la belga Charlotte de Witte, seguita da Carl Cox e poi da Peggy Gou. È un continuo alternarsi di dj donne e dj uomini: al quarto posto c’è Claptone e poi Amelie Lens, Jamie Jones e poi la queen Nina Kraviz. La lista continua così almeno fino al cinquantesimo posto.

Non sono mai stata una grande fan dell’EDM, ma ho sempre preferito di gran lunga la techno, la tech-house, la minimal e altri sottogeneri, sia a livello musicale che a livello dell’atmosfera che comportano. Ritengo che il fatto speciale dei festival o delle serate di questo tipo sia che la stragrande maggioranza dei presenti è lì solo per ballare, niente esibizionismi, niente tentativi di rimorchio. Luci scure e si balla forte. Stando alla mia esperienza, non posso dire lo stesso di eventi in cui a suonare sono dj EDM o puramente house. Ho avuto spesso la sensazione che la musica fosse in secondo piano rispetto ad altre esigenze, chiamiamole così.

I talenti femminili dell’elettronica

I talenti femminili nell’ambito dell’elettronica sono moltissimi e terribilmente validi. Ho iniziato ad ascoltare e ballare questo genere musicale da adolescente e la mia prima serata è stata Ellen Allien al Cocoricò di Riccione, è scattato l’amore e l’ho risentita altre quattro volte negli anni a seguire. Le seconde sono state le Nervo al BCM di Palma de Mallorca, poi Nina Kraviz, Carola Pisaturo. Nella mia line-up ideale di dj da andare a sentire nei prossimi mesi ci sono di certo Amelie Lens, Charlotte de Witte, Peggy Gou, Anfisa Letyago, così come molti dj maschi: Solomun, Tale of Us, St Germain, Nicola Cruz e tantissimi altri.

In ambito lavorativo, artistico, musicale o di produzione, credo che sotto i riflettori vadano posti il talento, la grinta, la tenacia, lo studio, la preparazione, di certo non il genere sessuale. Il problema nell’ambito della produzione musicale, così come in molti altri, è che, essendo questa inserita dentro agli ingranaggi del commercio, specchio diretto della realtà sociale, si trova a muoversi sulle orme fangose del pensiero occidentale tradizionale, obsoleto e incancrenito, in cui la figura femminile è ancora sminuita e sessualizzata.

Sono molte le dj e i loro colleghi uomini ad aver spesso sottolineato l’esigenza di una maggiore equità tra i generi in ambito musicale e di quanto sia necessario evidenziare e parlare di questa problematica. A tal proposito, consiglio la visione di un documentario del 2020, Underplayed, della regista Stacey Lee. Il documentario raccoglie la testimonianza di diverse donne del settore come Nervo, Alison Wonderland, Rezz e Tokimonsta.

Underplayed Trailer

Nel documentario sono molti i riferimenti alle pioniere della musica elettronica ed elettroacustica come Suzanne Ciani, Daphne Oram e Delia Derbyshire, che a metà del secolo scorso hanno sfidato i canoni classici che associavano sia l’ambito musicale che la tecnologia alla figura maschile. A riguardo, Lisa Rovner ha prodotto il documentario Sisters With Transistors, in cui la voce narrante è Laurie Anderson, poliedrica artista d’avanguardia, che verso la fine del documentario pronuncia una frase che mi ha molto colpito: “Through technology, voices are amplified and silence is broken. Spaces are shared” (“Attraverso la tecnologia, le voci vengono amplificate e si rompe il silenzio. Gli spazi sono condivisi”).

Sisters With Transistors, UK Trailer


La speranza è quella di condividere questi spazi sempre più e fare sentire tutte, ma proprio tutte, le voci del coro.

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