Sono nati tra il 1965 e il 1980 e nel tempo presenteranno i maggiori tassi d’incidenza di ammalarsi di diversi tumori rispetto ai loro predecessori. Parliamo della Generazione X quella che, secondo uno studio condotto dagli epidemiologi americani del National Cancer Institute di Rockville nel Maryland, pubblicato sulla rivista medica Jama Network Open, ha il più alto rischio di un aumento pro-capite dell’incidenza dei principali tipi di cancro.

La ricerca si basa sull’analisi di dati relativi a 3,8 milioni di pazienti oncologici americani diagnosticati tra 1992 e 2018 di età compresa tra i 35 e gli 84 anni. Sono stati scelti i 60 anni come età di riferimento per la diagnosi e gli esperti ne hanno stimato l’incidenza dei tumori, ovvero il numero di nuovi casi l’anno per 100 mila individui delle due generazioni. Nella stragrande maggioranza il campione era composto da persone di razza bianca non ispanica (71,5%), quasi equamente suddiviso tra maschi e femmine (51% maschi).

Generazione X, un quadro preoccupante

I ricercatori hanno scoperto che rispetto alle loro madri boomer (nate tra il 1946 e il 1964), le donne della Generazione X hanno molte più probabilità di sviluppare un cancro a ovaio, rene, tiroide, pancreas, colon e retto. Negli uomini invece il tasso di tumore sale per prostata, rene, tiroide, colon e retto. Un quadro preoccupante anche se in entrambi i sessi si rileva una diminuzione dei tumori del polmone, nelle donne riguarda il cancro del collo dell’utero e negli uomini il linfoma non-Hodgkin.

Gli scienziati per arrivare a queste conclusioni hanno utilizzato una semplice misura di sintesi: l’incidenza combinata dei principali tumori (20 siti nelle donne e 18 siti negli uomini). I dati hanno mostrato che l’aumento dell’incidenza del cancro tra i membri della Generazione X rispetto alle generazioni precedenti è stato sostanziale, soprattutto tra le donne ispaniche con un aumento del 34,9%) e per gli uomini del 14,1%. Al contrario, gli aumenti corrispondenti tra le donne e gli uomini bianchi non ispanici sono stati rispettivamente del 15,1% e dell’11,9%.

I tumori colpiscono da una generazione all’altra sempre più frequentemente e gli autori a capo dello studio, Philip Rosenberg e Adalberto Miranda-Filho, evidenziano che:

Questi risultati suggeriscono che, in base alle traiettorie attuali, l’incidenza del cancro negli Stati Uniti potrebbe rimanere elevata per decenni. Le conclusioni che abbiamo raggiunto sono più preoccupanti rispetto agli aumenti dell’incidenza del cancro nelle fasce d’età più giovani riportati in precedenza e sono maggiori rispetto a qualsiasi altro gruppo nato tra il 1908 e il 1964”.

Sedentarietà, sovrappeso e obesità

Secondo gli esperti, questo peggioramento di dati, per quello che riguarda le malattie oncologiche nelle fasce di età più giovani, potrebbe essere dovuto in parte ai cambiamenti nello stile di vita: maggiore sedentarietà, sovrappeso e obesità che colpisce la Generazione X rispetto alle precedenti.

Gli scienziati puntano il dito anche sull’abuso di alcol e fumo, così come l’esposizione alle radiazioni solari, l’inquinamento atmosferico, l’esposizione a sostanze chimiche cancerogene sui luoghi di lavoro e le variazioni del microbiota intestinale. Tutti fattori che possono contribuire all’aumento delle possibilità di contrarre dei tumori. Anche se le cause di questo notevole aumento di ammalarsi di cancro nei più giovani sono ancora da ricercare e da approfondire.

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