Nei giorni più festosi dell’estate, a cavallo di Ferragosto, quando le persone più fortunate non hanno altro per la testa che bagni, tintarella o passeggiate in montagna, spesso si acuisce il senso di solitudine e di disperazione di chi, per un motivo o per l’altro, vive una difficoltà. Proprio in quei giorni, per molti tra i più spensierati dell’anno, per altri tra i più difficili, un video postato sui suoi social da Gerardina Trovato, ha scatenato discussioni, ma soprattutto un enorme abbraccio solidale virtuale che ci fa riflettere anche sul potere positivo dei tanto demonizzati social network.

Ogni giorno, nel mondo dei social media, corrono veloci orrori come cyberbullismo, odio online, body shaming, fake news, furti d’identità, truffe, manipolazioni, revenge porn, deep fake. Termini relativamente nuovi che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere e che, solo a sentirli, spalancano le porte a un mondo sotterraneo, oscuro e pericoloso.

Social media, strumento potente

Queste consapevolezze però, non devono farci dimenticare che i social media sono uno strumento incredibilmente potente, se usato nel migliore dei modi. Uno strumento nato per connetterci, per ampliare i nostri orizzonti, per democratizzare il dibattito pubblico e anche per superare disparità e solitudini.

Pensiamo a cosa è stato l’avvento di internet e dei social network con la loro promessa di accessibilità a informazioni e notizie per persone che, per qualche motivo, di salute o altra natura, sono impossibilitate a muoversi nel mondo fisico, oppure pensiamo al prezioso ruolo dei social come strumento di mobilitazione e indignazione di fronte a eventi sociali inaccettabili o ingiustizie. Nel nostro sonnacchioso e blindato mondo occidentale ce ne rendiamo ancora conto poco, ma basterebbe guardare poco più in là dai nostri confini per capire quanto le mobilitazioni tramite social spaventino i regimi più tirannici della terra che infatti, spessissimo, ricorrono all’arma della censura per fermare tam tam che fanno tremare i potenti prepotenti.

In questa estate 2024, a ricordarci il potere positivo di questo strumento multisfaccettato che siamo noi a decidere come usare, è proprio il dramma struggente di Gerardina Trovato, reso pubblico da lei stessa, proprio attraverso un canale diretto, accessibile e autogestito: il suo canale social.

Gerardina Trovato, le difficoltà, il video postato

Non sappiamo se la cantante catanese abbia provato precedentemente a raccontare la sua storia, negli ultimi tempi, attraverso canali più mediati, provando ad accedere a giornali e tv che un tempo, quando era all’apice del successo, facevano la fila per intervistarla. Fatto sta che, per rompere il silenzio che la circondava e lanciare il suo dignitoso ma doloroso grido di aiuto, Gerardina Trovato ha scelto la strada più diretta, senza la barriera di un microfono o di una telecamera, ha acceso il suo telefono e ha rivelato in tutta sincerità le sue difficoltà.

Da quel momento, il suo video è stato commentato e condiviso da migliaia di utenti, è andato, come si dice in gergo ,virale, e ha acceso l’attenzione su un dramma umano ma soprattutto sulla vicenda di un’artista ingiustamente dimenticata. Una solidarietà che non si è fermata alla comoda apposizione di un like o alla ricondivisione del video, ma è diventata attiva e concreta, tanto che i fan hanno iniziato a scaricare in massa i brani della cantante, rimandandoli in classifica per aiutarla nel modo migliore: facendo rivivere la sua musica.

E allora, per contribuire a dare forza a quest’artista che ci ha regalato bellissime pagine di musica, e che in questi giorni, anche se non lo immagina, ci sta dimostrando quanto siano preziosi, se usati bene, i social media, anche noi invitiamo a fare qualcosa di concreto, che vada oltre il like, proprio sulla scia di un contenuto e di una storia che, senza il potente tam tam dei nuovi media e degli utenti che hanno scelto di usarli in modo solidale, non avremmo conosciuto. Un artista vive, si racconta, mette tutto se stesso nella sua opera.

Per questo oggi vi consigliamo di recuperare il lavoro, la musica della cantautrice catanese, dal primo album Gerardina Trovato, del 1993 in cui cantava i suoi sogni da giovane artista ancora in cerca di fortuna, a La Collezione Completa del 2005.

Un modo per rispondere all’appello della musicista e addentrarsi ancor più nelle pieghe di una vita complicata che cerca un aiuto nell’abbraccio e nel sostegno che può scatenare la rete e nel rinnovato calore dei fan. Non lasciamola sola, e ricordiamoci di che arma potente e magnifica abbiamo tutti a disposizione accedendo il nostro cellulare: usiamola nel modo più costruttivo.

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