Social media e giovani: il lato oscuro dei trend virali
La dieta di Dracula: il nuovo trend social che cattura i giovani promettendo perdite di peso da capogiro. Il libro "Sul mio corpo"
La dieta di Dracula: il nuovo trend social che cattura i giovani promettendo perdite di peso da capogiro. Il libro "Sul mio corpo"
A quanto pare le diete non sono più solo un cruccio degli adulti. Anche i giovani, attraverso i social, hanno cominciato ad avvicinarsi a questo mondo, con conseguenze sulla salute da non trascurare.
I social hanno dubbiamente avuto un ruolo fondamentale. Piattaforme come Instagram e TikTok non solo forniscono intrattenimento, ma fungono anche da vetrine dove vengono esposti canoni di bellezza spesso irrealistici, raggiungibili solo attraverso filtri, ritocchi estremi alle foto e regimi alimentari non salutari.
L’ultimo trend che sta spopolando sui social è la cosiddetta dieta di Dracula, che promette di far perdere fino a 7 kg a settimana. Ma andiamo con ordine. Sebbene il nome possa facilmente trarre in inganno, il celeberrimo Conte, tratto dalla fantasia dello scrittore irlandese Bram Stoker, non ha nulla a che vedere con tutto questo.
Il nome di quest’ultima tendenza sui social, infatti, sembra trarre ispirazione dal personaggio di Draculaura, che nella serie animata Monster High interpreta la figlia di Dracula. A differenza di quanto si possa pensare, lei non è un mostro assetato di sangue ma è un vampiro vegan. Una caratteristica ossimorica che fa storcere il naso agli amanti del genere. Tuttavia, la scelta di utilizzare questo personaggio evidenzia la volontà da parte dei creatori di rivolgersi prevalentemente ad un pubblico di adolescenti, come i fan della serie.
Tornando alla dieta di Dracula, il trend promette di far perdere 7 kg in una sola settimana se vengono seguite delle indicazioni specifiche. Nel post che spopola sui social viene riportato questo schema: assumere 300 calorie il primo giorno, passare a 400 calorie il secondo, poi a 700 nel terzo giorno. Il quarto giorno c’è un abbassamento drastico delle calorie da consumare, che non devono superare la soglia delle 200. Il quinto giorno si sale a 600 calorie per poi assumere solo liquidi nel sesto giorno e 300 calorie nel settimo e ultimo giorno.
A questo si deve aggiungere: 1.5 litro di acqua al giorno, almeno 6 ore di sonno e lunghe camminate che non devono essere sostituite con allenamenti, dove la sincope sarebbe certa.
Facendo un rapido calcolo, in una settimana, quindi, si andrebbero ad assumere solo 2500 calorie. Un apporto energetico estremamente insufficiente, considerando che un adolescente avrebbe bisogno di quel quantitativo di calorie giornalmente.
Come è facile intuire, le conseguenze di questo tipo di diete sono devastanti, specie se seguite da giovanissimi. Molteplici studi hanno dimostrato che si possono riscontrare effetti a breve termine, come l’affaticamento, l’irritabilità e i disturbi del sonno, ed effetti a lungo termine che possono addirittura compromettere la crescita e lo sviluppo, causare disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia, così come alcuni problemi cardiovascolari e ossei.
Non meno importanti sono anche le conseguenze psichiche, come la depressione e l’ansia, che possono scaturire dall’ossessione per la perdita di peso e la necessità di rispettare un canone estetico che incita sempre di più all’estrema magrezza.
Secondo l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA), come l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa, sono malattie psichiatriche complesse che hanno spesso ripercussioni psicofisiche e sociali rilevanti. Come evidenza la Fondazione Umberto Veronesi, i casi di adolescenti che soffrono di disturbi alimentari sono
“in costante e continuo aumento con un’impennata (più 45%) nel post lockdown e un abbassamento dell’età dell’esordio che avviene due o tre anni rispetto al pre-pandemia, addirittura alla fine della scuola primaria“.
Ad oggi, i disturbi alimentari rientrano tra i disturbi psichiatrici con maggior rischio di mortalità. Per questo gli esperti invitano le famiglie a notare eventuali cambiamenti nelle abitudini alimentari e di vita de* loro ragazz*, in quanto potenziali indizi di tratti psicopatologici. Quelli più comuni sono: lamentele sull’apparenza fisica (ho la pancia, ho le gambe grosse, ho i fianchi larghi), difficoltà a finire i pasti, tagliare il cibo in piccoli pezzi e selettività del cibo da consumare, necessità di allontanarsi subito dopo aver mangiato, esercizio fisico eccessivo e compulsivo, debolezza e isolamento sociale.
Indubbiamente, la società e i media hanno una responsabilità significativa nel perpetuare questi canoni estetici irrealistici. Negli anni scorsi, si è parlato molto del film Netflix To the bone che vedeva LiLy Collins nel ruolo di Ellen, una ragazza di vent’anni che in seguito alla separazione dei suoi genitori, sviluppa una forma di anoressia estrema per cui intende dimagrire finché la larghezza del suo braccio riesca ad essere contenuta tra l’indice e il pollice della sua mano.
To the bone è un esempio lampante di come i programmi televisivi, le pubblicità e i social spesso glorifichino corpi magrissimi e tonici, mettendo in secondo piano la salute e il benessere psicofisico.
È anche vero che ultimamente si stanno facendo strada nuovi contenuti che promuovono la body positivity. Basti pensare all’ultima stagione della serie Bridgerton, anche questa su Netflix, che ha avuto un successo senza precedenti. Nella terza stagione, la protagonista è Nicola Coughlan, da molti giudicata per il suo peso corporeo. Durante il tour promozionale, all’attrice è stato chiesto come ha fatto a recitare in scene di nudo con un corpo come il suo senza sentirsi in imbarazzo. La risposta è stata:
“Sai, penso che sia difficile perché le donne con il mio tipo di corpo, ovvero donne con un seno perfetto, non riescono ad essere abbastanza rappresentate sullo schermo.” Ha concluso poi rivelando di essere “molto orgogliosa di essere un membro della community del seno perfetto”.
Chapeau.
Nicola Coughlan non è l’unica celebrity ad aver ricevuto commenti non richiesti sul suo corpo. Negli anni, anche Kate Winslet, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Emily Ratajkowski e molte altre hanno dovuto sopportare giudizi misogini per ottenere un ruolo cinematografico. Per esempio, Ratajkowski su questo tema ha anche scritto un libro dal titolo Sul mio corpo, in cui ha confessato di non sentirsi mai all’altezza a causa dei continui commenti negativi che le arrivano, nonostante abbia un fisico invidiabile.
Per questo, gli esperti spiegano come sia sempre più necessario educare i giovani sull’importanza di un’alimentazione sana ed equilibrata e di amare il proprio corpo così com’è. Al contempo, i social, così come il resto delle piattaforme multimediali, dovrebbero assumere un ruolo più attivo, monitorando e limitando la diffusione di contenuti potenzialmente dannosi.
In ogni caso, specialmente quando si vuole seguire un nuovo regime alimentare, è sempre importante rivolgersi ad un professionista che saprà indirizzarvi verso la scelta più giusta per voi. In Italia è anche attivo 24/7 un numero verde (800.180.969) che offre un servizio anonimo e gratuito per tutti coloro che soffrono di disturbi del comportamento alimentare e necessitano di un supporto psicologico.