I photobook con dj: per regali di Natale d’autore
Quattro libri fotografici che raccontano il meglio del djing, del clubbing e dei festival. Photobook ottimi per Natale e come arredo d'interni.
Quattro libri fotografici che raccontano il meglio del djing, del clubbing e dei festival. Photobook ottimi per Natale e come arredo d'interni.
I photobook a Natale stanno bene sotto l’albero, per il resto dell’anno sono perfetti come oggetto di arredo e per essere sfogliati come si sorseggia un calice di vino di quelli buoni e corposi. Da diversi anni anche il variegato universo della musica elettronica ha sfornato e continua a sfornare libri fotografici di vero spessore; dopo aver segnalato i documentari che esaltano clubbing, dj e festival, ecco quattro photobook in materia altrettanto imperdibili.
Il nuovo libro di Mattia Zoppellaro si dedica alla golden age dei freeparty, che viene inquadrata nell’arco temporale che va dal 1997 al 2005. 115 pagine, stesso formato dei dischi in vinile, Dirty Dancing fotografa il meglio della scena europea di un’epoca unica e con tutta probabilità irripetibile, con immagini che vedono protagoniste città quali Londra, Milano, Barcellona, Torino, Graz e Bologna e che rendono l’idea di quello che è stato e che forse non sarà più possibile. In vendita su klassewrecks.
216 pagine di ritratti dedicati ai migliori dj house e techno del pianeta: con Dj Faces il fotografo olandese Jos Kottmann omaggia le capitali dell’elettronica da Chicago a Detroit, da Londra a Parigi. Carl Cox, Ben Klock, Laurent Garnier, Luciano, Marcell Dettmann, Nicky Siano, Ricardo Villalobos, Richie Hawtin, Seth Troxler e Sven Väth sono soltanto alcuni dei principali personaggi coinvolti, dei quali si cattura come è successo poche altre volte l’essenza del dj. Mai come in questo caso lecito parlare di ritratti, non di fotografie. Su joskottmann.com.
Dove e quando cominciò tutto quanto? A New York alla fine degli anni settanta? Risposta esatta, e ce lo ricorda molto bene il photobook che attinge allo sperticato archivio di Bill Bernstein, con immagini di Studio 54, Paradise Garage, Xenon e tante altre location che hanno fatto davvero la storia. Il tutto arricchito dalla prefazione di Honey Dijon e dalla postfazione di Simon Dunmore, il padre fondatore della Defected, la label anglosassone che meglio di tutte porta avanti l’eredità musicale di quel periodo. Disponibile su defected store.
320 pagine, 2 chili e mezzo di peso: This Is My Church è la vera e propria opera omnia di Rutger Geerling meglio noto come RUDGR. Uno dei fotografi tra i più famosi in ambito clubbing e festival racconta con i suoi scatti arricchiti da una serie di interviste una scena che ormai non ha più limiti né confini, spaziando dagli Stati Uniti alla Corea, passando ovviamente attraverso la cara e vecchia Europa. Garrix, Tiësto, Hardwell, Carl Cox, W&W, Dimitri Vegas & Like Mike tra i soggetti fotografati ed intervistati. Su mary go wild.