Si chiama Matteo Antonio Vaccari e fa rima con Sigis Vinylism. Milanese, classe 1978, dj e producer, nonché editore e fondatore dello stile artistico Vinylismo. Un artista poliedrico nel vero senso del termine, dalle produzioni musicali a quelle artistiche, spiccano nella sua lunga carriera anche le partecipazioni alla 53esima e alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, oltre alle presenze nelle fiere in giro per il mondo. Calca i palcoscenici in Russia, Francia, Stati Uniti, Olanda, Inghilterra e Svizzera e per questo e tanto altro, Sigis Vinylism è uno degli immancabili artisti che impreziosiscono il ciclo di interviste della rubrica #orfanidellanotte, di cui ultima voce ospite è stata quella di Lawrence Fancelli.

Il Vinylismo di Sigis Vinylism

Il Vinylismo racchiude in sé il concetto del mutare forma senza mai spezzarsi e di potersi adattare a qualsiasi contesto, proprio come i dischi plasmati dalle mani dell’artista. La musica che prende materia e forma attraverso la musica stessa, un modo per donare l’immortalità ad un compagno di vita (il vinile) che accompagna il dj Sigis Vinylism sin dall’infanzia. Un modo che per l’artista, diviene il mezzo migliore per ricordare anche i suoi genitori scomparsi e le tante battaglie personali combattute per la scelta di dedicarsi al djing.

È del 2016 la decisione di tagliare col passato, trasferendosi a Lanzarote col suo fido compagno Nerone. Nel frattempo Sigis Vinylism è diventato un marchio registrato ed è nata The Last Resistance, società che gestisce il patrimonio intellettuale dell’artista. Nel 2017 avviene il debutto discografico con la neonata Vinylismo Recordings label, di cui è art director e a cui segue, nel 2018, l’uscita della prima release di Ambiotic Records, firmata con lo pseudonimo Vinylism Sound Project.

Sigis Vinylism

Il 1° maggio 2020 Sigis è tornato in console, partecipando al festival digitale La Musica non si ferma, organizzato dal Peter Pan di Riccione, nel quale si sono succeduti la collaborazione con Beenoise Records e l’invito a numerosi festival, raggiungendo la 69esima posizione nella Top 100 globale di Mixcloud, nella categoria musica elettronica. A luglio 2020, nell’estate pandemica, è uscita la sua ultima release, El Espinito, sonorità dark anni ottanta con un prezioso tocco elettronico contemporaneo. Attualmente è test resident di Beenoise Attack, format radiofonico trasmesso da RadioDanceRoma e da altre 35 emittenti radiofoniche nel mondo ed è dj resident del Noise Fest. Nel contempo, il dj collabora anche con Lancelot Radio Fm, emittente radiofonica di Lanzarote e Radio Geko di Fuerteventura. Una voce fuori dal coro, che fa coro a sè.

Ciao, spiegaci in breve con chi abbiamo il piacere di parlare.
Mi chiamo Matteo ma tutti mi chiamano Sigis. Sono un artista poliedrico, ho iniziato nei primi anni novanta la carriera da dj, per poi spaziare alla produzione musicale e soprattutto all’arte nella sua accezione più globale, un’esperienza che mi ha tenuto lontano dalla console per molto tempo, ma da più di un anno sono tornato a produrre e a mixare!

Sei il padre fondatore del Vinylismo. Che cosa significa?
Creo opere d’arte con i dischi che muto nella forma senza mai spezzarli. Opere con le quali ho partecipato a molte mostre in giro per il mondo e a due Biennali di Venezia. Da qualche mese sono ufficialmente tornato al mio primo amore artistico, il djing; sto collaborando con Radio Dance Roma e Lancelot FM. Quest’ultima è la radio principale di Lanzarote, isola dove vivo e da dove partecipo a diversi eventi in streaming con i miei set.

Da quanti anni lavori nel mondo dell’entertainment e più specificatamente nel mondo della notte?
Da una trentina d’anni, spaziando dalla musica all’arte in generale, senza soluzione di continuità.

Lo stage più divertente che hai calcato è…?
Ricordo un’epica serata a Milano dove lavorai con Jocelyn Brown, che a fine evento tornò in hotel al Principe di Savoia con un prosciutto crudo intero sotto l’ascella e un filone di pane omaggiato dagli organizzatori. Fu un momento felice della mia gioventù che ancora oggi mi strappa un sorriso.

Che differenza c’è tra le serate italiane e quelle internazionali?
Se giochi in casa più o meno sai come va a finire, bene o male conosci l’organizzazione e pubblico; se vai all’estero non sempre si sa come va a finire.

Qual è la tua particolarità? Perché assistere ad una tua serata?
Sono tornato alla mia prima arte, con l’entusiasmo di un ragazzino e l’esperienza di un 43enne, cresciuto mixando e comprando vinili. Per me è un privilegio poter condividere con agli altri la mia ricerca musicale.

Che cosa fai nel tempo libero?
Ne ho molto poco. Mi dedico tantissimo alle produzioni e alle selezioni musicali. Ogni mio set è frutto di ore ed ore di ascolto e ricerca. Per mia fortuna vivo guardando il mare e a contatto con la natura, condividendo le mie giornate su un vulcano insieme ai mei gioielli pelosi canini, Nerone e Scipione.

Il genere musicale con cui ti esibisci meglio?
In questo periodo sto proponendo una selezione che spazia dall’afrohouse alla deep, passando attraverso la progressive e la melodic techno. Io sono sempre stato un dj soulful: questo cambiamento è nato dopo una lunga chiacchierata con il grande maestro Claudio Coccoluto in una discoteca milanese, poco prima che iniziasse la pandemia.

Che cosa ti manca di più della notte?
La notte è diventata troppo silenziosa. Ho reso l’idea?

L’artista o il dj con cui hai avuto più piacere a lavorare?
Ho avuto la fortuna e l’opportunità di conoscere tanti artisti. In particolare porto nel cuore e ammiro tantissimo Roberto Intrallazzi: con lui agli inizi il rapporto è nato come amore e odio, lui era già un nome importante, io un giovane agguerrito e impertinente.

Credi ci sia un futuro per il mondo del clubbing?
Sicuramente questa pandemia ha posto la parola fine a tantissime realtà che già sopravvivevano a fatica. Preferisco vedere questa fase come un’opportunità che abbiamo tutti per contribuire ad una vera e propria rinascita, dove auspico sia privilegiata la qualità.

Quale scenario si profila per il settore degli artisti legati al mondo della notte? Sono figure riutilizzabili in altri ambiti?
In questa fase storica molte persone si sono dovute reinventare per non morire. Come e con quali risultati? Tutto è sempre direttamente proporzionale alle competenze e alle capacità soggettive.

Come immagini la prima festa post covid?
Sarà un’autentica liberazione, sicuramente i primi minuti mi tremeranno le mani dall’emozione, ma sarà bellissimo essere di nuovo tutti assieme e poter condividere la mia musica.

Sigis Vinylism e il suo inconfondibilesound ci aspettano su mixcloud

#InClubWeTrust, il blog che suona forte. Per segnalare eventi e proporre interviste: robertasavonascrive@gmail.com

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