Finalmente lo abbiamo. Lo possiamo vedere e rivedere fino allo sfinimento. Come da titolo mi sto ovviamente riferendo al trailer di Licorice Pizza, attesissimo nuovo film di Paul Thomas Anderson.

Il regista californiano è senza ombra di dubbio uno degli autori cinematografici contemporanei più importanti. La sua carriera è costellata di opere meravigliose, un susseguirsi di cambi di genere e stile senza però mai perdere un briciolo per quanto riguarda qualità e profondità. Potremmo soffermarci su un titolo qualsiasi della sua filmografia: da Boogie Nights a Il Petroliere, da Ubriaco d’Amore a The Master, da Magnolia a Il Filo Nascosto, da Sidney a Vizio di Forma. Per ognuno di questi potremmo spendere parole a fiumi sulla poetica, sulla direzione degli attori o sulla gestione della messa in scena. Siamo però qua per discutere di questo primo trailer di Licorice Pizza. Non un film qualsiasi quindi, ma la nona opera di Paul Thomas Anderson.

Innanzitutto vi lascio il tempo di gustarvelo:

Potrei non smettere mai di guardarlo

Ora, soffermarsi su un singolo trailer non è usuale, ogni opera viene annunciata con svariati video promozionali. Sono prodotti per essere consumati sul momento, portare l’attenzione su un singolo titolo e poi andare oltre. Ma anche nei trailer esistono eccezioni. Alcuni colpiscono, accentrano l’attenzione di tutta la comunità di appassionati e la monopolizzano. Così è successo con quello di Licorice Pizza che anzi aveva focalizzato su di sé l’opinione pubblica già da settimane, ovvero da quando era stato mostrato prima di determinate proiezioni in giro per il mondo e subito gli spettatori erano corsi a raccontarlo su Twitter, sbigottiti dalla visione.

Ma perché rimaniamo così affascinati
da un video di appena 2 minuti e 20?

Le ragioni sono molteplici:

  • L’utilizzo di “Life on Mars?” – questa potrebbe essere la risposta più semplice e semplicistica. Certo, l’utilizzo del pezzo di Bowie già di per sé attira l’attenzione. Solo Paul Thomas Anderson però poteva permettersi di inserirlo in un modo tanto travolgente, sfacciato e commovente con un montaggio impeccabile e un testo che si sposa benissimo con ciò che stiamo osservando.
  • La struttura narrativa – la maggior parte dei trailer possono essere racchiusi in due categorie: un sunto della trama del film (spesso pure fin troppo approfondita); oppure una sequela delle scene migliori, delle battute più divertenti o dei faccioni degli interpreti più di richiamo. Con Licorice Pizza abbiamo qualcosa di differente. Il trailer ha di base una sua struttura narrativa evidente, un cerchio che si chiude impeccabilmente e una descrizione tangibile delle atmosfere che possiamo aspettarci dall’opera finita.
  • Gli attori – anche qua tocca fare un distinguo. Da una parte abbiamo lo stupore di vedere sia Bradley Cooper in un ruolo apparentemente istrionico e piuttosto nuovo per lui, sia interpreti che non erano stati annunciati e che vengono svelati proprio dal trailer come Tom Waits. Dall’altra i due attori protagonisti, entrambi alla loro prima interpretazione: Alana Haim, una delle sorelle della superband Haim, e Cooper Hoffman, il figlio del compianto Philip Seymour. La presenza di quest’ultimo lascia anche una sensazione metacinematografica estremamente potente, considerando il rapporto che legava il padre al regista.
  • Atmosfere e rimandi – come dicevamo sopra l’impatto maggiore è proprio quello legato al mood che pare caratterizzare Licorice Pizza. Con il suo nono lungometraggio il regista è tornato nella Los Angeles degli anni ’70, lì dove aveva ambientato sia Vizio di Forma che Boogie Nights. Soprattutto a quest’ultimo sembra legarsi a livello di atmosfere. Personalmente il trailer ha ricordato, oltre Boogie Nights, anche alcune opere di Richard Linklater.

Ora non rimane che attendere l’uscita ufficiale di Licorice Pizza, guardando e studiando il trailer ancora, ancora e ancora.

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