Il nostro sistema immunitario è una reta complessa ed integrata di mediatori chimici, molecolari, cellulari, di strutture e processi biochimici che si sono sviluppati nel corso della nostra evoluzione, per difendere l’organismo da qualsiasi tipo di insulto chimico, traumatico, infettivo, che possa mettere a rischio la sua integrità. Gran parte del sistema immunitario risiede nelle sedi linfonodali, di cui troviamo una grande rappresentazione nelle Placche di Peyer , noduli linfatici collocati nell’intestino tenue, che fanno parte del sistema mucosale intestinale.
Ma all’interno dell’intestino, esiste un meta-organo, costituito dall’insieme dei singoli microorganismi che lo popolano, che vivono in simbiosi con il nostro corpo.
E’ denominato MICROBIOTA, e gioca un ruolo di primaria importanza nella nostra risposta immunitaria.
Un MICROBIOTA caratterizzato da una popolazione microbica che lo compone, in equilibrio, garantisce una adeguata risposta immunitaria dell’individuo che lo ospita. Questo stato in equilibrio del MICROBIOTA definito EUBIOSI, se alterato porta ad una DISBIOSI, una condizione che favorisce l’insorgere di patologie infiammatorie, metaboliche, cardiovascolari, neurologiche , psichiche fino ad arrivare a quelle oncologiche.
E’ importante capire, che se voglio avere un sistema immunitario buono ed in equilibrio devo avere un intestino forte, e sarà la composizione del mio MICROBIOTA ad influenzare il sistema immunitario e a modularne la risposta. La qualità del nostro MICROBIOTA viene determinata alla nascita, al passaggio nel canale del parto, dove acquisiamo attraverso naso e bocca i primi ceppi batterici, che colonizzeranno il sistema gastrointestinale, fino a quel momento, sterile. Se abbiamo la fortuna di nascere con un parto naturale e proseguire nella crescita con un allattamento al seno, avremo un MICROBIOTA forte, se invece tutto questo non è stato possibile avremo sicuramente un MICROBIOTA alterato.
Quello con cui veniamo al mondo costituisce il MICROBIOTA residente, nativo, e rimarrà così per tutta la vita. C’è poi un MICROBIOTA, caratterizzato da batteri in transito, che possiamo modulare sicuramente con una sana alimentazione ed anche per mezzo della somministrazione di probiotici e nutraceutici, da integrare ciclicamente, soprattutto nel caso di un MICROBIOTA nativo, debole.
Da un punto di vista immunitario la prima grande barriera naturale, atta a proteggerci dall’introduzione di batteri patogeni, protozoi, funghi, parassiti e tossine che ingeriamo con il cibo, è l’acidità gastrica. Per questo è importante non seguire per lunghi periodi terapie a base di antiacidi, perché in questo modo, non sterilizziamo ciò che mangiamo e facilitiamo inevitabilmente l’ingresso di queste sostanze nocive e pericolose nel nostro intestino, dove troveranno un ambiente favorevole.
La maggior parte di queste cellule abitano il lume del tratto gastrointestinale. A seconda del tratto intestinale che consideriamo, a partire dallo stomaco fino a scendere giù verso il colon, cambiano le famiglie di batteri che lo popolano. Nell’intestino tenue caratterizzato da un ambiente basico e con presenza di ossigeno troveremo la famiglia dei lactobacilli, mentre nell’intestino crasso, in assenza di ossigeno troveremo microrganismi come i bifidobatteri, che mal tollerano l’ossigeno.
Nel caso in cui vogliamo correggere, e migliorare il nostro MICROBIOTA, e rendere più forte il nostro intestino, viene da se che sarà fondamentale, individuare le giuste famiglie da integrarle con dei probiotici adatti.
Va detto che il MICROBIOTA, è estremamente sensibile allo stress ed agli stati emozionali. E’ conoscenza diffusa che l’intestino, definito secondo cervello o cervello enterico, sia connesso intimamente con il primo cervello, in un costante dialogo bidirezionale: l’intestino parla al cervello, ed il cervello all’intestino. Un intestino in disordine invia segnali al cervello, proprio come un cervello in disordine invia segnali all’intestino. Inoltre anche le terapie con farmaci chemioterapici, come gli antibiotici, alterano l’equilibrio determinando una disbiosi, che se protratta nel tempo determinerà l’insorgere di una infiammazione sistemica di basso grado.
Un MICROBIOTA in disordine vuol dire dis-omeostasi di tutto l’organismo. Per questo non va mai sottovalutato. Non dimentichiamo che la maggior parte dei batteri che ci abitano sono batteri buoni, che se nutriti da una alimentazione sana, ricca di fibre ad azione prebiotica, determinano un aumento della produzione degli acidi grassi, producono sostanze ad azione antiossidante, innalzano il metabolismo lipidico, contrastano l’infiammazione di basso grado e i meccanismi di insulino-resistenza, e riducono il rischio di infezioni.
Prendersi cura del proprio intestino, avere a cuore questo meta-organo veramente complesso e straordinario quale è il microbiota è il punto di partenza per la prevenzione di patologie croniche e degenerative importanti , e per contribuire consapevolmente al proprio benessere psico-fisico. Non solo ”siamo quello che mangiamo” ma soprattutto “ siamo quello che il MICROBIOTA fa di quello che mangiamo”.