Il viaggio possibile: in Vespa sul Corno grande del Gran Sasso
Finito (o sospeso?) il confinamento, un consiglio per una grande impresa in poco tempo e con poca spesa? Un viaggio in Vespa.
Finito (o sospeso?) il confinamento, un consiglio per una grande impresa in poco tempo e con poca spesa? Un viaggio in Vespa.
(English translation below)
Tema: dove andare in viaggio questa estate? Tenendo conto che… forse ad autunno torneremo ai confinamenti e bisogna approfittarne, che le tasche sono alleggerite dalla crisi, che sia meglio evitare di ricominciare subito con aeroporti, stazioni affollate, ingorghi autostradali, che confinato in città per mesi, i miei occhi, polmoni e nervi hanno bisogno di qualcosa di molto diverso, e che anche l’estate 2020 fu una falsa ripartenza, questa volta il viaggio deve essere qualcosa di memorabile.
Copio dal tema, in realtà un breve video, che feci l’anno scorso per il Festival del Viaggio 2020 , ovvero:
Mezzo di spostamento: Vespa – meno faticosa della biciletta, finalmente all’aria aperta, romantica, una goccia di avventura.
Punto di partenza: Firenze.
Destinazione: Corno grande del Gran Sasso, metri 2.995!
Evocazione, dimensione onirica: è pur sempre una vetta, la cima degli Appennini.
Difficoltà: niente di particolare (ma pur sempre non adatto per fumatori, poveri sfigati).
Distanza prima tappa: meno di 400 chilometri per Campi Imperatore, nove ore di viaggio in Vespa, soste comprese; orario tipo 9.00 partenza e 19 arrivo.
Variazioni: partendo prima c’è il tempo di rapide visite sulla strada a Spoleto o a Rieti, gran bei posti, soste fattibili anche al ritorno con più tempo, volendo con pernottamenti aggiuntivi.
Destinazione seconda tappa: partenza a piedi da Campo Imperatore verso le 7 di mattina, arrivo sulla vetta verso le 11, seguendo la via normale e magari, per l’ultimo tratto, prendendo la cresta a sinistra per passare a fianco del ghiacciaio Calderone, strenuo resistente ai cambiamenti climatici; verso le 11.30 intraprendere la discesa e raggiungere Campo Imperatore per le 14.30.
Ritorno: itinerario dell’andata.
Costi: benzina, un pranzo al sacco, due pranzi in viaggio, due cene e due pernottamenti.
Cose notevoli: la vetta degli Appennini, punto culminante dell’architrave dell’Italia; da essa con fortuna si vede il luccichio del Tirreno e quello del Adriatico; i paesaggi di Campo Imperatore, che ricordano, e non esagero, gli alpeggi distesi della Mongolia; lo striminzito ghiacciaio del Calderone, il più meridionale dell’Europa e l’unico degli Appennini. La soddisfazione di sfiorare i tremila di quota – e quando si torna a casa ci sarà qualcosa da raccontare. Se ne hanno tempo e voglia, visite a L’Aquila, Rieti e Spoleto. Già una sola di queste tappe vale il viaggio.
Grado di fattibilità: tutto molto semplice, almeno da Firenze; da Roma (180 chilometri) ancora di più.
Nota finale: dopo l’annuncio col video per il Festival del Viaggio, sulla vetta del Gran Sasso ci sono andato davvero, in compagnia di un quattordicenne, di una ventenne e di un diciannovenne irlandese (tre alla prime armi con le salite alpine).
Voto globale: nove.
ENGLISH VERSION
Theme: where shall I go on a trip this summer? Taking into account the following: perhaps in autumn we will be back to lockdown and we must take advantage of this window of opportunity; due to the crisis, there is not much money in my pockets; it is better to avoid airports, crowded stations, motorway traffic jams; having been in lockdown in the city for months, my eyes, lungs, nerves need something very different; summer 2020 was also a false restart, so this time the journey must be something really memorable.
I copy from the theme, actually a short video, which I made last year for the 2020 Festival del Viaggio:
Means of travel: Vespa – less tiring than a bicycle, finally outdoors, romantic, a drop of adventure.
Starting point: Florence.
Destination: Corno grande del Gran Sasso, 2,995 meters!
Evocation, dreaming: it is a real peak, the top of the Apennines.
Difficulty: nothing particular (but still not suitable for smokers, poor losers).
First day distance: less than 400 kilometres to Campo Imperatore, nine hours of travel on a Vespa, including stops; possible time of departure 9.00 am, of arrival 7.00 pm.
Variations: starting earlier, there is time for quick visits on the road to Spoleto or Rieti, great beautiful places, feasible stops even on the way back with more time, if desired with additional overnight stays.
Destination second stage: departure on foot from Campo Imperatore around 7 in the morning, arrival on the summit around 11, following the normal route and option, for the last stretch, of taking the ridge on the left to pass alongside the Calderone glacier, strenuous resistant to climate change; at around 11.30 take the descent and reach Campo Imperatore for 2.30 pm.
Return: outward itinerary.
Costs: petrol, a packed lunch, two lunches on the go, two dinners and two nights.
Notable things: the summit of the Apennines, the culminating point of the architrave of Italy; from it, with some luck one can see the glitter of the Tyrrhenian Sea and that of the Adriatic; the landscapes of Campo Imperatore, recall, with no exaggeration, the mountain pastures of Mongolia; the skimpy Calderone glacier, the southernmost in Europe and the only one in the Apennines. Consider also the glory of touching three thousand meters, of altitude – you will have something to tell once back home. If you have time and desire, visit L’Aquila, Rieti or Spoleto. Even just one one of these stops is worth the trip.
Degree of feasibility: all very simple, at least from Florence; from Rome (180 kilometers) even more.
Final note: after the announcement with the video for the Festival del Viaggio, I really went to the top of the Gran Sasso, in the company of a fourteen-year-old boy, a twenty-year-old girl and a nineteen-year-old Irishman (three novices with alpine climbs). Overall rating: nine out of ten.