Oggi vorrei parlarvi di un fumetto scoperto quasi per caso, il quale mi ha colpito profondamente. Si intitola In viaggio con Aristotele, scritto da Emanuele Apostolidis e disegnato dalla giovanissima Elisa Tadiello.

La trama, che ha per protagonista lo stesso Apostolidis, narra la sua ansia per l’ormai imminente nascita della propria figlioletta. Nel frattempo, poiché è anche insegnante, viene incaricato di accompagnare la propria classe in Grecia, la sua terra di origine! Le due ansie si uniscono creando una storia dolcissima ed interessantissima.

Come detto, Apostolidis è di origine greca e questa sua ansia viene combattuta grazie al personaggio di Aristotele, che compare in vari flashback ed aiuta il protagonista ad affrontare la paura di diventare padre come quella di tornare nella terra natia della propria famiglia. E come? Attraverso la cultura classica! Infatti tramite vari richiami alla cultura greca classica, come anche alla Grecia moderna, il protagonista Emanuele prenderà coscienza di sé, delle proprie radici e delle proprie sicurezze. Insomma la cultura in questo contesto diventa una forma di preparazione alle circostanze della vita. Qualcosa che in un fumetto non si era mai visto in questi termini!

La modalità di approccio dell’intero fumetto non è didattico né formale, ma estremamente comico e leggero, permettendo di rendere curiosa ed interessante l’intera cultura classica e suscitando, a mio avviso, la curiosità del lettore.
Lo stesso Aristotele diventa un personaggio strumentale all’intera trama, con lo scopo di rappresentare la cultura classica come mezzo per affrontare la vita.

In un momento del genere questo fumetto prende una posizione controcorrente. C’è una esaltazione della cultura classica, che troppo spesso viene considerata come inattuale ed addirittura inutile. Il grande insegnamento di In viaggio con Aristotele consiste proprio nell’esaltazione di questa cultura, che non solo ha fondato l’Occidente in cui oggi viviamo ma che è ricca di storie ed eventi che sono spaventosamente attuali e moderni. Il fumetto esalta anche l’importanza della valorizzazione delle proprie radici e della propria famiglia attraverso un vero e proprio inno all’amore, che trova il suo culmine nella nascita della figlia del protagonista. E’ anche una vera e propria ode al passato antico, poco considerato e percepito come obsoleto. Un passato che, invece, è ricco di insegnamenti e di consigli per l’avvenire.

Suggerisco vivamente a tutti di leggere questo fumetto perché ha la capacità di commuovere e di lasciare un segno indelebile dentro il lettore. Il segno della cultura e della forza della grecità classica. Il segno universale da cui siamo caratterizzati noi ragazzi occidentali, senza nemmeno saperlo. 

Perché se oggi viviamo in questa maniera e secondo determinati principi, lo dobbiamo soprattutto alla cultura classica greca.

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