L’addio alla ginnastica artistica di Vanessa Ferrari
La 33enne è stata la prima donna italiana a vincere una medaglia individuale nella ginnastica. Il suo libro "Effetto farfalla"
La 33enne è stata la prima donna italiana a vincere una medaglia individuale nella ginnastica. Il suo libro "Effetto farfalla"
Lei è il motivo principale per cui esiste la ginnastica artistica femminile in Italia. Un’autentica pioniera della disciplina nel nostro paese.
Senza di lei, non avremmo mai avuto movimenti e ricambi generazionali nella disciplina, non sarebbero mai cresciuti in modo esponenziale la Brixia di Brescia e il Centro Tecnico Federale di Milano, allargando sempre più le possibilità per le ragazze in tutta Italia di poter farsi largo nelle scuole.
La 33enne, che ha rappresentato l’Italia in quattro Olimpiadi (Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020), ha dichiarato al quotidiano della sua città natale, Bresciaoggi:
“È giunto il momento di dire basta”.
Ferrari ha vinto il titolo mondiale all-around al suo debutto senior ai Campionati del mondo del 2006 ad Aarhus, Danimarca. Ha altre quattro medaglie mondiali: argento al corpo libero nel 2013 e bronzo alle parallele asimmetriche e al corpo libero dal 2006, così come nell’all-around nel 2007.
Alle Olimpiadi, la Ferrari ha fatto la storia per la sua nazione a Tokyo 2020, tenutesi nell’estate del 2021, quando ha conquistato l’argento al corpo libero, la prima medaglia individuale per un’italiana nella ginnastica artistica.
Le sue speranze di una quinta partecipazione alle Olimpiadi sono svanite a fine giugno, quando un infortunio al polpaccio l’ha costretta fuori gioco a meno di un mese dall’inizio dei Giochi di Parigi 2024.
“Avevo già deciso prima di Parigi: quelle Olimpiadi sarebbero state l’ultimo atto della mia carriera agonistica”, ha detto Ferrari. “Volevo che fosse la fine della mia carriera. Mi dispiace che non sia stato così”.
Nel suo libro Effetto farfalla edito da Mondadori (2015), si racconta anima e corpo tra fatiche sudore e lacrime di questo sport che immense gioie, ma anche dolori attraverso gli infortuni a cui ha dovuto subire nel corso degli anni e che fanno parte del rischio di questa disciplina.
Mi auguro che lei diventi un giorno la presidente della Federazione Ginnastica d’Italia.
Se ora abbiamo un movimento spaziale che vince medaglie olimpiche a squadre e in singolo, una fetta di merito lo si deve anche a lei.
Grazie per tutto Vanessa Ferrari.