Cristina, Matteo, Marco, Tina, Antonio, Annalisa, Claudio sono solo alcuni dei nomi dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, protagonisti delle pagine della graphic novel Storie di vittime innocenti, figli di famiglie senza alcun legame con le organizzazioni criminali ma finiti vittime di una furia omicida che non sempre ha trovato giustizia.

Il libro, fuori dal 9 dicembre per Becco Giallo, a cura di Valeria Scafetta, giornalista, cinque libri pubblicati a 40 anni, mette in scena proprio questo aspetto della mafia, la brutalità: 16 racconti di 16 vite spezzate senza motivo, bambini e bambine, adolescenti, ragazzi che avrebbero voluto crescere, diventare adulti e poi anziani, attraversando, come noi, ognuno la propria avvincente esistenza.

E invece no: “La mafia che non uccide donne e bambini è l’ennesima, spregevole, bugia, testimoniata, purtroppo, dalla cieca brutalità con cui sono stati colpiti ragazzini e adolescenti, dal nord al sud del paese – commenta Valeria Scafetta. Grazie alla memoria di genitori, fratelli, amici, associazioni a loro dedicate, si snoda una narrazione che affida agli studenti di oggi, primi destinatari del testo, l’impegno affinché non vengano mai dimenticati coetanei che avrebbero voluto crescere, studiare, amare“.

La regione Veneto e il progetto
sulle vittime innocenti delle mafie

Il libro è il traguardo del percorso nato come strumento didattico-educativo nell’ambito del progetto denominato “Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, finanziato dalla Regione del Veneto: “Volevamo mantenere sempre alta l’attenzione – commenta Giulia Migneco, co-autrice – imprimere nel tessuto socioculturale italiano una traccia da leggere e condividere, necessaria per mantenere sempre alta l’attenzione riguardo ai segnali di possibili infiltrazioni mafiose nelle zone storicamente, erroneamente, considerate non colpite dal fenomeno“.

Pagine come cazzotti in pancia che però fanno bene, come ogni volta fa bene quel dolore che ci aiuta a trovare la forza per denunciare o impegnarsi per i diritti di tutti e tutte. Una graphic novel, voluta da Avviso Pubblico, con le illustrazioni di Dorilys Giacchetto e Elleny, con la missione di mettere l’arte al servizio dell’educazione alla legalità: “Bisogna sempre, come sosteneva il giudice Borsellino, parlare della mafia con qualsiasi mezzo di comunicazione – ribadisce il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia – perché parlarne, in una società che si definisce civile e sostiene la legalità, significa non dimenticare le vittime e sensibilizzare le comunità su un fenomeno che non è circoscritto, ma è una minaccia latente a ogni latitudine. Ecco l’importanza di promuovere progetti come questo, realizzato da Avviso Pubblico, con cui c’è una fattiva collaborazione su queste tematiche, perché dobbiamo creare una rete più forte di cittadini per bene e vincere la cultura dell’omertà”.

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