Gabriella Ambrosio ci accompagna in una riflessione sulla scrittura, definendola come uno strumento essenziale per comprendere e trasformare la realtà. Citando Kafka, sottolinea l’importanza di una scrittura che scuote il lettore e lo costringa a riflettere.

Nel suo blog Branchie, nato all’interno del progetto ReWriters, Ambrosio affronta il tema della resilienza e dell’ostinazione di continuare a respirare anche nei momenti bui della storia. La scrittura diventa quindi uno strumento di lotta e protesta, una via per cercare di cambiare il mondo.

La scrittura come potente mezzo di azione sociale

Attraverso le storie di figure come Gioele Lavalle, che ha compiuto una transizione di genere fondando l’associazione Gender X, e il fotoreporter bangladese Shahidul Alam, torturato per aver documentato la violazione dei diritti umani, Ambrosio evidenzia come la scrittura possa essere un potente mezzo di azione sociale. Anche lo scrittore Colum MacCann, fondatore dell’organizzazione Narrative 4, utilizza la scrittura per promuovere empatia e comprensione tra persone di estrazioni sociali diverse. La scrittura, secondo Ambrosio, deve essere rischiosa, capace di grattare nelle ferite e riscriverle, contribuendo alla creazione di un mondo migliore.

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