Coraggio dichiarato, tessuto, indossato: è questo il claim con cui si presentano al mondo le sneakers di pelle con inserti in tatreez (il ricamo tradizionale palestinese), primo manufatto di Resolute RGL, nuovo brand etico di moda. Un’avventura iniziata sei anni fa sulle colline di Hebron, la regione della Palestina più tormentata dalla violenza dei coloni israeliani. Già pronto il progetto di una collezione di abiti.

“Coraggio dichiarato, tessuto, indossato”

Il lancio del marchio avverrà a Parigi, nel corso della Settimana della Moda, con un evento nel Centro Culturale Irlandese, per l’ospitalità e il supporto di Art for Human Rights, la creatura fondata più di vent’anni fa dall’avvocato e attivista irlandese Bill Shipsey, che connette gli artisti di tutto il mondo alla causa dei diritti umani.

Una storia che inizia negli anni Novanta

La storia delle ricamatrici di Hebron inizia molto prima di sei anni fa, cioè molto prima che si possa sognare un palcoscenico globale. Inizia quando, negli anni Novanta, le donne di un piccolo villaggio sulle colline a sud di Hebron, At-Tuwani, fondano una cooperativa: il loro villaggio si sta spopolando sotto i colpi dell’occupazione – espropri, demolizioni, proibizioni, i loro figli non hanno più una scuola dove studiare e i loro uomini perdono una dopo l’altra tutte le possibilità di lavoro  – perciò decidono di unire le loro forze e le loro economie per promuovere un piccolo sviluppo locale e contemporaneamente preservare una loro antichissima tradizione.

At-Tuwani, case nelle grotte

E ci riescono, a furia di tanti piccoli passi. A volte anche passi importanti, come la costruzione collettiva di una scuola nel villaggio. 

È grazie a loro che ha potuto studiare Basel Adra,
il regista del premiatissimo “No Other Land”

È in questa scuola che potrà studiare Basel Adra, oggi giornalista, attivista e regista, il cui documentario No Other Land, scritto e diretto insieme all’amico israeliano Yuval Abraham, è in gara – proprio nei giorni del lancio di Resolute RGL – per gli Oscar a Los Angeles, con una nomination come miglior film documentario.

Basel Adra (courtesy of Nick Jacob)

Sei anni fa è proprio Basel a cominciare a rendere più esplicita la connessione fra la tradizione del ricamo tatreez e la lotta pacifica contro l’occupazione. E, in seguito, a sognare insieme ad altri di creare uno sviluppo economico maggiormente significativo per la comunità.

Il tatreez, già Patrimonio Culturale dell’Umanità secondo l’Unesco, nasce nell’11esimo secolo: disegni di uccelli, piante, fiori, leggende locali, simboli ricamati con la tecnica del punto croce, che raccontano la storia e l’identità di un popolo. Oggi, quando l’occupazione impedisce di esporre bandiere palestinesi, indossare gli abiti con ricami tradizionali diventa il simbolo della protesta, un sostituto dello sventolare la propria bandiera.

C’è un’esplicita connessione fra il proteggere la propria tradizione e portare avanti una lotta pacifica contro l’occupazione

Nicholas Jacob è uno dei fondatori di “Resolute RGL”, insieme a Basel Adra e a sua madre, la ricamatrice Kefha Adra, ad Avner Gvaryahu, ebreo israeliano militante in “Breaking the silence”, a Maria Chacour, attivista palestinese di Haifa, e a Joseph Levin, imprenditore ebreo americano-israeliano. 

Nick ha conosciuto Joseph Levin militando nella stessa organizzazione, “Humanity Crew”. È un attivista sociale ma anche un produttore di documentari oltre che attore. Suo padre è di Haifa, sua madre di Pavia, ha vissuto molti anni negli Stati Uniti. Ora Nick è a Hebron, e la nostra conversazione telefonica viene interrotta due volte dal suono di esplosioni nelle vicinanze.

Kefha e Basel Adra (courtesy of Nick Jacob)

È lui che mi aiuta a ricostruire tutta questa storia. Lui che mi racconta di come non solo Basel, ma anche tutti i suoi fratelli e cugini siano riusciti a studiare grazie alla scuola costruita dalla cooperativa delle ricamatrici. E come la madre, Kefha Adra, sia diventata nel tempo l’anima e il cuore della cooperativa. 

Chiedo a Nick come funziona la filiera di produzione delle sneakers:

Con queste condizioni quotidiane così instabili” mi spiega, “non riusciamo a produrre l’intera scarpa qui. Abbiamo per ora individuato degli artigiani in Portogallo che lavorano in maniera equa e solidale. A loro portiamo la tela ricamata e lì si assembla la sneaker. Ma naturalmente il nostro sogno è di portare tutta la produzione a Hebron.”

Anche la cooperativa palestinese lavora in maniera in maniera equa e solidale: “Le ricamatrici di At-Tuwani sono pagate 10 volte più della tariffa riconosciuta e possiedono attualmente il 9% di ‘Resolute RGL’, quindi sono beneficiarie anche di eventuali profitti.”

I due primi modelli di sneaker del brand (courtesy of Nick Jacob)

Bellezza e sviluppo nel segno della propria identità, per una lotta pacifica

Avete creato due modelli di scarpa e avete in progetto abbigliamento con ricami tatreez. Come continuerete?

La mission di  ‘Resolute RGL’ è quella di portare all’attenzione del mondo piccole comunità locali” dice Nick, “rendendo globali, grazie al commercio elettronico, le loro lavorazioni tradizionali, e promuovendo di conseguenza lo sviluppo economico locale.” 

E mi racconta come la Palestina e il tatreez siano solo l’inizio dell’attività creativa ed etica del brand di moda “Resolute RGL”: i soci fondatori stanno già lavorando per individuare situazioni simili nel mondo da cui far partire bellezza e sviluppo, nel segno della propria identità, per un lotta pacifica.

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