Dal 13 al 17 Novembre in scena al Cometa Off di Roma Cyrano, adattamento e regia di Matteo Fasanella, con Matteo Fasanella, Virna Zorzan, Alessio Giusto, Lorenzo Martinelli e Nicolò Berti. Ne parliamo con Virna Zorzan, alias Rossana.

Cyrano: una storia immortale, perché raccontarla ancora oggi?
Al cuore delle progetto c’è l’esigenza, personale e collettiva, di volerla raccontare, innanzitutto, prendendoci tutte le responsabilità del caso. Il testo del Cyrano è un vero e proprio classico e in quanto tale “non ha mai finito di dire quel che ha da dire”, per usare le parole di Italo Calvino. Anche noi vogliamo dire cosa “non ha finito di dirci” e speriamo di suscitare anche in altri la stessa passione per il testo che è presente in noi da sempre. È un privilegio mettersi a disposizione di una storia così immensa e al servizio di personaggi così straordinari. In realtà, in passato, è accaduto che qualcuno venisse a dirmi che conosceva la storia solo per sommi capi e che la ascoltava per la prima vera volta grazie a noi. Questa è una cosa che mi ha sempre commossa e riempita di orgoglio allo stesso tempo. Il nostro Cyrano de Bergerac andrà in scena dal 13 al 17 novembre al Teatro Cometa Off di Roma.

Quale aspetto l’adattamento attuale mette in maggiore evidenza?
Innanzi tutto ci tengo a dire che nell’adattamento è stato scelto di mantenere l’uso del verso. Il linguaggio di questa storia, con i suoi versi e le sue rime, è una sorta di personaggio che si aggiunge agli altri da noi interpretati e che ci accompagna, ci sostiene in questo racconto. Nello specifico, si tratta di un adattamento a cinque personaggi che prevede certamente una riduzione, ma resta molto fedele all’originale. Credo che l’aspetto maggiormente evidenziato sia l’intento di mostrare i protagonisti per ciò che li rende vulnerabili, oltre che per gli elementi più riconoscibili e noti. Questo vale anche per lo stesso Cyrano, che resta indomito e fiero, ma lascia vedere anche la sua fragilità e qualcosa in più del suo mondo interiore.

Lei che Rossana è?
Sono stata guidata dal regista nella costruzione di una Rossana contraddistinta da una grande forza interiore: è questa l’essenza della sua bellezza ed è anche la sua arma di seduzione, in un certo senso. Questa forza la rende inevitabilmente tutt’altro che accessoria o stereotipata come figura. Sono stata fortunata, perché ho avuto tempo per potermi preparare lavorando in questa direzione e sono stata messa nella condizioni migliori da tutti i miei colleghi nel corso delle prove. Personalmente, spero di essere una Rossana capace di trasmettere tutta la potenza di questa storia.

La vostra compagnia è stata definita “una fucina di giovani talenti”. Ci racconti come funzionate.
La DarkSide LabTheatre Company si è formalmente costituita nel settembre del 2022. La compagnia è nata per soddisfare esigenze profonde e anche pratiche: in qualche modo ognuno di noi, per motivi diversi, aveva bisogno di appartenere a qualcosa di importante e in questo progetto abbiamo tutti identificato quello che cercavamo. Il gruppo è stato riunito da Matteo Fasanella, attore, regista e oggi direttore artistico della DarkSide che, nel corso degli anni, aveva individuato alcuni attori e collaboratori: quando ci ha proposto di diventare compagnia, abbiamo accettato con grande gioia. La nostra modalità operativa è quella di lavorare partendo da testi che ci consentano di esprimere la visione in cui ci riconosciamo, con un interesse rivolto soprattutto ai lati oscuri, i non detti, il mistero.

Con il nostro lavoro vogliamo indagare ciò che contiene una verità profonda e nascosta, con uno sguardo accogliente, mai elitario verso il pubblico. Siamo mossi da grande ambizione di crescita, abbiamo in repertorio cinque produzioni e quest’anno abbiamo portato in scena per la prima volta una drammaturgia completamente originale, scritta da Matteo Fasanella e Lorenzo Martinelli, ottenendo risultati che ci hanno resi molto fieri. Periodicamente organizziamo anche del laboratori per attori e in generale è possibile conoscerci meglio e seguire noi e i nostri progetti attraverso il sito https://darksidelabtheatrecompany.it/ e le nostre pagine Instagram e Facebook.

Avete ricevuto un successo di pubblico raro: secondo lei quali aspetti hanno maggiormente toccato il cuore delle persone per giustificare questo meritato riconoscimento?
Francamente, spero che il gradimento che è stato manifestato nei confronti del nostro lavoro sia motivato dal fatto che le persone hanno riconosciuto la purezza di intenti e l’onestà che ci animano. Credo di parlare anche a nome dei miei colleghi della DarkSide dicendo che tutto ciò che presentiamo al pubblico e mettiamo in scena, saremmo felici noi per primi di andarlo a vedere a teatro. Può sembrare una frase scontata, un concetto banale, ma posso assicurarvi che non lo è.

E non ci dimentichiamo mai di questo rispetto nei confronti di chi ci sostiene e viene a vedere i nostri progetti in nessuna fase del nostro lavoro. Perché in questo modo rispettiamo noi stessi prima di tutto, proponendo sempre una qualità che deve soddisfarci e convincerci fino in fondo. Siamo determinati a continuare in questa direzione e non abbiamo intenzione di rinunciare a questa integrità in cui oggi ci identifichiamo

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