Nadia Perciabosco, attrice, doppiatrice, insegnante, attualmente impegnata nella turné italiana di My Fair Lady in scena a Bolzano il 12 Dicembre e a Napoli, Teatro Augusteo a Marzo, dopo la gloriosa piazza del Sistina a Roma.

Parlaci della attuale riscrittura di My Fair Lady…
Questa edizione italiana è stata brillantemente curata da Vincenzo Incenzo, sia per la prosa che per i testi delle canzoni, apportando anche qualche piccola novità. Abbiamo dovuto rispettare fedelmente il testo, senza apportare alcuna modifica. Incenzo, infatti, si è accostato a questo lavoro con lo scopo di rimanere il più fedele possibile alle sonorità inglesi ed è assolutamente riuscito nell’intento. La scenografia essenziale e un ensemble tutto composto da giovani interpreti, sono altri elementi che portano una ventata di freschezza a questo grande classico del musical internazionale.

Nadia Perciabosco, l’esperienza teatrale

Tu che vieni da una lunga e variata esperienza teatrale sul territorio che differenze
riscontri nel lavorare con una regia straniera?
Abbiamo lavorato molto duramente, sotto la guida del regista A.J. Weissbard, del coordinatore musicale Enzo Campagnoli e del coreografo Gianni Santucci: ognuno di loro ha preteso e ottenuto il massimo da ciascuno di noi, nel proprio ambito. Le canzoni sono interamente eseguite dal vivo, nessuna base vocale registrata, quindi una sfida tutte le sere, soprattutto per i protagonisti, una strepitosa Serena Autieri nel ruolo di Eliza e un sorprendente e istrionico Ivan Castiglione in quello di Higgins.

Ma grandissimi e insostituibili anche Manlio Dovì, Luca Bacci, Clara Galante, Gianfranco Phino e la mitica Fioretta Mari. Straordinari tutti i componenti dell’ensemble, i miei compagni di avventura: Daniele Derogatis, Roxy Colace, Pietro Rebora, Sofia Caselli, Sofia Marmorini, Pamela Giannini, Irene Cedroni, Mirko Basile, Marco Di Nunno, Francesco Boschiazzo, Michele Enrico Montesano, Anna Gargiulo, Vincenza Brini, Cristina Da Villanova, Giangi Surra, Ciali Sposato e Alessandro Scavello: davvero un grande valore aggiunto, umano ed artistico!

Perciabosco, sei parte anche del cast dei Florio, i leoni di Sicilia, attualmente su Disney Channel, raccontaci l’esperienza.
Anche l’esperienza sul set di “Leoni di Sicilia” è stata immersiva e totalizzante! Nella serie sono Luisa, la governante di casa Florio che seguirà la famiglia per 30 anni, fino alla fine dei suoi giorni. Questo ha comportato lunghe sessioni di trucco per l’invecchiamento, fino a 7 ore, con un risultato incredibile. E questo mi ha aiutata tantissimo anche per le movenze del personaggio e l’atteggiamento, per cui sul set spesso neanche mi riconoscevano. Devo dire che tutto questo è stato anche molto divertente e mi ha permesso di conoscere e lavorare con grandi professionisti e persone fantastiche.

Il doppiaggio, l’insegnamento. Migliorarsi per crescere

Hai anche una grande professionalità nel campo del doppiaggio: quali soddisfazioni
ti sta portando e come affronti i grandi nomi che ti trovi a veicolare?

Per quanto riguarda il doppiaggio, in realtà io affronto tutto nello stesso modo, sia che mi trovi a lavorare su un personaggio più grosso che su uno più piccolo, ma questo lo faccio in ogni ambito del mio lavoro, anche sul palco o sul set, cerco di portare le mie competenze, la mia professionalità e umanità in qualsiasi luogo, piccolo o grande che sia, non so, non riesco a fare distinzioni, non saprei lavorare diversamente: io sono questa e lo sono sempre, ovunque e comunque.

Last but not least, Nadia Perciabosco è anche insegnante, che consigli dai ai tuoi studenti che vogliono coraggiosamente calcare le scene?
L’insegnamento è forse la ciliegina sulla torta della mia vita, perché mi costringe a migliorare e a crescere sempre. Avere a che fare con i giovani e con i loro sogni e speranze, è una grande responsabilità, per cui devo sempre cercare la maniera giusta per stimolarli, correggerli quando serve e fargli fare un salto in avanti. Quello che consiglio sempre è di non smettere di cercare, di affinarsi, di migliorare e di lavorare su se tessi costantemente, parallelamente li incoraggio a non mollare mai di fronte alle difficoltà, insomma, cerco di allenarli a quello che questo percorso comporta, nel bene e nel male e a farli vincere nel futuro.

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