Un aiuto per neofiti, un vademecum essenziale per la pratica medica quotidiana. Guida facile all’intelligenza artificiale in medicina di Alberto E. Tozzi e Diana Ferro (Il Pensiero Scientifico editore), arriva in libreria e parla a tuttə coloro che hanno voglia di comprendere l’importanza che riveste l’Intelligenza artificiale nella pratica quotidiana di medici e pazienti. Un lavoro eccellente ricco di spunti e riflessioni, che si muove sul piano divulgativo senza mai scadere nella banalizzazione. Con quella semplicità e chiarezza che invece è dovuta a un argomento complesso, tecnologico ma indubbiamente affascinante e da cui non si potrà più prescindere.

Un tema che nelle sue 185 pagine viene maneggiato con sapienza e attenzione, viste anche le implicazioni etiche, e dal quale la medicina e i professionisti della salute non potranno più sottrarsi, nonostante le comprensibili resistenze da parte di coloro che temono possa venir meno il ruolo centrale umano del professionista sanitario.

Intelligenza artificiale, un manuale agile ricco di studi scientifici

Gli autori sono riusciti a realizzare una pubblicazione scientifica lontana da qualsivoglia formalismo e autoreferenzialità, capace tuttavia di rispettare – senza pedanteria – il rigore e il metodo propri della scienza e della medicina. Un manuale agile che, nella sua impostazione di facile consultazione è ricca anche di studi scientifici da approfondire e facilmente consultabili tramite QR code.

Uno strumento tascabile per chi è solo curioso, scettico o incerto riguardo il futuro dell’AI in medicina o per chi crede che sia uno strumento indispensabile per il progresso della cura. Un libro che nasce dalla convinzione che l’intelligenza artificiale diventerà una fedele alleata di chiunque si dedichi alla cura del paziente, con l’ambizione in questo caso riuscita di raccontare le ambizioni più alte e le cose che già oggi si possono fare con questo strumento. Una lettura utile per capire come l’uso della AI possa far raggiungere più efficacemente una migliore qualità delle cure, a patto però che chi la utilizza sia disposto a lavorare insieme a chi si occupa dello sviluppo tecnico dell’intelligenza artificiale.

Mettere al centro persona

Al centro della trattazione tutto quello che di meglio può aiutare a fare l’AI, senza mai dimenticare – come filo sotteso e conduttrice discreta – l’etica, nell’accezione che nessun strumento è di per sé un male, ma è l’uso che se ne può fare a determinarne la differenza.Una lettura che consente di cogliere gli aspetti più generali dell’Ai e di avere una cognizione degli elementi di base di qualcosa che comunque ormai si utilizza costantemente.

Una guida che ben evidenzia, oltre la pratica, perché l’intelligenza artificiale per poter funzionare debba partire dalle persone, siano essi professionisti della salute o pazienti. E chissà che l’AI a breve non diventi strumento fondamentale per ritrovare un’umanizzazione della cura, un accesso più ugualitario anche per chi ora ha difficoltà a fruirne per una medicina critica, personalizzata, empatica, basata sui dati. Ma capace di mettere al centro la persona ricordando sempre che è la combinazione tra l’esperienza umana e l’intelligenza artificiale che permette di raggiungere una intelligenza aumentata.

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