Negli ultimi decenni la scienza moderna ha esaminato livelli sempre più profondi del funzionamento della natura, da quello molecolare a quello nucleare e subnucleare, per culminare nella scoperta di teorie di campo completamente unificate, basate su un nuova unità fondamentale, la superstringa

Immaginiamo le stringhe come sottilissimi filamenti in continua vibrazione ed a ogni vibrazione corrisponde una particella.

Queste nuove scoperte, sostenute da rigorosi procedimenti matematici, ci dicono che alla base di tutta la diversità e del cambiamento presenti a livello superficiale, e che sperimentiamo nella vita quotidiana, vi è un campo immutabile, universale, d’intelligenza ed energia concentrate che rispetta un ordine. Questo ordine si esprime nel campo quantico o campo unificato.

Questo campo, interagendo unicamente con se stesso, genera dinamicamente l’intero cosmo, compresi noi stessi. La manifestazione energetica di ciascun individuo interagisce quindi con quella degli altri, ed è proprio in questo senso che va intesa l’Unificazione.

Siamo tutti collegati al nostro
albero genealogico

Pur mantenendo la nostra unicità in quanto esseri umani, siamo in realtà tutti collegati al nostro albero genealogico e facciamo parte di un qualcosa di più grande e riconducibile all’Uno.

“Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia”.

Giordano Bruno

Il pensiero è una forma di energia che tesse il campo quantico ed interagisce con esso, nel microcosmo umano esso è responsabile del movimento di emozioni e sentimenti.

Tutta la realtà si traduce quindi in vibrazioni. I pensieri emanano una forza energetica capace di agire sul quotidiano e di innestarsi nella realtà. I pensieri condizionano il nostro sentire, l’umore, le azioni che siamo disposti a compiere.

Se eliminassimo tutto ciò che è materia densa rimarrebbe solo energia.

Il concetto junghiano di inconscio collettivo si fonde nella visione generale del campo unificato. Un contenitore psichico universale: un inconscio che è comune a quello di tutti gli altri esseri umani.

Esso contiene gli archetipi, cioè le forme o i simboli che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture.

L’inconscio genealogico

Andando dal generale al particolare possiamo affermare che non esiste un solo inconscio, ma inconsci più grandi di cui facciamo parte e che ci influenzano in quello che siamo e nelle scelte che facciamo.

Tra questi emerge l‘inconscio familiare che è dato dalla somma delle emozioni che hanno provato e depositato, le persone della nostra famiglia che sono state prima di noi

Emozioni negative destabilizzano l’inconscio familiare e sta a noi trovare il bandolo della matassa e rimettere in equilibrio le parti disarmoniche. A questo punto possiamo parlare di inconscio genealogico.

L’albero genealogico psico-emozionale ci permette di individuare da dove ha origine il nostro problema. Possiamo parlare quindi di trasmissione psichica inconscia tra le generazioni. 

Traumi, segreti, aborti, conflitti vissuti in modo drammatico e senza alcuna elaborazione, condizionano, per trasmissione inconscia le generazioni, i discendenti che possono diventare portatori di disturbi e malattie, nonché di comportamenti inspiegabili.

L’inconscio familiare costituto dal clan dei nostri antenati interagisce con l’inconscio personale.

Il clan agisce come un organismo, un sistema. Ogni modifica in una parte retroagisce anche sulle altre. 

Quando uno dei suoi membri sperimenta un cambiamento, è tutto l’insieme a reagire, in modo positivo o negativo. 

L’albero genealogico è innanzitutto un sistema di ripetizioni.

Ci sono due campi di energia che interagiscono fra loro: l’individuo e il suo albero genealogico. Due influenze reciproche e opposte per cui Il tentativo di realizzare il futuro con qualcosa di nuovo si combina con il tentativo di ripetere il passato (energia dell’albero).

Queste idee nascono negli anni ’70 del secolo scorso, dagli studi della psicanalista francese Anne Anceline Schützenberger, allieva di Jacob Levi Moreno, l’inventore dello Psicodramma, che ritroviamo nel volume La sindrome degli Antenati

Psicogenealogia e miasmi 

I miasmi omeopatici di cui scrive Hahnemann nel trattato sulle malattie croniche rientrano appunto in questa trasmissione transgenerazionale. I miasmi sono infatti lo specchio di un percorso intergenerazionale.

In una visione orientale nel miasma si perpetuano anche gli influssi karmici che ostacolano la libera espressione del dharma, ovvero del proprio talento individuale, rendendo l’essere umano schiavo di malattie e squilibri che altro non sono se non “conflitti esistenziali nella relazione con la propria coscienza”.

Questo conflitto determina lo squilibrio miasmatico e la malattia, e può trovare la sua matrice nell’albero familiare. Essi sono trasmissibili da una generazione all’altra, e caratterizzano in profondità la forza vitale della persona, determinandone la sua individualità fenotipica psico-spirituale.

In questa visione, il miasma è una condizione dell’organismo che lo predispone alle malattie: è la causa delle malattie. I miasmi sono forze patogenetiche facenti parte della catena familiare.

La patologia acuta visibile è solo la punta esterna di un iceberg, in quanto esistono eventi anteriori, rispetto alla manifestazione acuta, che non si collocano soltanto nell’organo colpito, perché tutti gli organi sono interdipendenti, esattamente come tutti concorrono all’economia del corpo.

Gli stati  morbosi o predisposizioni ad ammalarsi che Hahnemann chiama miasmi, sono la psora, la sicosi, la lue (terminologia desueta per cui possiamo anche chiamarli miasma 1-2-3).

La psora 

Esprime a livello fisico tutto ciò che è in difetto, ipo: ipoplasia, ipotrofia ecc. È il miasma del difetto, ovvero dell’ipofunzione. A livello fisico può manifestarsi con una eruzione cutanea piana, prurito, eczema, psoriasi ecc. A livello mentale si caratterizza per la timidezza, insicurezza, ansia, paura, debolezza

La sicosi

Esprime a livello fisico tutto ciò che è in eccesso, iperiperplasia, ipertrofia ecc. È il miasma dell’eccesso, ovvero della iperfunzione. Sul corpo si manifesta con verruche, polipi, noduli, cisti, fibromi, condilomi ecc. A livello mentale si caratterizza per l’ambizione, eccesso di audacia, impazienza, inquietudine, autoritarietà, dittatorialità.

Lue o syphilis

Esprime a livello fisico tutto ciò che è distruzione, disdisplasia, distrofia ecc. È il miasma della disfunzione, ovvero della distruzione. Nel corpo si manifesta con ulcera, erosione, necrosi ecc. A livello mentale si caratterizza per aggressività, violenza, rabbiosità, litigiosità, irrequietezza, vendicatività.

L’intreccio miasmatico determina le varie sfumature di ciascuna malattia. I miasmi non sono fissi, ma si evolvono e si modificano in senso peggiorativo con condotte di vita errate o con terapie soppressive.

Miasmi e Psicogenealogia: l’evocazione di elementi familiari di esclusione rafforza la Psora. L’evocazione di elementi familiari di sostituzione alimenta la Sicosi. L’evocazione di elementi familiari di conflitto vittima/carnefice fa deviare verso il miasma luetico.

La verità rende liberi: quando si conoscono le proprie radici, il carico miasmatico si alleggerisce e si ristabilisce l’ordine. Se osserviamo l’universo vediamo che al primo posto regna l’ordine. Nel microcosmo generazionale familiare altrettanto è necessario l’ordine e se questo è stato disatteso occorre ristabilirlo.

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