Long Covid: cos’è e come contrastare quel persistente strascico di sintomi
Alcuni studi confermano che chi ha contratto il Covid, anche in forma moderata o lieve, può soffrire a lungo di sintomi variabili e spossanti. Ma come combatterli?
Alcuni studi confermano che chi ha contratto il Covid, anche in forma moderata o lieve, può soffrire a lungo di sintomi variabili e spossanti. Ma come combatterli?
Secondo vari studi internazionali, molte persone, pur non essendo state ricoverate per infezione da SarsCoV2 grave, soffrono di una patologia denominata comunamente long Covid o in termini medici PASC (post acute sequelae of SARSCoV2), cioè per un lungo periodo che va dai tre mesi e oltre i sei mesi dopo la negativizzazione hanno un corteo sintomatologico vario di sintomi che va dai disturbi comuni come la stanchezza cronica caratterizzato da annebbiamento cerebrale e affaticamento persistenti che influenzano la qualità della vita.
I dieci sintomi più comuni sono dolore muscolare, affaticamento, rallentamento fisico, ridotta qualità del sonno, dolore o gonfiore alle articolazioni, debolezza degli arti, mancanza di respiro, perdita di memoria a breve termine e rallentamento del pensiero.
Tuttavia, alcuni sviluppano sintomi prolungati. L’analisi dei dati ha mostrato che i disturbi neuro-psichiatrici più frequenti riportati dai pazienti sono state depressione e ansia (42%) e malattie autoimmuni (16%).
Le principali manifestazioni neurologiche consistevano in “annebbiamento cerebrale” (81%), mal di testa (68%), intorpidimento e formicolio (60%), disgeusia (59%), anosmia (55%), mialgie (55%).
I pazienti che sono stati contagiati da Sars-CoV-2 hanno avuto prestazioni peggiori nei compiti cognitivi dell’attenzione e della memoria di lavoro rispetto a una popolazione statunitense di pari livello demografico.
Tutto ciò porta a considerare la massima attenzione e cura a tutti quei pazienti, asintomatici o non, che sono stati positivi al Covid e che, avendo avuto almeno uno dei sintomi prescritti, non sono mai stati curati.
In ambito terapeutico si è visto che le terapie cortisoniche non hanno alleviato tali sintomi, anzi li hanno peggiorati ed è per questo che si consiglia un approccio terapeutico fondato su terapie naturali tra le quali le più consolidate sono state l’utilizzo della vit. C a alte dosi, lo Zinco e la curcuma a basse dosi.
Ce lo spiega con estrema semplicità in questa video intervista Giovanni Francesco Di Paolo
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Grazie sempre per queste interessanti ed utili informazioni