Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero, una ben organizzata Milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi, non potrà essere violato”. Questo è ciò che recita il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America. Ma questa legge porta ad un unico risultato: far continuare le stragi d’armi da fuoco. E l’ennesima conferma è arrivata dall’ultima sparatoria avvenuta negli Usa, più precisamente nello Stato del Maine.

La strage è avvenuta a Lewiston, la seconda città più popolosa del Maine. Robert Card, un ex militare di 40 anni, ha imbracciato il suo fucile ed ha aperto il fuoco in diverse zone della città, compiendo l’ennesimo massacro. Le persone rimaste uccise sono 22, mentre i feriti si aggirano attorno ai 60; ma questi numeri potrebbero aumentare col passare del tempo.

La caccia all’uomo è iniziata. Robert Card è ufficialmente un fuggitivo. Le autorità americane hanno ordinato di restare in casa ai residenti, perché l’aggressore è “pericoloso ed armato”. E dopo il ristorante, il bar e la sala da bowling dove ha compiuto la sua strage, potrebbe colpire ancora. Ora stanno emergendo dettagli su Card: l’ex militare avrebbe perso il suo lavoro a causa di problemi mentali.

Questa ennesima sparatoria deve puntare nuovamente le luci sulla questione del possesso e dell’uso delle armi da fuoco da parte dei cittadini negli Stati Uniti. Anche se ci sono stati vari tentativi di modificare le leggi sulle armi, questi sono stati fermati dalle lobby delle armi e dalla destra repubblicana. Nonostante il presidente Biden abbia firmato una legge contro le armi, prevedendo dei finanziamenti agli Stati che si impegneranno a ridurre l’uso di armi da parte di persone considerate pericolose per se stesse e per gli altri, tutto ciò ancora non basta.

Si vuole davvero rimanere fermi ad un emendamento approvato nel lontano 1789?

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