Mia e Il Leone Bianco racconta la piaga della caccia legale ai leoni.

Mia e Il Leone fu il film francese di maggiore incasso del 2019, diretto da Gilles de Maistre, giornalista, attore e regista, conosciuto per Il Lupo e Il Leone, Il Primo Respiro, Il futuro siamo noi e molto altro. 

Il film, sceneggiato da Prune de Maistre e William Davies, si ispira, in parte, ad un viaggio di Prune de Maistre, moglie del regista, in Sudafrica.

Le riprese furono supervisionate dallo zoologo Kevin Richardson, che ha monitorato le interazioni tra gli attori e i leoni, in particolare quelle tra Daniah De Villers –  la promettente interprete di Mia Owen e famosa anche per Dating Game Killer, Desert Rose e Kompleks  – e il leone Charlie, che sono tutte vere e sono state girate nel corso di tre anni, seguendo la crescita sia dell’attrice che del piccolo leone bianco.

Mia raggiunge il Sudafrica con la famiglia, terra di origine di suo padre John Owen – a cui presta il volto Langley Kirkwood e celebre anche per Warrior, The Mauritanian e One Piece – insieme alla madre Alice – la brava attrice francese Melanie Laurent, conosciuta per Bastardi senza gloria, Oxygen, Il ballo delle pazze, Little America – e al fratello maggiore Mick – Ryan Mac Lennan, che esordì proprio in questo film e rese assai bene i problemi psicologici del suo personaggio.

All’inizio la ragazzina, appena undicenne, non sopporta la natura selvaggia di quei luoghi, anche per via del complicato rapporto con Mick, da sempre affetto da violenti attacchi d’ansia.

Sarà proprio Mick, grande amante degli animali, a spingerla a legare con Charlie, primo leone bianco della zona da decenni e per questo assai raro.

Mia e Charlie finiscono per avere un rapporto simbiotico, il famoso imprinting, che impedisce al felino di vedere la sua piccola umana come un nemico, anzi, al contrario, la vede come una mamma, cosa assai comune in molti animali, umanità compresa.

Mia e Mick credono che il padre si occupi di salvare e recuperare dei leoni, per poi venderli a delle riserve, quando poi Mia scoprirà che l’uomo, suo malgrado peraltro, è spesso costretto a venderli a chi li uccide nei recinti, in maniera assolutamente legale, per entrambi sarà un colpo durissimo.

Mia, che non vuole assolutamente lasciare Charlie mentre il padre e la madre lo considerano un pericolo, scappa con l’animale per portarlo nella riserva naturale di Timbavati, dove l’ormai adulto felino sarà al sicuro dai bracconieri che minacciano la vita di molti animali.

I temi principali della pellicola di Maistre sono diversi e assai attuali.

Mick, il fratello maggiore di Mia, non sembra tale perché uno shock violento gli ha causato gli attacchi d’ansia e lo shock è legato proprio agli animali.

Da neonato, quando era un bambino vivace e allegro, assistette all’uccisione in cattività dei poveri leoni, insieme alla madre Alice, che ignara di questa pratica barbara, scappò sconvolta insieme al figlio, separandosi dal marito John.

L’uomo riuscì a farsi perdonare, promettendo di non fare più affari con gente del genere e finendo, dopo 10 anni di vita felice a Londra, a riportare la famiglia in Sudafrica.

Qui, a causa dei debiti, è costretto ad infrangere la promessa, vendendo gli animali a chi li usa come trofei e non come esseri viventi.

Sarà il viaggio folle e avventuroso di Mia ad aprire gli occhi a John, il quale era convinto di non poter fare nulla per cambiare le cose…

Purtroppo la pratica di uccidere gli animali, in cattività o meno, è ancora frequente in molte zone del mondo e come abbiamo detto è assolutamente legale.

È un business redditizio, difficile da fermare, che sta portando alla quasi estinzione dei leoni liberi, che, da 200 mila esemplari sono passati a meno di 20 mila, ne parla anche il sito del WWF che ha lanciato, nel maggio 2021, una campagna per la salvaguardia del felino più maestoso, considerato da sempre il re della Foresta.

Potete vedere Mia e Il Leone Bianco su RaiPlay e Prime Video.

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