Parto in casa e fake news. Facciamo chiarezza
Il parto in casa è più pericoloso per il/la nascituro/a. Falso. I dati raccolti in una metanalisi pubblicata su The Lancet nel 2019 raccontano un'altra realtà.

Il parto in casa è più pericoloso per il/la nascituro/a. Falso. I dati raccolti in una metanalisi pubblicata su The Lancet nel 2019 raccontano un'altra realtà.

Credo che vivere il presente significhi anche restare conness@ all’attualità e come ostetrica non posso ignorare quanto si stia parlando di parto a casa in questi giorni. Complice la ampia diffusione di notizie su due sfortunati, dolorosi e tragici, eventi accaduti a poca distanza temporale l’uno dall’altro e che hanno visto la morte di due neonate nate da parti programmati in ambiente extraospedaliero.
Questo mi ha ricordato quanto accaduto qualche anno fa, con la morte, per cause legate al parto, a pochi giorni di distanza l’una dall’altra, di ben cinque donne. All’epoca i giornali ripresero la notizia e si diffuse una gran paura tra le donne. La sensazione percepita, grazie anche a titoli allarmistici e drammatici, fu che fosse molto frequente morire di parto piuttosto che un evento per fortuna molto raro, 8,3 morti materne ogni 100.000 nascite, come è realmente in Italia.
Il modo in cui i media stanno coprendo queste notizie, ancora prima che si sappiano particolari importanti, sta contribuendo a diffondere l’idea che il parto in casa sia una scelta pericolosa e da scellerati, proposta da “mammane” senza scrupoli in cerca di facile guadagno, con grande sdegno dell’opinione pubblica. Come ho già scritto in precedenza, la manipolazione dell’informazione è subdola e può portarci a credere che un evento sia più ricorrente di quanto non sia in realtà e che una scelta sostenuta da evidenze serie, come quella del parto extraospedaliero, sia “inconcepibile” nel 2025.
Non entro nel merito dei casi di cui si è parlato in questi giorni, si capirà più avanti se queste morti potevano essere evitate e se ci sono reali responsabilità, e sento un grande dolore per tutt@ coloro che ne sono stati coinvolt@, a partire dei genitori delle due bimbe. Ma se vogliamo fare vera informazione e riscrivere l’immaginario dobbiamo farlo creando cultura, non seminando dubbi e paure.
Allora ho deciso di fare per voi un breve “fact checking” di quello che è stato riportato da molti giornali importanti, e scritto in molti post social in cui “leoni da tastiera”, nascosti spesso dietro pseudonimi, si scagliano con commenti crudeli contro i genitori per le loro scelte e contro le ostetriche per il loro lavoro. Il fact checking si fa con dati e linee guida a supporto quindi vediamo insieme cosa dicono i dati e le linee guida appunto.
Cominciamo con la “fake” più frequente: il parto in casa è più pericoloso per il nascituro. Falso. I dati raccolti in una metanalisi pubblicata su The Lancet nel 2019 raccontano un’altra realtà e cioè che, cito: “The risk of perinatal or neonatal mortality was not different when birth was intended at home or in hospital” (il rischio di mortalità perinatale o neonatale non era diverso tra parti programmati a casa o in ospedale) per gruppi di popolazione simili.
La cosa incredibile è che la “fake news” del parto in casa come più ad alto rischio di mortalità per i neonati viene riportata anche da importanti società scientifiche senza però che sia mai citata alcuna fonte, omettendo sistematicamente di citare invece questo studio così importante. Sono curiosa e mi piacerebbe molto poter leggere gli studi dai quali queste società scientifiche traggono conclusioni così contrastanti con l’attuale medicina basata sulle evidenze quindi li invito a renderlo possibile così da poterci confrontare su dati veri.

Proseguiamo con la “fake” delle ostetriche che non sono delle professioniste sanitarie e non hanno gli strumenti e le capacità di reagire ad eventuali emergenze. Falso. Cito dal comunicato FNOPO del 15 settembre 2025:
“L’ostetrica è una professionista sanitaria altamente qualificata, con formazione universitaria e competenze specifiche riconosciute dalle normative nazionali ed europee […] Attribuire all’ostetrica responsabilità generiche o alimentare sfiducia verso la professione, senza attendere le risultanze delle autorità competenti, non solo rappresenta un atto diffamatorio, ma rischia di danneggiare la salute pubblica minando la fiducia delle donne in una figura sanitaria essenziale”.
Sui social molti scrivono: “Le ostetriche domiciliari non sono in grado di effettuare manovre rianimatorie o di gestire emergenze”. Non è vero. Le ostetriche domiciliari sono formate (e si aggiornano regolarmente) ad effettuare manovre rianimatorie e a gestire le eventuali emergenze.
Sento il bisogno di far chiarezza anche su altre cose non vere che sono state dichiarate in post social o anche in interviste sui maggiori quotidiani.
A esempio si dichiara che: “le ostetriche non hanno eseguito il tracciato CTG prima del parto” come se questa fosse una mancanza. Falso. Le linee guida sul monitoraggio del benessere fetale riportano che:
“Le linee guida del Ministero della Salute prevedono che in donne con gravidanza senza complicazioni non deve essere proposta la cardiotocografia per la valutazione del benessere fetale. Nelle gravidanze a basso rischio l’NST non trova alcuna indicazione”
E ancora: “L’NST (detto anche CTG n.d.a) in gravidanza deve essere utilizzato solo se c’è un’indicazione specifica, altrimenti avremo tutta una serie di conseguenze, legate soprattutto al grosso numero di falsi positivi di cui si carica questa metodica e per cui si attiva una sequela di interventismi spesso inutili. In sintesi, l’NST non è indicato genericamente in tutti i casi di gravidanza a rischio, bensì solo in quelli ove vi è un rischio effettivo e documentato di ipossia cronica”.
Purtroppo nonostante la chiarezza delle linee guida ancora moltissime donne si vedono costrette a travagliare legate alle cinghie del monitoraggio cardiotocografico nelle nostre sale parto.

Qualcuno poi dice che: “Non c’era il defibrillatore nelle Casa Maternità di Roma e che con quello si sarebbe potuta salvare la bambina”. Falso. Su un neonato non si può usare il defibrillatore. E potrei andare avanti così per ore ma spero che abbiate capito il punto. Per rispetto di queste vite perse credo che sia molto importante usare questi eventi come opportunità per cambiare il nostro immaginario verso le nascita che è un evento spartiacque della vita di ogni individuo e che ha ripercussioni importantissime su tutta la sua vita futura vi invito quindi a essere scettic@ nei confronti di titoli sensazionalistici e affermazioni ingenue se non del tutto false.
1 Comment

grazie! interessante e ben scritto