“E allora c’è una cosa che voglio dire alla me adolescente annoiata sul letto, ma soprattutto alla me sedicenne alle prese con i suoi primi attacchi di panico senza che nessuno le dicesse cosa fossero: non avere paura di essere strana, perchè lo sei per davvero, e questa cosa non sarà la tua tomba ma il tuo trampolino di lancio. Questo libro è per te, perchè tu ora non lo sai […] ma le alternative alla ‘normalità’ esistono e sono tutte valide. Scoprirlo sarà la tua salvezza.” (da Postporno di Valentine Aka Fluida Wolf, Eris Edizioni, Torino 2020)

Ho conosciuto Valentine in una piovosa sera di dicembre, circa tre anni fa. Eravamo da Tuba, la libreria delle donne di Roma, alla presentazione di un libro dal titolo accattivante, Guida al piacere anale per lei di Tristan Taormino (Odoya, 2017).
Valentine accompagnava il libro in qualità di traduttrice dell’edizione italiana. A me il compito di intervistarla e di divulgare qualche segreto sul piacere anale.

Delle chiacchiere veloci per organizzare la serata, ricordo chiaramente la sensazione di intimità che ho provato, quella giovane donna con il rossetto verde, gli occhi brillanti e dei buffi accessori tra i  capelli sembrava mia amica da sempre. 

Quando, durante la presentazione del volume, ho capito che il fermacapelli colorato era un plug anale di legno realizzato a mano ho pensato che la mia nuova amica era proprio una persona speciale. Il suo essere speciale consiste anche in un modo tutto suo di parlare di sesso: competente, comprensibile a tutti e sempre squisitamente legato alla sua esperienza e al suo sentire. Valentine ci mette la faccia nelle cose che fa, anzi, ci mette tutto il corpo. E questo la rende persona degna di stima profonda da parte mia.

È quindi un piacere parlarvi del suo primo libro da autrice: Postporno. Corpi liberi di sperimentare per sovvertire gli immaginari sessuali.
Valentine ci racconta la storia di una adolescente inquieta e la storia di un fenomeno fluido, le intreccia con quel suo modo competente e appassionato e svela un mondo sconosciuto ai più: il postporno.

Ma di cosa stiamo parlando?
“Ogni tentativo di dare del Postporno una definizione precisa si rivela fallimentare e il Manifiesto Postporno è chiaro in questo senso: «definire il Postporno è un esercizio tanto assurdo come cercare di dare una spiegazione chiara, generale e molto al di sopra della sessualità di ogni persona» Sono l* stess* protagonist* che scelgono di definire il loro attivismo postporno, partendo da se stess*, narrandosi dall’interno, raccontando il proprio corpo e i propri desideri, sfuggendo qualsiasi etichetta e rivendicando l’essenza anticapitalista della postpornografia” (da Postporno, pag.22)

Valentine ci trascina in  un girotondo di storie e di persone. Persone come lei, che hanno guardato dentro se stesse e hanno tirato fuori desideri e fantasie profondi, rivoluzionari, scardinanti. Li hanno agiti e performati, uscendo dalle categorie del porno mainstream, e dalle classiche forme dell’immaginario sessuale che la cultura propone. Nel tentativo di offrire un repertorio di fantasie e rappresentazioni sessuali diverso da quello istituzionale tipico della nostra epoca.

Postporno ci parla di workshop, di film (Yes, we fuck, Aorta Films) di festival (Porn Film Festival Berlin), di performance (Annie Sprinkle) in cui i corpi in azione non corrispondono ai canoni di bellezza dominanti, sono corpi imperfetti, anziani, grassi, disabili, sgraziati, malati, e sono i corpi di tutti, anche di chi, la società ci porta a pensare, non è desiderante, né desiderabile. Rappresentano invece una sessualità a cui non siamo abituati, che è anche la nostra, o come noi vorremmo che fosse, confondono, disorientano, sovvertono i ruoli e le fantasie, oltrepassano l’eterosessualità, il binarismo di genere. Fanno saltare i canoni narrativi insieme a quelli estetici.

Il postporno (che non è uno, ma è fenomeno multiforme e Valentine ci guida attraverso le sue diverse manifestazioni) ha un effetto straniante, ci propone scenari, pratiche e rappresentazioni che interpellano gli aspetti più profondi di noi, non sempre con un obiettivo eccitatorio, ma di confronto costante, di ricerca continua del piacere e del gusto personale, e della libera espressione e sperimentazione sessuale

Ci fornisce la chiave per assolverci dalla sensazione di essere inadeguati, dalla colpa di avere fantasie non conformi e desideri indicibili, preferenze cangianti e inammissibili, ci conduce in un viaggio esplorativo, ci accompagna in territori sconosciuti e ci libera. 

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